Quante volte, guardando i sempre più numerosi e avvincenti programmi di cucina in tv, ci siamo domandati che fine farà il cibo avanzato ai cuochi che vi partecipano?
Una bella risposta a questa domanda non poteva che arrivare dalla più entusiasmante gara culinaria del piccolo schermo, quella di MasterChef. Come sempre, il celebre talent show per cuochi amatoriali ha dimostrato di essere un passo avanti, ma stavolta su un tema delicato come la tutela dell’ambiente e la lotta agli sprechi alimentari.
La sesta edizione di MasterChef Italia si è aperta infatti all’insegna del recupero del cibo, grazie all’introduzione di una semplice quanto piacevole novità. Al termine della sessione inaugurale di sfide ai fornelli, dopo l’immancabile eliminazione di rito, ciascuno degli aspiranti chef in gara ha trovato sotto la propria postazione una praticissima doggy bag dove poter conservare il cibo avanzato nel corso delle prove, in modo da poterlo consumare successivamente.
“Un bravo chef si vede da come tratta i suoi ingredienti, che vanno rispettati e mai sprecati”, ha spiegato loro uno dei giudici più temuti del talent, lo chef Carlo Cracco. “I vostri avanzi sono una ricchezza. La guerra allo spreco comincia sul vostro banco di lavoro”.
Con queste parole i giudici hanno invitato i concorrenti a riempire la borsa con gli avanzi, un’iniziativa che tutti i partecipanti hanno accolto con entusiasmo e di cui hanno elogiato la bellezza e l’utilità.
Negli ultimi anni, la pratica della doggy bag è diventata sempre più diffusa nei locali e nei ristoranti di tutto il mondo, rappresentando inoltre un criterio di scelta da parte dei consumatori che, anche fuori casa, non rinunciano ad onorare il valore del cibo. Si tratta di qualcosa di più che una semplice buona abitudine, è un dovere morale che si può portare a termine in modo facile ed economico. L’ammontare delle risorse alimentari sprecate è sempre più imbarazzante di fronte alla squilibrio della loro distribuzione nel mondo e un gesto come l’utilizzo della doggy bag è un pratico espediente per dare il proprio contributo alla lotta agli sprechi.
La nuova edizione di MasterChef Italia ha dimostrato sin da subito una particolare sensibilità verso questo tema e verso nuove realtà che uniscono gastronomia e tutela dell’ambiente. La prima sfida della stagione ha visto i cuochi alle prese con una prova a tema vegano, da svolgere senza l’utilizzo del sale. Una piccola difficoltà in più che, alla luce dei piatti ben riusciti, ha sottolineato l’infondatezza di quei pregiudizi che dipingono questo tipo di cucina come insoddisfacente, priva di gusto e poco raffinata.
Con la felice introduzione della doggy bag, il programma di cucina per eccellenza della nostra televisione ha reso ancora più esplicito il suo impegno nella lotta allo spreco alimentare, che già nelle passate edizioni si articolava in una serie di collaborazioni con i banchi alimentari per il recupero delle pietanze avanzate nel corso delle registrazioni. Durante questa stagione, come indicato dal sito della trasmissione, sono stati recuperati 7380 kg di frutta e verdura, 1130 kg di carne e 570 kg di latticini grazie all’accordo con Last Minute Market.
MasterChef Italia, senza venir meno al suo stile, è riuscito a ritagliare una finestra di riflessione su quanto sia importante l’impegno quotidiano di ciascuno di noi e a ribadire ancora una volta che la nostra identità è fortemente legata al cibo e al modo in cui con esso ci rapportiamo.
Peccato che vengano buttate via finite le registrazioni.