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Colpi di calore: un decalogo per proteggere i bambini

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Colpi di calore: un decalogo per proteggere i bambini ultima modifica: 2017-07-13T08:00:19+02:00 da Evelyn Baleani
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In estate, con le temperature che salgono a dismisura, i colpi di calore sono un pericolo costantemente in agguato. Ecco una breve guida sulle cause, i sintomi e la prevenzione di questo malessere, con un “focus” sui soggetti più vulnerabili: i bambini.

Colpi di calore: le cause e i sintomi

Il colpo di calore è dovuto a un innalzamento improvviso della temperatura corporea. Si può manifestare quando una persona viene sottoposta a un intenso stress termico che fa saltare i normali meccanismi di termoregolazione dell’organismo.

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Le cause scatenanti sono le alte temperature che caratterizzano i mesi più caldi, gli elevati tassi di umidità, la scarsa areazione e l’esposizione prolungata ai raggi solari.

Il malessere si manifesta con sintomi come: aumento della temperatura corporea, nausea, mal di testa, svenimento, fino, nei casi più gravi, disturbi della coscienza.

Come proteggere i bambini

Pur non risparmiando nessuno, i colpi di calore possono essere particolarmente pericolosi per i bambini. Per poterli proteggere adeguatamente, l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù ha stilato un decalogo di consigli. Nel sito della struttura, gli specialisti suggeriscono di:

1. Evitare di far uscire i bambini e di far praticare loro attività fisica o sportiva nelle ore più calde;

2. Non esporre mai i bimbi al sole negli orari più a rischio (dalle 11 alle 17);

3. Aumentare la ventilazione dell’ambiente, eventualmente utilizzando un ventilatore. È possibile usare anche il condizionatore, ricordando di mantenere una temperatura di 23-24° e cercando di non far passare continuamente i bambini da ambienti più caldi ad altri più freschi o viceversa. È inoltre importante utilizzare la funzione di deumidificazione;

4. Far indossare ai piccoli indumenti leggeri, preferibilmente di lino o cotone, che consentano una maggiore traspirazione;

5. Preferire colori chiari per i vestiti, poiché in grado di respingere i raggi solari;

Colpi di calore
© Ospedale Bambino Gesù

6. Esporre i bimbi al sole diretto con prudenza e solo dopo l’anno di vita. I raggi solari sono utili perché favoriscono la produzione di vitamina D, ma l’esposizione deve avvenire in maniera graduale;

7. Non dimenticare di applicare ai piccoli creme solari ad alta protezione. Un’esposizione non protetta può provocare ustioni o eritemi solari, e creare danni irreversibili alla pelle dei piccoli;

8. Bagnare spesso la testa ai bambini e rinfrescare il corpo con una doccia o con un bagno;

9. Aumentare l’idratazione dei piccoli per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione. Se il caldo è intenso, si può ricorrere anche a bevande contenenti sali minerali;

10. Privilegiare un’alimentazione ricca di frutta e verdura.

Cosa fare in caso di malessere

Se, nonostante le precauzioni, il bambino dovesse essere vittima di un colpo di calore, i medici del Bambino Gesù consigliano di portarlo subito in un luogo ombreggiato e areato.

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In presenza di segni di mancamento, occorre mettere il bimbo sdraiato a terra, mantenendo gli arti inferiori più sollevati rispetto al corpo e somministrando liquidi non troppo freddi, a piccoli sorsi. Se compare febbre superiore ai 38°, bisogna intervenire con un antipiretico, come il paracetamolo o l’ibuprofene. Se non si riscontrano miglioramenti o in presenza di disturbi della coscienza è necessario recarsi al più vicino Pronto Soccorso.

Colpi di calore: un decalogo per proteggere i bambini ultima modifica: 2017-07-13T08:00:19+02:00 da Evelyn Baleani
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Colpi di calore: un decalogo per proteggere i bambini ultima modifica: 2017-07-13T08:00:19+02:00 da Evelyn Baleani

Web Content Editor freelance e Giornalista pubblicista. Si occupa di contenuti per i media (TV e Web) dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni oltre l'ambiente? Il Web, la scrittura e la Spagna.

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