Per le vie della Ville Lumiére in sella alla bici, e in totale sicurezza: un sogno per cittadini e turisti. E forse non è un caso che il progetto di creare una rete ciclabile continua e protetta per le strade di Parigi si chiami appunto REVe (Réseau Express Vélo), in italiano “sogno”.
Approvato l’anno scorso dall’Amministrazione della sindaca Anne Hidalgo, il “Piano bicicletta 2015-2020” prevede di incrementare l’utilizzo delle due ruote dal 5 al 15% entro quattro anni, investendo oltre 150 milioni di euro per raddoppiare la lunghezza (da 700 a 1400 chilometri) e la qualità delle piste ciclabili.
Appena qualche giorno fa è stata inaugurata la prima “autostrada ciclabile urbana”, un percorso di 500 metri che costeggia il Bacino dell’Arsenale, dal Quai de la Rapée a Place de la Bastille, con corsie percorribili in bicicletta a doppio senso.
Trenta milioni di euro sono stati destinati, inoltre, al progetto “Parigi a 30 chilometri all’ora” per ridurre il limite di velocità delle auto nei centri abitati. Sulle arterie stradali principali il limite resterà a 50 km/h, ma i ciclisti avranno la precedenza a ogni incrocio e verranno realizzati nuovi tratti e punti con possibilità di arresto per i ciclisti che necessitino di sottrarsi al flusso del traffico.
E quando ci si ferma? Gli amanti delle due ruote potranno fare affidamento su una rete di 10 mila parcheggi, su stazioni di intercambio e aree attrezzate, grazie a un finanziamento dedicato di 47 milioni di euro. Vélib, il servizio di bike sharing cittadino, verrà potenziato e, per ovviare ai numerosi furti o atti vandalici avvenuti senza tregua dalla sua attivazione, verranno contestualmente installate videocamere nei punti strategici.
Ma le misure per migliorare le condizioni ambientali della città dell’amour rientrano in una strategia a tuttotondo, e non finiscono qui: a lato degli incentivi per i mezzi a pedali, le autorità locali hanno messo in campo misure che penalizzano l’utilizzo delle auto datate (immatricolate prima del 1997) e maggiormente inquinanti.
Dal 1 luglio, dunque, stop alla circolazione di questi veicoli, con il duplice obiettivo di migliorare la qualità dell’aria e di promuovere un cambio di mentalità a lungo termine: a favore di car e bike-sharing, del ciclismo urbano, di una rete di mezzi pubblici efficienti e di tutte quelle pratiche di mobilità sostenibile che non possono che rendere Parigi ancora più bella.