Con Smog Journeys, Jia Zhangke ci racconta i devastanti effetti dell’inquinamento in Cina attraverso la vita quotidiana di due famiglie
Una mascherina per la bocca può diventare un accessorio quotidiano, di abbigliamento, da indossare tutti i giorni, come una sciarpa quando fa freddo? Succede in Cina ed è una delle cose che colpiscono immediatamente in Smog Journeys il documentario di Jia Zhangke. Come spesso accade, la quotidianità delle piccole cose riesce a comunicare in maniera diretta e arriva dritta al cuore.
E così, in Smog Journey, documentario di appena 7 minuti commissionato da Greenpeace al regista cinese già vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2006, delinea in pochi tratti quella che è la vita di milioni di persone. Lo fa attraverso due famiglie cinesi, di diversa estrazione sociale, una di minatori e l’altra di designer di moda residenti rispettivamente nella provincia di Hebei e di Pechino. Queste due aree sono caratterizzate da un enorme tasso di inquinamento da PM2,5. Solo nel 2012 nella provincia di Hebei, che confina con l’area metropolitana di Pechino, sono stati consumati 313 milioni di tonnellate di carbone, la maggior causa di smog. La loro vita ai piedi di enormi ciminiere, in ospedale, a scuola, per strada, e tra le mura domestiche fa i conti ogni giorno con un’aria pesante, densa e grigia. Impossibile percepire i colori del cielo e del mondo intorno a sè. Non resta che scoprirli in un film oppure in un quadro.
I dati diffusi da Greenpeace ci dicono qualcosa di estremamente allarmante: oltre il 90% delle 190 città prese in esame supera i limiti consentiti relativamente alla concentrazione media annuale dei livelli di particolato ultrafine (Pm 2.5) nell’aria. Per questo alcune città situate nell’area di cui parla il film, devono convivere per ben 100 giorni all’anno con una foschia spessa e con una concentrazione di PM 2,5 che supera di quattro volte quella consentita. Jia Zhangke spiega in un’intervista, di aver voluto aprire gli occhi alla gente con questo film.
Lo smog è un problema dalle proporzioni colossali e per capirlo bastano davvero 7 minuti di disarmante verità in cui ciò che vediamo è un popolo che si adatta e convive con uno scenario davvero inquietante. “Greenpeace chiede al governo cinese maggior rispetto dei piani di azione nazionali e locali, che prevedono la chiusura delle industrie più sporche, la riduzione del consumo locale di carbone, lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’attuazione di politiche più efficaci per la protezione delle popolazioni vulnerabili durante i giorni di pesante inquinamento“, ha detto Yan Li, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace East Asia.
[…] rete gratuita attorno all’albero, illuminandosi di verde se e quando l’inquinamento cala. Tutto nasce dalla volontà di migliorare una situazione tutt’altro che rosea: facendo […]
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