Frittelle di bucce di fichi d’India, una ricetta per utilizzare veramente tutto di uno dei frutti più gustosi dell’estate. Cuciniamo le bucce e produciamo meno rifiuti
Sono da qualche giorno in vacanza nella calda Puglia. Cosa preparare da qui? Le frittelle di bucce di fichi d’India naturalmente!
Avevo in mente questa ricetta da vario tempo e aspettavo solo di avere a disposizione la materia prima, cioè i fichi d’India che qui si vedono ovunque. Da adesso, visto che il mal tempo ha ritardato la loro maturazione, fino a ottobre inoltrato, si troveranno anche sui banchi dei fruttivendoli. Un modo in più di gustare il frutto dell’Opuntia ficus-indica, questo il nome scientifico di questa succulenta pianta originaria del Messico (compare anche sulla loro bandiera nazionale tanto è importante per loro ) da cui si è diffuso in tutto il bacino mediterraneo e oltre.
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In questo caso ringrazio mia suocera per la ricetta, imparata da sua nonna, la nonna Anna. È un dolce che sa di tempi passati, dove veramente non si buttava via nulla e da ogni alimento si ricavava tutto il possibile. Se pensiamo quanto siano le bucce su un chilo di fichi d’India avremo un’idea di quanto eliminiamo, sia se i fichi li abbiamo comprati, e quindi abbiamo pagato anche la buccia, sia se li abbiamo raccolti, per il lavoro che per prenderli abbiamo dovuto fare. In questo modo possiamo utilizzare quasi tutto il frutto scartando solo la parte esterna più dura, ottenendo in più un dolce sano e nutriente.
Ingredienti
Fichi d’India
Uova (indicativamente un uovo ogni 10 bucce di fico)
Due/tre cucchiai di latte ogni uovo
Sale e zucchero
Farina
Cannella in polvere se piace

Procedimento
Dopo aver privato i fichi d’India delle bucce, naturalmente ben lavate, si mettono da parte i frutti e ci si dedica alle prime. La buccia è molto spessa: bisogna ricavarne la parte carnosa eliminando la scorza più esterna. Credo che la foto possa far capire meglio cosa intendo.
È un lavoro abbastanza lungo, perfetto per la controra pugliese, quel momento della giornata in cui il sole caldo sembra schiacciare al suolo ogni cosa e ci si difende stando in casa o comunque all’ombra, riposando o comunque rilassandosi. Rende perfetto un lavoro simile il farlo in compagnia, chiacchierando e bevendo qualcosa di fresco.

Una volta ottenuta la polpa delle bucce occorre passarle nell’uovo sbattuto e salato, diluito con un pò di latte, poi nella farina e nuovamente nell’uovo. Volendo si può mettere anche un cucchiaino di zucchero ma dipende dai gusti, le frittelle risultano comunque dolci. Prossimamente proverò a eliminare il primo passaggio nell’uovo ma la ricetta originale prevede questo.
Una volta fritte spolverare con zucchero a velo e mia suocera consiglia anche un po’ di cannella in polvere.
Buon appetito!

secondo il mio parere è necessario togliere quella pellicola esterna dove ci sono le spine perchè è molto dura da masticare. ma nelle varie ricette non viene mai menzionato questo passaggio importante.
Ciao Anna
Certo, la parte esterna della buccia va eliminata, eccome!
come si toglie la pellicola esterna? non credo sia facile, ce lo spiegate?
Ciao, per eliminare la pelle della buccia è essenziale molta pazienza e un coltello. Si capisce cosa eliminare perché cambia consistenza e inserendo il coltello in quel punto si procede a togliere la pelle esterna. Come detto è un lavoro abbastanza lungo. Forse potrebbe essere più semplice eliminare la pelle prima di sbucciare il fico in modo da avere in mano qualcosa di più consistente, che scivoli via di meno.
Spero di essere stata utile.
Sara
i fichidindia vencono pulite con le machine e sono prive di quei fastidiose spine
Se fai le frittelle puoi passarle in acqua già bollente,si toglie come la buccia del pomodoro e rimane intera