FAO Park, a Roma la Global Library of Trees and Flowers

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FAO Park, a Roma la Global Library of Trees and Flowers ultima modifica: 2024-05-29T06:27:39+02:00 da Marco Grilli
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Il FAO Park è una straordinaria biblioteca globale a cielo aperto della biodiversità nella cornice di Villa Doria Pamphilj a Roma

Sette grandi radure concentriche su un’area di 2,5 ettari con circa 200 piante ed alberi  di varie parti del mondo: è il FAO Park che si sta realizzando a Roma all’interno del parco di Villa Doria Pamphilj, una vera e propria biblioteca a cielo aperto di alberi e fiori che testimonia l’importanza della biodiversità.

Un’iniziativa “eccitante e innovativa” secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), realizzata in collaborazione con Roma Capitale ed il sostegno di Sovraintendenza, Coldiretti/Assofloro, Festival del Verde e del Paesaggio e OSA, all’insegna della tutela della biodiversità per un futuro sostenibile.

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Il progetto e la sua presentazione

Il progetto è stato presentato ufficialmente lo scorso 4 luglio presso la sede della FAO. Per la sua realizzazione è stato coinvolto l’Assessorato capitolino all’Ambiente, che in accordo con la Sovrintendenza di Roma e la Soprintendenza di Stato ha individuato un’area di Villa Pamphilj di circa 2,5 ettari – in prossimità del Giardino dei Giusti – per ospitare la Global Library of Trees and Flowers.

Le sette radure concentriche rappresentano le sette aree continentali: Europa, Vicino Oriente, Africa, Asia, America del Nord, America Latina e Caraibi e Zona del Pacifico. Siamo di fronte quindi ad uno splendido e vario spazio verde che invita a riflettere su quanto sia preziosa la biodiversità e più in generale sul ruolo essenziale delle piante per la vita sulla Terra.

Le vere protagoniste del parco, selezionate congiuntamente dall’Ufficio alberature del servizio giardini di Roma e dal Dipartimento forestazione della FAO, saranno fornite da quest’ultimo ente e messe a dimora e curate dal Dipartimento capitolino tutela ambientale. Il FAO Park non sarà però solo un qualcosa di statico da ammirare, perché includerà una serie di percorsi educativi e informativi indirizzati in particolare a scuole e giovani su vari temi quali la sostenibilità, l’inclusione, la cooperazione internazionale e la lotta alle diseguaglianze ambientali e alimentari.

Con la realizzazione del Bosco/Biblioteca mondiale degli alberi Roma avrà, nella più grande delle sue Ville storiche un luogo davvero unico che rappresenta, come ha detto il direttore FAO Dongyu, un autentico ‘passo verde’ che vuole lanciare un messaggio potente sull’importanza che gli alberi hanno come custodi della salvaguardia del nostro pianeta”, ha dichiarato in occasione della presentazione del progetto l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma, Sabrina Alfonsi.

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Villa Doria Pamphilj ci offre tantissimi esempi di biodiversità, siamo fortunati a poter godere di uno spazio aperto così bello proprio nel mezzo della città. Tra vent’anni sarete grandi, nonché testimoni della notevole crescita di questi alberi, e potrete celebrare il retaggio che vi lasceremo, che è quello che il Parco FAO rappresenta per noi oggi. Dovremmo piantare quantomeno un albero all’anno, tagliarne di meno per mantenere l’equilibrio ed essere certi che il legame tra la FAO e la città di Roma resti indissolubile. La FAO rappresenta 194 Paesi, pertanto quello tra la FAO e Roma è un legame che unisce tutto il mondo, le parole rivolte ai giovani del direttore generale della FAO, Qu Dongyu.

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Le prime piantumazioni e l’itinerario educativo 

Il 16 ottobre 2023 si è tenuta l’inaugurazione ufficiale a Villa Doria Pamphilj, alla presenza del direttore generale della FAO Qu Dongyu, dell’assessora Sabrina Alfonsi e della direttrice del Festival del Verde e del Paesaggio – partner del progetto – Gaia Zadra.

