Giornate nazionali del cicloturismo

Le Giornate nazionali del Cicloturismo Fiab tornano il 14 e 15 giugno

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Le Giornate nazionali del Cicloturismo Fiab tornano il 14 e 15 giugno ultima modifica: 2025-06-13T00:01:12+02:00 da Marco Grilli
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Le Giornate nazionali del Cicloturismo Fiab tornano con tanti eventi in tutta Italia il 14 e 15 giugno, promettendo una grande partecipazione

Nel prossimo weekend del 14-15 giugno tornano le tanto attese Giornate nazionali del Cicloturismo, organizzate dalla Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab) in collaborazione con ActiveItaly e giunte alla loro quinta edizione.

Tantissimi gli eventi organizzati in tutta Italia in quello che non sarà un semplice fine settimana di pedalate, ma una vera e propria celebrazione di questa forma di turismo sostenibile che dimostra straordinari trend di crescita, con il Belpaese grande protagonista.

“L’Italia si prepara a diventare sempre più strategica nella mappa europea del cicloturismo. Centinaia di chilometri di nuove ciclovie entreranno in funzione tra fine 2025 e inizio 2026 grazie ai fondi PNRR, mentre i dati mostrano una crescita inarrestabile del cicloturismo con milioni di persone (60% stranieri) che scelgono la bici per le loro vacanze in Italia”, comunica Fiab.

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I territori sono al centro di questa importante iniziativa: lo scorso anno furono oltre 100 le località coinvolte, ma questa edizione promette una partecipazione ancora più ampia, con eventi, pedalate guidate, escursioni ed incontri che focalizzeranno l’attenzione sull’importanza della mobilità attiva e cercheranno il massimo coinvolgimento della collettività, sullo sfondo della straordinaria bellezza del nostro Paese. Tutte le iniziative in programma nelle varie città aderenti sono consultabili sul portale andiamoinbici.it.

“In tempi di overtourism e crisi climatica, il cicloturismo offre soluzioni per una fruizione destagionalizzata e decarbonizzata dei territori. Una pratica gentile, che rispetta la natura e riscopre la bellezza della nostra storia, arte e cultura. FIAB sta lavorando in tutta Italia per stimolare le amministrazioni, affinché ne colgano il potenziale e investano in infrastrutture, servizi e promozione”, ha affermato Susanna Maggioni, vicepresidente Fiab Italia e referente cicloturismo.

Il convegno di apertura delle Giornate nazionali del Cicloturismo 2025

Prima delle giornate vere e proprie, il 10 giugno è stato in programma un interessante convegno online, dal titolo Verso Velo-city Rimini 2026. Le ciclovie italiane guardano l’Europa”. Questo evento segna l’inizio del percorso verso il summit mondiale della ciclabilità, destinato a tornare di nuovo in Italia dopo oltre trent’anni.

L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sullo stato delle ciclovie che connettono il nostro Paese al resto d’Europa e sulle migliori pratiche regionali, nonché per presentare i risultati dell’ “Indagine sul cicloturismo”, condotta dalle Università dell’Insubria e di Cagliari in collaborazione con Fiab (edizione 2025).

“Il convegno di apertura delle giornate del cicloturismo ha l’obiettivo di conoscere lo stato dell’arte di alcune ciclovie nazionali che si proiettano verso l’Europa con alcuni focus sulle migliori esperienze in corso di attuazione. La Federazione ha da sempre accompagnato questo cambiamento prima in ambito nazionale poi in quello internazionale costruendo relazioni affidabili e durature con gran parte degli attori in causa”, il commento di Antonio Dalla Venezia, responsabile Fiab per le reti cicloturistiche.

