Il giorno dopo di Ferragosto, una riflessione su “il giorno dopo” tra passato, presente ed opportunità per il clima del futuro.
Oggi è il 16 agosto, il giorno dopo Ferragosto.
Strane date quelle successive a una festività: di solito, sono giorni in cui si mangiano gli avanzi del giorno precedente – che molto spesso bastano per il pranzo e la cena dei tre giorni successivi -, si fanno passeggiate o si dorme tutto il giorno.
Ma… il 16 agosto? Il clima di Ferragosto non stuzzica l’appetito (troppo caldo), e molti di noi lo trascorreranno come il giorno prima, magari al mare, in montagna, oppure in visita in una città d’arte.
Al cinema, il “giorno dopo” ricorda un film famoso e apocalittico: “The day after Tomorrow”. In questa pellicola, il riscaldamento globale porta ad una nuova era glaciale, con conseguenze catastrofiche per il genere umano.
Questa è una teoria fantascientifica, molto lontana dalla realtà che viviamo oggi. Per fortuna, il riscaldamento globale non ha ancora portato a conseguenze globali così evidenti e senza ritorno.
Eppure, “il giorno dopo” è un azzardo, anche dal punto di vista ambientale.
Il giorno dopo la luna al perigeo ormai è calante.
Il giorno dopo, la route nazionale è già un ricordo, una storia da raccontare ai gruppi che attendono i rover e le scolte nelle loro terre d’origine, per fortuna cogliendo solo i frutti di una bella esperienza, ma senza rifiuti da raccogliere.
Il giorno dopo, le catastrofi ambientali e le bombe d’acqua sono cadute e passate, e si può solo riparare ai danni provocati.
Eppure, ogni giorno è passato, presente e futuro: passato, perché domani sarà ieri, buono solo per intervenire sui danni, e non sulle cause; presente, dato che oggi si può imparare da ieri, prevenendo e cercando di ritardare il domani peggiore; futuro, visto che porta le conseguenze delle decisioni del passato.
Oggi, possiamo dire che una costa ogni 51 kilometri risulta inquinata – rapporto Goletta Verde 2014 -. In passato non abbiamo tenuto conto delle nostre coste, rovinandole e mettendo in pericolo il nostro stesso patrimonio e opportunità economica (maggiore inquinamento lungo le coste significa minore turismo e valorizzazione del territorio). Il futuro… Sta a noi.
Possiamo scegliere se vivere un “Day After” pieno di sole, proteggendo e salvaguardando l’ambiente che ci circonda, oppure continuare a vedere solo il presente, senza considerare il domani.
Forse, lo sguardo al passato può aiutarci a ricordare che la cecità non porta mai alla luce, ma al disastro. Prevenire, prima che giunga il “giorno dopo” è la via giusta per evitare i danni di uno Tsunami incontrollabile.
Intanto, potremmo cominciare con il migliorare l’ambiente intorno a noi, magari provando a partecipare al nostro contest!
Buone vacanze a tutti!