La bicicletta in Cina: da regno delle due ruote a impero dell’automobile. Che cosa è accaduto e cosa si prospetta per il futuro?
Coltri di nebbia da smog, mascherine filtranti, strade trafficate da tante, troppe automobili, cieli limpidi e tramonti proiettati su maxi-schermi. Queste le immagini utilizzate dai media per raccontarci la Cina di oggi, istantanee e testimonianze di un abbandono, di un mutamento repentino di abitudini.
Non par vero che in così poco tempo la mobilità che connotava un’intera nazione sia cambiata così profondamente tenendo milioni di cittadini sotto scacco a causa del forte inquinamento creatosi. La situazione è infatti talmente insostenibile che le istituzioni obbligano al coprifuoco intere zone del paese.
Nonostante questi primi provvedimenti, si stima che ogni anno milioni di persone perdano la vita a causa degli alti livelli di particolato (le polveri sottili) presenti nell’aria. In realtà l’inquinamento cinese oltre che dalla motorizzazione di massa è provocato soprattutto dalla dipendenza dal carbone per il 79% del suo fabbisogno energetico e dalle emissioni delle industrie.
Negli ultimi mesi il governo, nel tentativo di arginare il problema, ha varato il Codice di condotta per i cittadini che lottano per respirare, nel quale viene consigliato alla popolazione di utilizzare la bicicletta e di camminare per i loro spostamenti, evitando l’utilizzo dell’auto. A testimonianza che Pechino si vuole impegnare a migliorare la qualità dell’aria è l’introduzione massiccia del servizio di bike sharing con le sue 650 mila biciclette.
Tra le cause dell’abbandono occupa un posto dominante la motorizzazione di massa, un fenomeno che ha interessato il paese negli anni Novanta.
Si stima che oggi il mercato automobilistico cinese sia il primo al mondo per quantità di veicoli venduti.
Il benessere ha permesso alle famiglie l’acquisto di un’auto declassando la bicicletta a mezzo dei poveri nonostante i recenti tentativi di lanciare sul mercato modelli lussuosi per elevare la bicicletta a status symbol che stenta ad affermarsi in quanto mezzo di trasporto che rappresenta il passato, un passato che i Cinesi si vogliono scrollare di dosso.
I cittadini ma anche le istituzioni sembra abbiano capito che tale situazione non può più essere sostenibile e in molti stanno tentando un ritorno alla due ruote.