Ci sono capi di lana capaci di scaldare il corpo e il cuore. E’ il caso delle sciarpe che i Guardian Angels di Bologna stanno legando agli alberi della città, a disposizione dei senzatetto in vista dell’inverno alle porte. L’iniziativa “Dona una sciarpa” è un piccolo gesto di solidarietà, che invita le persone a rinunciare a un proprio capo invernale per donarlo a chi ne ha bisogno. Gli alberi faranno da tramite e custodiranno il dono.
Un’idea importata dagli Stati Uniti
“Un’idea copiata dagli Stati Uniti e che vogliamo portare a Bologna dopo il caffè sospeso, la colazione pagata, la pizza sospesa e iniziative simili” , racconta a “La Repubblica” Giuseppe Balduini, presidente di Guardian Angels locale. “E’ un’idea simpatica che speriamo conquisti i bolognesi. Noi attaccheremo nei prossimi giorni delle sciarpe ad alberi e pali dei quartieri San Donato e Navile, quelli in cui sappiamo esserci maggiore presenza di persone bisognose, italiane o straniere che siano, ma speriamo di diffonderla in altre zone della città”. E perché no? Negli altri dieci comuni in cui l’associazione è attiva.
D’altro canto, le buone idee solidali non devono avere copyright, e si diffondono con il buon esempio. Originatasi qualche anno fa in Pennsylvania e nell’Indiana per fronteggiare temperature tanto rigide da diventare pericolose, la tendenza si è diffusa in North Carolina, in Canada e approda ora anche in Italia.
Alcune persone coinvolte nel progetto originario, come l’ideatrice Elizabeth Sammons, confezionano le sciarpe con le proprie mani, in casa. In alcuni centri abitati statunitensi e canadesi, poi, si sono creati veri e propri gruppi di knitting, allo scopo di realizzare capi nuovi per gli homeless della comunità.
Sciarpe che parlano: “Non sono una sciarpa persa. Prendimi con te se hai freddo, ti scalderò”
Sin dalle origini, le sciarpe sugli alberi sono state corredate da biglietti che recitavano frasi come: “Non mi sono perso, se hai bisogno di scaldarti, prendimi pure”, in modo da dissipare ogni dubbio sul fatto che si trattasse di un oggetto lasciato lì di proposito per difendersi dal freddo. Anche a Bologna, la tradizione sarà mantenuta: un bigliettino di accompagnamento spiegherà il senso del’azione e inviterà i cittadini a donare essi stessi un capo.
Cosa aspettiamo dunque? Mettiamoci alla ricerca di sciarpe, guanti, cappelli, giacche in buono stato e pulite, ma che non usiamo più. Oppure, se siamo appassionati esperti o entusiasti neofiti del knitting, realizziamo con le nostre mani un caldo regalo per chi ne ha bisogno. Poi usciamo nelle nostre città, troviamo un albero e affidiamogli la nostra creazione: contribuiremo ad alimentare la tendenza solidale e a far crescere la riflessione attorno al tema. Con un gesto che, per quanto piccolo, ha dalla sua la concretezza e l’efficacia delle cose semplici.