Terzo appuntamento con lo speciale “Matrimonio green”, la nostra avventura targata eHabitat.it nell’organizzazione del vostro giorno più bello con uno sguardo alla sostenibilità e al rispetto del nostro pianeta!
Dopo aver concentrato i nostri sforzi sulla scelta delle partecipazioni e sulla ricerca della location, eccoci arrivati al momento tanto atteso… la scelta degli abiti da indossare il giorno del “si”.
Riciclo very chic
Un’idea originale ma di gran classe? Utilizzare i vestiti da sposi dei genitori che sono rimasti chiusi nell’armadio nell’attesa di essere gettati via! Una scelta che spesso si rivela vincente, magari facendo apportare qualche modifica per adattarlo ad uno stile a voi più congeniale. Una soluzione semplice: sarà necessario rispolverare i vecchi capi e affidarsi alle sapienti mani di un’abile sarta per ottenere un mix vintage veramente personale e la felicità e l’orgoglio di mamma e papà!
Abito da sposa in dono
Un abito da sposa usato è una scelta apprezzabile sia dal punto di vista ecologico, sia che si tratti di una scelta dettata dalla necessità. Un valido aiuto arriva in questo caso dal monastero di Santa Rita a Cascia, dove da anni le monache raccolgono abiti da sposa di seconda mano e li offrono a chi ne fa richiesta. Gli abiti provengono da donazioni di spose, ma anche alcuni atelier hanno messo a disposizione diversi capi provenienti dalle loro collezioni. Suor Maria Laura, che si occupa dell’atelier, mostra a chiunque ne faccia richiesta gli abiti a disposizione; se lo si desidera è possibile fare un’offerta oppure semplicemente chiedere di avere l’abito che più piace. Spesso, dopo il matrimonio, le spose che scelgono questa soluzione decidono di donare nuovamente l’abito, che “rientra” così in questo virtuoso circolo del riuso.
L’abito naturale
Sono diversi i marchi, sia in Europa che in Italia, che hanno scelto di produrre abiti da sposa utilizzando fibre naturali: seta, canapa, lino, bambù, fibra di banana e cotone bio per dar vita a stupendi abiti da sposa 100% ecocompatibili.
Ne è un esempio il marchio francese Aranel della fashion designer Caroline Lindenlaub, che da tempo ha abbracciato la filosofia ambientalista e propone una linea di abiti da sposa realizzati con materiali naturali come la seta selvaggia. Anche per i colori il brand utilizza le 100-Tek, delle tinture che non danneggiano l’ambiente ne la salute. E perfino il trasporto viene controllato in modo da ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Altre esempio, stavolta di “casa nostra”, è l’atelier Alta Rosa di Firenze, che ha scelto di produrre abiti da sposa con materiali provenienti da coltivazioni biodinamiche: come la seta che arriva direttamente dall’India, dove viene prodotta senza che venga uccisa la larva contenuta nel bozzolo, attendendo pazientemente la sua trasformazione in farfalla. I materiali, che provengono da tutto il mondo, vengono poi lavorati rigorosamente da sarte del luogo senza l’utilizzo di procedimenti chimici.
Fai da te
L’ultima soluzione da prendere in considerazione richiede, però, un pizzico di fortuna che non tutti possono permettersi: abili mani che sanno cucire o sapienti mamme, zie, nonne o qualsiasi altro parente/amico che sia in grado di trasformare stoffe e accessori da noi scelti nell’abito dei nostri sogni.
In questo caso avremo la possibilità di scegliere le stoffe che più desideriamo tra tutte le fibre naturali e realizzare un abito veramente a km0!
E se scegliete quest’ultima soluzione ricordate di conservare tutti gli scampoli della lavorazione: saranno perfetti per realizzare delle decorazioni per le nozze in perfetto stile ecocompatibile… ma di questo parleremo la prossima volta!