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Inverno e disturbi di stagione: ecco i più comuni e come fronteggiarli

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Inverno e disturbi di stagione: ecco i più comuni e come fronteggiarli ultima modifica: 2019-12-16T16:59:55+01:00 da Redazione eHabitat.it
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Quando arriva la stagione fredda è piuttosto facile venire colpiti da piccoli ma fastidiosi problemi di salute. Sicuramente i disturbi più comuni riguardano l’apparato respiratorio e quindi mal di gola, raffreddore e tosse, ma non vengono meno neanche febbre e mal d’orecchio.

La maggior parte di questi disturbi sono la naturale conseguenza di infezioni di origine virale o batterica, oppure possono essere causati da uno stato infiammatorio o, più semplicemente, dagli sbalzi di temperatura tra gli ambienti interni, come la propria abitazione, negozi ed uffici e il freddo delle giornate invernali.

Disturbi di stagione invernali: il raffreddore

Come già accennato, il disturbo più comune che si sviluppa durante i mesi invernali è il raffreddore, che normalmente è causato da infezioni microbiche di carattere virale.

Essendo un problema benigno e che quindi non causa gravi problemi durante il suo decorso né nelle possibili conseguenze, non ha bisogno di nessuna cura specifica ma, anzi, la cosa migliore da fare è armarsi di pazienza e aspettare che passi da solo nel giro di qualche giorno.

In caso di raffreddore, comunque, è sempre opportuno tenerlo sotto controllo ed evitare che si sovrapponga ad altre possibili infezioni che potrebbero peggiorare la situazione e prolungare la convalescenza.

Non sono quindi necessari farmaci per combattere il raffreddore se non eventuali spray che possano aiutare a liberare le vie respiratorie, soprattutto quando possono creare disagio durante lo svolgimento delle attività quotidiane.

Disturbi di stagione invernali: il mal di gola

Per quanto riguarda il mal di gola, invece, prima di procedere con l’assunzione di farmaci occorre verificare la causa che lo ha scatenato. Infatti, nel caso in cui il mal di gola fosse causato da febbre e placche alla gola, e quindi da un’infezione batterica, è opportuno ricorrere ad una terapia a base di farmaci antibiotici.

In caso contrario, invece, per alleviare i sintomi del mal di gola si può optare per rimedi antinfiammatori come compresse orosolubili e spray, cercando di privilegiare le prime sui secondi in quanto rimangono a contatto con la zona infiammata per un tempo maggiore rispetto agli spray.

Nel momento in cui si presenta il mal di gola, comunque, è sempre opportuno evitare la secchezza delle fauci; per questo è sempre meglio privilegiare le compresse orosolubili, in quanto stimolano la salivazione che impedisce alla bocca di seccarsi, oltre a proteggerla con la sua azione lenitiva e antinfiammatoria.

Disturbi di stagione invernali: la tosse

La tosse è un altro problema di salute che si verifica spesso durante i mesi più freddi dell’anno e può essere “grassa” o “secca” in base alla presenza o all’assenza del catarro nelle vie respiratorie medie e basse.

Anche in questo caso, cercare di sedare la tosse, non è necessario. Ciò che occorre, invece, è evitare le irritazioni causate dai colpi di tosse, utilizzando dei calmanti dietro consiglio del proprio medico o del farmacista.

Finché la tosse non è accompagnata da febbre è possibile, quindi, utilizzare rimedi di tipo sintomatico; nel caso in cui sia presente un po’ di febbre, o se i sintomi durano per più di 72 ore, il consiglio è quello di effettuare una visita medica per accertarsi che non vi sia un’infezione di origine microbica.

Disturbi di stagione invernali: il mal d’orecchio

A causa del freddo è possibile che si verifichino anche dei dolori alle orecchie. Grazie alla sua struttura e alle funzioni che svolge, infatti, l’orecchio è uno degli organi più esposti ai cambiamenti delle condizioni esterne e durante l’inverno le temperature troppo basse possono causare conseguenze anche gravi.

È bene precisare che il freddo di per sé non provoca disagi se non associato ad altri problemi quali il calo delle difese immunitarie.

Il mal d’orecchie, infatti, si manifesta quando i nervi sensitivi contenuti nella parte esterna dell’orecchio, che sono particolarmente sensibili alle variazioni di temperatura, reagiscono all’esposizione al freddo creando una sorta di “scudo difensivo” nell’interno dell’orecchio, causando dolore.

Il freddo quindi stimola direttamente le vie nocicettive che si trovano all’interno del padiglione auricolare, del canale uditivo e della membrana timpanica causando un danno a livello tissutale. Questo significa che il freddo rende più sensibili tutte quelle parti dell’orecchio che hanno a che fare con la percezione del suono e con l’equilibrio, modificandone la pressione differenziale con conseguente mal d’orecchio, accompagnato da un senso di ovattamento e da vertigini.

Durante l’inverno, quindi, esponiamo costantemente le nostre orecchie a temperature molto basse ogni volta che usciamo di casa, che sia per sciare, fare jogging o semplicemente una passeggiata al parco o per andare al lavoro o a fare spesa, mettendo così in pericolo la loro salute.

Per questo è sempre opportuno, ogni volta che usciamo di casa, tenere le orecchie al caldo. Adottando alcune semplici precauzioni, infatti, è possibile proteggere le nostre orecchie dall’attacco del freddo invernale prevenendo un eventuale mal di orecchie. Per fare ciò basta seguire alcune semplici regole: proteggere le orecchie con un cappellino, una cuffia, un paraorecchie o una sciarpa; prima di uscire di casa assicurarsi di avere sempre le orecchie ben asciutte.

Nel caso in cui il dolore alle orecchie si sia già presentato e si debba ricorrere alla somministrazione di gocce auricolari, prima dell’applicazione assicurarsi che le orecchie non siano troppo fredde così da scongiurare spiacevoli conseguenze quali nausea o vertigini.

Inverno e disturbi di stagione: ecco i più comuni e come fronteggiarli ultima modifica: 2019-12-16T16:59:55+01:00 da Redazione eHabitat.it
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