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Sicurezza dei giocattoli, servono regole più stringenti

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Sicurezza dei giocattoli, servono regole più stringenti ultima modifica: 2025-03-27T00:02:42+01:00 da Marco Grilli
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Per una maggiore sicurezza nei giocattoli urgono regole più severe per arginare le sostanze chimiche nocive, lo affermano i pediatri ed i medici per l’ambiente

Con una lettera inviata ai ministri della Salute, dell’Economia e delle Finanze, l’Associazione italiana medici per l’ambiente (ISDE Italia) e l’Associazione culturale pediatri (ACP) hanno chiesto un intervento deciso nella negoziazione del Regolamento europeo sulla sicurezza dei giocattoli, al fine di garantire che la nuova normativa vieti l’utilizzo di sostanze chimiche pericolose, in primis PFAS (sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate) e bisfenoli, note per i loro effetti nocivi sulla salute ed in particolare su quella dei bambini.

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Nei giocattoli che accompagnano la vita dei più piccoli regalando gioie e sorrisi sono infatti nascoste sostanze chimiche persistenti, bioaccumulabili, mobili e tossiche, che risultano pure interferenti endocrini per l’ambiente. “Recenti e prestigiosi studi scientifici confermano che PFAS e bisfenoli sono sostanze tossiche. Esistono circa 150 bisfenoli preoccupanti e molti sono stati trovati nei giocattoli. I bisfenoli sono stati rilevati nelle urine dei bambini in tutta Europa, e i loro effetti di disturbo ormonale possono causare problemi nello sviluppo, obesità e cancro”, precisa ISDE Italia.

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Le due associazioni firmatarie della lettera chiedono a gran voce che quelle che vengono definite come le “sostanze chimiche più dannose” in numerosi documenti della Commissione europea siano definitivamente bandite dai giocattoli. “La protezione della salute infantile deve essere una priorità assoluta. È inaccettabile che ancora oggi nei giocattoli siano presenti sostanze dannose per lo sviluppo dei più piccoli”, commenta Roberto Romizi, presidente ISDE Italia. “Gli studi mostrano che l’esposizione ai PFAS indebolisce il sistema immunitario e riduce la risposta ai vaccini. Questo è un dato molto allarmante: rende le persone vulnerabili alle malattie”, ribatte Stefania Manetti, presidente ACP.

La revisione

ISDE Italia e ACP fanno parte della Health and environment alliance (HEAL), un complesso di oltre 80 organizzazioni che perseguono l’obiettivo di una migliore salute tramite un ambiente più sano.

Il loro intervento è riferito alle attuali negoziazioni tra le tre istituzioni dell’Unione europea (Ue) -Consiglio, Parlamento e Commissione – sulla revisione della legge sulla sicurezza dei giocattoli, giunta a seguito di riscontri che considerano i bambini non adeguatamente protetti dalle sostanze chimiche nocive lì presenti. “I bambini sono particolarmente vulnerabili a queste sostanze chimiche in quanto i loro corpi sono ancora in fase di sviluppo: il loro cervello, sistema immunitario e ormonale sono molto fragili e possono essere facilmente danneggiati anche da piccole esposizioni a sostanze chimiche dannose”, specificano ISDE Italia e ACP.

Le richieste

Per prima cosa le due associazioni chiedono il divieto dei PFAS nei giocattoli, un provvedimento già adottato da alcuni Paesi membri Ue tramite loro leggi nazionali, oltre che da alcuni Stati degli Stati Uniti d’America.

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Va notato, tra l’altro, che l’anno scorso i co-legislatori hanno optato per il divieto dei PFAS nel packaging alimentare sotto il regolamento sui rifiuti da imballaggio. “Non comprendiamo perché il packaging alimentare debba essere privo di PFAS, ma non i giocattoli. Recentemente, i principali ricercatori hanno evidenziato gli effetti dei PFAS sul sistema immunitario e sulla salute metabolica infantile”, scrivono ISDE Italia e ACP nella lettera.

La seconda richiesta è quella di vietare il gruppo dei bisfenoli. Studi europei di biomonitoraggio hanno rilevato la loro presenza nelle urine dei bambini in tutto il Vecchio Continente. In generale, sono circa 150 i bisfenoli considerati preoccupanti e molti di questi sono stati rintracciati sui giocattoli, in alcuni casi addirittura fino a sei in un singolo giocattolo.

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Non essendo ancora chiaro quando verranno adottate restrizioni verso queste sostanze chimiche nel regolamento REACH, ISDE Italia ed ACP ritengono che l’inserimento di questo divieto nel regolamento sulla sicurezza dei giocattoli sia la via più breve per impedire l’impatto potenzialmente pericoloso dei bisfenoli.

“Nel 2023, le autorità tedesche hanno ritirato il loro dossier per la restrizione di certi bisfenoli con proprietà di interferenza endocrina per l’ambiente, mentre la Commissione Europea ha dichiarato che indagherà su una possibile restrizione dei bisfenoli che influiscono sulla salute umana, a seconda dell’esito di tale processo. Nel frattempo, un rapporto dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche indica che almeno 34 bisfenoli potrebbero necessitare di restrizioni per la loro interferenza con il sistema ormonale e per gli effetti sulla riproduzione. È quindi essenziale vietarli come gruppo di sostanze chimiche nei giocattoli senza ulteriori ritardi”, si legge nella lettera.

Le associazioni firmatarie della missiva vanno pure oltre PFAS e bisfenoli e reclamano la necessità di ampliare il meccanismo di restrizione delle sostanze chimiche per includervi tutte le classi di composti più dannose per la salute umana e l’ambiente.

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Il riferimento è a cinque classi di pericolo che non sono state incluse nella proposta della Commissione Europea o del Consiglio: sostanze chimiche persistenti, bioaccumulabili, mobili e tossiche, nonché interferenti endocrini per l’ambiente, definite come “sostanze chimiche più dannose” in documenti della Commissione. “Nel 2021, il Consiglio ha concordato nelle sue conclusioni con la dichiarazione della Commissione secondo cui le sostanze chimiche persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT) non dovrebbero essere presenti nei prodotti di consumo, inclusi i giocattoli. Pertanto, siamo sorpresi che il mandato di negoziazione del Consiglio sulla normativa sulla sicurezza dei giocattoli non segua questa linea”, denunciano le due associazioni.

Infine, nella lettera inviata ai ministri Giorgetti e Schillaci, ISDE ITALIA e ACP chiedono di includere il principio di precauzione nella parte operativa della legge, per dare la precedenza alla sicurezza dei bambini rispetto agli interessi economici dell’industria. Questo presupposto metterebbe con le spalle al muro le imprese e la stessa Commissione europea, costringendole a garantire il rispetto di tale principio in ogni decisione da loro assunta.

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Concludendo il loro appello, le due associazioni invocano il sostegno dei ministri coinvolti per mantenere ai più piccoli il massimo livello di protezione dall’esposizione alle sostanze chimiche dannose, in linea con le evidenze scientifiche disponibili e con i diritti dei bambini. Proteggere la salute dei bambini significa investire nel futuro. È necessario che l’Italia si faccia portavoce di una posizione chiara e determinata in Europa”, le parole di Romizzi e Manetti.

[Cover Image: Joophotos su Pixabay]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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