Bella l’estate, ma soprattutto in città afa e caldo non perdonano. In questi periodi, capita che gli edifici si trasformino da rifugi accoglienti in nemici giurati, capaci di asfissiare con la solida concretezza di pareti e soffitti roventi. Fortunatamente, gli antidoti esistono e spesso prendono la forma di scelte sostenibili e a basso impatto.
Ad esempio, avete mai pensato per la vostra casa dolce casa un rivestimento a base di fibra di canapa? Utilizzata in alternativa agli isolanti tradizionali, è stato dimostrato come la canapa sia in grado di garantire una coibentazione di gran lunga superiore alla media, oltre a fornire una maggiore traspirazione, resistenza alla degradazione, ai batteri e una minore velocità di propagazione della fiamma in caso di incendio.
Lo rivelano i risultati ottenuti dai laboratori del Centro Ricerche ENEA di Brindisi nel corso del progetto EFFEDIL. “Grazie al progetto Effedil –ha dichiarato Vincenza Luprano della stessa ENEA –oggi sappiamo che la canapa è un ottimo materiale per il suo potenziale di isolamento termico e per costruire edifici sempre più sostenibili in un’ottica di economia circolare, anche per l’ampia disponibilità sul territorio pugliese e per l’impatto sull’ambiente del ciclo produzione-utilizzo-dismissione”.
E non è tutto: grazie alla canapa si azzerano le problematiche legate alla condensa, si eliminano muffa e umidità, si riducono drasticamente le dispersioni di calore dalle murature, con conseguente diminuzione di costi ambientali ed economici per azioni di raffreddamento, riscaldamento e operazioni di manutenzione.
Lo sanno bene a Bisceglie (BT), dove nel cantiere “Case di Luce, Rigenerazione Urbana Passiva e Architettura a zero Energy”, è in corso la costruzione del condominio più grande d’Europa realizzato in canapa e calce, composto da 61 appartamenti legati dal minimo comun denominatore dell’architettura passiva e del contenimento del consumo energetico.
Puglia in prima linea dunque, in vetta alla classifica tricolore della produzione di canapa con un modello di economia circolare a filiera corta (seguita da Piemonte, Veneto e Basilicata). Tuttavia, la coltivazione di una pianta a lungo demonizzata è in forte espansione in Italia, in Europa e in tutto il mondo: il primato resta alla Cina, ma anche in America la crescita sembra inarrestabile, sebbene la coltivazione non sia ancora legale in tutti i paesi federali.
Le ragioni di questo successo sono molteplici e trovano nei vari settori di utilizzo della canapa continue conferme e motivazioni: dall’alimentazione biologica alla medicina, dall’industria tessile a quella cartiera, dal beauty all’edilizia, la sua versatilità si accompagna a doti innate di sostenibilità posto che, per sua stessa struttura e natura, può essere coltivata senza il ricorso a pesticidi chimici.
Largo, dunque, al ritorno della canapa, pianta dalle origini antichissime e dal grande potenziale per un futuro amico dell’ambiente: se i risultati fanno eco ai presupposti, non potrà che sorprenderci favorevolmente.
