Strisce pedonali viventi per protestare contro la strage di pedoni in corso a Roma negli ultimi giorni. Il flash mob #bastamortinstrada, organizzato dall’associazione Salvaiciclisti lo scorso 10 ottobre, è stato messo in atto con un unico scopo: accendere i riflettori su una questione -quella della sicurezza stradale– che al momento per la città non sembra essere un priorità.
Strisce pedonali viventi, il flashmob
Tute bianche macchiate di rosso per gli attivisti, stesi sul manto stradale a imitare strisce pedonali imbrattate del sangue di troppi pedoni. I manifestanti hanno bloccato il traffico sotto il Campidoglio, proprio nell’ora di punta, esponendo cartelli con il numero 43, che indica le vittime nella Capitale dall’inizio del 2018. Solo nel corso del fine settimana fra il 6 e il 7 ottobre, tre pedoni hanno perso la vita. Un ottantenne è stato, inoltre, investito in Via Trionfale proprio il giorno del flashmob e trasportato in codice rosso all’Ospedale Gemelli.
Strage di pedoni, i numeri a Roma e in Italia
“Oramai siamo in presenza di una strage di pedoni a Roma” afferma il Codacons in una nota, emessa per commentare l’incidente di Via Trionfale. “Si tratta del quarto incidente grave in soli quattro giorni, e ancora una volta coinvolge un pedone investito mentre attraversava la strada” ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi. “Una escalation di incidenti, feriti e morti sulle strade della capitale dovuta principalmente alla totale mancanza di controlli. Per le vie di Roma regna l’anarchia, e sempre più spesso si vedono automobili sfrecciare a velocità elevata e non rispettare le più basilari norme del Codice della strada. Una situazione resa ancor più pericolosa dallo stato disastroso dell’asfalto, tra buche e strisce pedonali invisibili che rendono le strade di Roma sempre più terreno di morte”.
Roma detiene di gran lunga il poco lusinghiero primato nazionale per numero di pedoni vittime della strada. Nella capitale ogni anno muoiono più persone attraversando la strada che a Milano e Torino messe insieme. Come già specificato, dall’inizio dell’anno in corso le vittime sono ad ora 43. Un numero che, se si guarda all’intero territorio nazionale, cresce fino a raggiungere oltre 3.000 morti l’anno. “Questi sono numeri di una vera e propria guerra o di un attentato terroristico” ha dichiarato a La Repubblica Elena Scategni, dell’associazione Salvaiciclisti.
Più sicurezza per i pedoni
Strisce pedonali posizionate nelle zone sbagliate, poca visibilità, poca attenzione da parte di automobilisti e mezzi pubblici e, soprattutto, la mancanza di adeguate protezioni per i pedoni. Se la civiltà e l’efficienza delle città del futuro si misura anche in termini di mobilità sostenibile, la sicurezza stradale per le categorie più vulnerabili (pedoni e ciclisti) è un fattore imprescindibile. Così come la mancanza di tutele diventa una macchia indelebile. Da più parti, si invocano contromisure. Per attivisti e cittadini, è giunta l’ora di dire #bastamortinstrada.
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