Novità nell’industria alimentare, Maina rinuncia all’acquisto di uova di galline allevate in gabbia e Ferrero estende il suo impegno al Messico e alla Turchia. Un successo firmato Animal Equality, la lunga campagna di sensibilizzazione contro la violenza sugli animali fa goal.
Nonostante eliminare le gabbie non significhi eliminare la sofferenza, le nuove politiche aziendali di Maina e Ferrero costituiscono un grande primo passo verso la riduzione della sofferenza degli animali. Dopo Conad e Eurospin anche l’industria dolciaria cambia rotta.
Il Natale a casa Maina sarà più sostenibile grazie alla scelta dell’azienda di rinunciare all’acquisto di uova provenienti da galline ovaiole allevate in gabbia. L’azienda si è impegnata ad esigere che i fornitori abbandonino definitivamente le uova provenienti da galline in gabbia da tutta la produzione a marchio Maina nei prossimi due anni.
Ad annunciarlo orgogliosa Animal Equality, l’associazione che da mesi lavora duro per sensibilizzare sulle condizioni di vita degli animali a causa degli allevamenti intensivi. Nella produzione dei panettoni resta solo l’azienda Bauli fuori dal coro.
Un passo avanti nel percorso verso la non violenza è stato intrapreso da un’altra importante azienda del settore alimentare in Italia: Ferrero. Dal 2014 ha detto no alle gabbie in Italia, oggi estende questa policy a livello globale con la costruzione di nuovi impianti in Messico e Turchia.

Impegnandosi inoltre, come si legge nel nuovo rapporto di sostenibilità, in una produzione rispettosa dell’ambiente, avvalendosi delle migliori tecnologie presenti sul mercato per assicurare un uso di energie, materiali e risorse naturali efficiente.
