Gregory Peck e Audrey Hepburn che sulla Vespa vicino al Colosseo indossano una mascherina per proteggersi dall’inquinamento atmosferico, Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, insieme vicino alla Fontana di Trevi, anche loro con mascherina antismog. E ancora Francesco Totti, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Sofia Loren e Papa Francesco: cosa ci fanno tutti insieme questi personaggi che hanno fatto un pezzo della storia di Roma?
Semplice, chiedono a gran voce #CleanAirNow!
È la nuova iniziativa che Greenpace ha realizzato in collaborazione con lo street artist Tvboy, che nella notte tra il 13 e 14 novembre ha affisso sui muri della capitale una serie di opere per denunciare l’inquinamento atmosferico.
“Le opere della street art sono per definizione ‘outdoor’, realizzate sui muri delle città ed esposte agli agenti atmosferici come agli inquinanti di cui l’aria di molti centri urbani è satura”, spiega Tvboy.
“Per questo – continua l’artista – ho pensato che fosse un progetto stimolante quello in cui ha voluto coinvolgermi Greenpeace. Siamo al punto in cui un diritto elementare, molto più radicale e insopprimibile di altri, come l’atto del respirare, è messo a rischio. In questa circostanza ho messo volentieri le mie capacità al servizio di questa protesta: un mondo in cui una boccata d’aria è una minaccia per la salute è un mondo disumano”.
Nello specifico, l’associazione ambientalista chiede ai sindaci delle città più colpite da inquinamento di NO2 – biossido d’azoto specifico delle automobili a diesel – di bandire le auto diesel e lancia una petizione on line.
Studi dimostrano infatti che l’esposizione al NO2 causa 75.000 morti premature l’anno in Europa e l’Italia è il paese più colpito. I rischi per la salute, solo per citarne alcuni, sono l’insorgere di patologie respiratorie, di problemi cardiovascolari, diabete, maggiore probabilità di nascite premature, deficit nello sviluppo cognitivo dei bambini.
Respirare aria pulita è un diritto di tutti.
L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha comparato le auto a benzina e quelle a diesel. Queste ultime emettono il 40% in più di particolato e il 37% in più di NO2 rispetto alle prime. Ma attenzione. Contrastare le auto diesel non vuol dire promuovere e incentivare le macchine a benzina.
Secondo dati dell’IPCC, nel 2050 saranno 10 miliardi le persone che risiederanno per due terzi in grandi metropoli. Senza una politica volta a incentivare una mobilità sostenibile sarà impossibile garantire aria pulita da respirare.
Ecco perché Greenpeace chiede ai sindaci anche di prevedere azioni volte al miglioramento del trasporto pubblico, infrastrutture per la mobilità pedonale e ciclistica e potenziamento del car sharing e bike sharing, con l’obiettivo di avere città costruite per le persone e non per accontentare le lobby delle case automobilistiche.
“Dopo mesi di richieste, finalmente anche l’amministrazione di Roma si è detta disposta a incontrarci”, dichiara Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima dell’associazione. “La Capitale è risultata essere nel 2016 la città con i valori mediamente più alti di NO2. È responsabilità della sindaca Virginia Raggi, al pari dei primi cittadini di Torino, Milano, Palermo, prevedere politiche progressive di fermo per i veicoli più inquinanti, cominciando dai diesel; e costruire un nuovo sistema di mobilità, per arginare una crisi sanitaria enorme che colpisce soprattutto i bambini”.
Unisciti anche tu a Pasolini, Fellini e Papa Francesco, pretendi anche tu #CleanAirNow!