In questa occasione si è giunti finalmente alla messa a terra di circa 100 piante, tutte dotate di codice QR con la spiegazione del progetto. Il Dipartimento forestazione della FAO ha reperito le piante da mettere a dimora ed allestito i totem informativi e gli arredi dell’area, lasciando il campo poi al Dipartimento capitolino tutela ambientale, che ha effettuato la messa a terra con il compito di occuparsi della manutenzione e cura.

Il progetto, curato da architetti paesaggisti dello studio OSA in collaborazione con l’equipe del Festival del Verde e del Paesaggio, è stato donato a Roma Capitale. “Siamo particolarmente onorati di poter dare il nostro contributo di competenze e progettualità ad un’iniziativa di così alto profilo e di tale valenza simbolica ed educativa in cui si evince chiaramente quanto la protezione del pianeta e della biodiversità siano i pilastri su cui poggia la nostra stessa sopravvivenza. La cura del verde può contribuire in modo decisivo a questa sfida, un tema che sarà al centro del Festival del Verde e del Paesaggio 2024”, il commento di Gaia Zadra.

L’idea di comporre un piccolo bosco con alberi provenienti da tante parti del Pianeta è un messaggio potente di quello che possiamo fare per preservare la salute del Pianeta: piantare alberi, restituendo ossigeno e mitigando le temperature sempre più alte, unendo le nostre forze per il bene comune. Questo piccolo bosco dialogherà con il vicino Giardino dei Giusti, a connotare ulteriormente questa zona della Villa che già racconta la memoria della città, con gli alberi di ulivo che poco distante da quest’area ricordano appunto i Giusti dell’Umanità, ha aggiunto Sabrina Alfonsi.

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La seconda fase dell’iniziativa, coincisa con la Giornata internazionale delle Foreste – celebrata ogni anno il 21 marzo – si è tenuta il 26 marzo scorso con una cerimonia ufficiale e la piantumazione di circa 100 alberi, a cui hanno partecipato anche gli studenti di varie scuole del territorio. Il coinvolgimento attivo dei giovani e la loro sensibilizzazione sui valori della sostenibilità e della biodiversità rappresentano infatti il cardine del progetto. Nell’occasione è stato dunque inaugurato il nuovo itinerario educativo alla scoperta delle sette diverse aree geografiche mondiali, rappresentate in questo affascinante bosco globale.

L’app e l’appello

L’ultimo evento organizzato risale allo scorso 24 aprile, quando sono state messe a dimora 80 nuove alberature sempre alla presenza dei rappresentanti dell’amministrazione capitolina, della FAO e degli studenti di scuole di ogni ordine e grado della zona. La FAO ha donato delle panchine modulari che sono state posizionate all’interno delle varie aree del progetto. In più è stata predisposta un’interessante app per smartphone, al fine di guidare le persone all’interno di questa biblioteca a cielo aperto, con tutte le informazioni e spiegazioni necessarie.

“Le foreste sono indispensabili per la produzione alimentare sostenibile e la sussistenza di moltissime persone. La loro ricca biodiversità è essenziale per i nostri ecosistemi e contribuisce a contrastare il cambiamento climatico, ma non dimentichiamo l’importanza delle aree verdi urbane, fondamentale per la salute dei cittadini. Gli spazi verdi migliorano la qualità dell’aria e contribuiscono a preservare la biodiversità. D’altronde oggi circa il 57% della popolazione mondiale risiede in aree urbane, e la cifra è destinata a crescere. Gli alberi lavorano come una rete, condividendo risorse e sostanze nutritive, ricordandoci che, in quanto comunità globale, collaborando possiamo far fronte a diverse sfide. Insieme possiamo piantare semi per un futuro sostenibile”, il primo insegnamento introdotto dall’app.

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La natura ci chiede di agire. La sua saggezza si dirama come una biblioteca globale, con storie da cui ognuno di noi può imparare. Piantiamo i semi per un futuro migliore. Un futuro sostenibile e sicuro dal punto di vista alimentare. Dove la biodiversità urbana fiorisce e le nostre risorse naturali sono rispettate. Siamo noi i custodi delle aree verdi urbane. Insieme, impariamo dalla natura e costruiamo un mondo migliore”, l’appello della FAO.

[Credits foto: FAO]

FAO Park, a Roma la Global Library of Trees and Flowers ultima modifica: 2024-05-29T06:27:39+02:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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