L’indagine ha analizzato le impressioni dei cicloturisti nelle strutture della rete Albergabici, evidenziando due fenomeni in crescita: da una parte il sempre maggior successo del campeggio presso laghi e fiumi, particolarmente apprezzato dagli ospiti su due ruote alla ricerca non solo di servizi tecnici ma di vere e proprie esperienze immersive nella natura, con accesso diretto ai percorsi panoramici più attrattivi del Paese; dall’altra il peso strategico del mercato mitteleuropeo, testimoniato dallo straordinario numero di recensioni in tedesco, che mette in luce gli standard elevati dei turisti tedeschi, austriaci e svizzeri e la loro notevole capacità di influenzare la reputazione delle destinazioni. Per i ricercatori quest’ultimo aspetto rappresenta un’opportunità chiave per ottimizzare sia la comunicazione che i servizi specializzati.

Le ciclovie italiane

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) conferma tutta la sua importanza per lo sviluppo del cicloturismo. Grazie ai suoi fondi, infatti, tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 potranno esser realizzati ben 1.250 chilometri di piste ciclabili turistiche ed urbane. Si tratta di 36 progetti per le ciclovie turistiche che riguardano ben 14 Regioni e prevedono lo stanziamento di 266,57 milioni di euro, oltre ad altri 149 dedicati esclusivamente alle ciclovie urbane.

“Questi investimenti trasformeranno per sempre il modo di spostarsi e viaggiare nel nostro Paese, includendo itinerari chiave come la Ciclovia Vento, la Ciclovia del Sole, il GRAB, e la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, solo per citarne alcuni”, conferma Fiab.

Al di là delle ciclovie nazionali bisogna poi considerare che l’Italia mantiene una notevole importanza nella rete EuroVelo – di cui Fiab  è centro di coordinamento nazionale nel nostro Paese – grazie a quattro percorsi strategici estesi per oltre cinquemila chilometri, ovvero la Via Romea Francigena (EV-5), la Ciclovia del Sole (EV-7), la Ciclovia del Mediterraneo (EV-8) e la Baltic-Adriatic (EV-9). Ormai è dunque necessario ragionare non solo nell’ottica delle ciclovie di importanza esclusivamente nazionale, ma anche in quella dei veri e propri corridoi europei della mobilità attiva.

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I numeri del cicloturismo

Nel 2024 il cicloturismo in Italia ha fatto registrare numeri notevoli sia per quanto riguarda le presenze (89 milioni, +54% rispetto al 2023), sia per l’impatto economico, stimato in circa 9,8 miliardi di euro. Queste cifre si ricavano dalla quinta edizione (2025) del rapporto “Viaggiare con la bici”, realizzato da Isnart-Unioncamere in collaborazione con Legambiente.

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In sintesi, il cicloturismo si conferma un trend in crescita nell’ambito della nuova domanda di turismo nel Belpaese, attestandosi al 10% del totale dei turisti in Italia, rappresentati in prevalenza da millennial  (fascia d’età dai 30 ai 44 anni) di reddito medio-alto.

“La crescita del cicloturismo nel nostro Paese è oramai costante e non dovrebbe più sorprendere. E’ un prodotto certamente scelto dagli appassionati, ma sempre più esperienza turistica trasversale in grado di attrarre un pubblico più ampio. Un fenomeno che Isnart monitora già da alcuni anni e che sta assumendo un crescente valore in termini di riorientamento dei flussi turistici verso borghi e aree interne, ingenerando nuove occasioni di crescita economica, di lavoro ed anche di riqualificazione di tante strutture e beni dismessi che, grazie a questa nuova domanda, stanno riprendendo vita, dal Nord al Sud del Paese”, ha dichiarato  Loretta Credaro, presidente di Isnart.

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Più di un ciclista su tre viaggia in coppia, Internet resta il mezzo preferito per organizzare la vacanza (63,1%), mentre in primis lo sport e poi la ricchezza del patrimonio artistico e culturale (44,6%), la facilità di raggiungimento (33,1%) e la ricerca di momenti di relax (30,7) sono i fattori che determinano la scelta della destinazione. Per quanto riguarda l’alloggio, invece, i cicloturisti prediligono gli hotel (53,1%) ed i bed and breakfast (19,5%).

Il rapporto sottolinea che lo straordinario boom di questa forma di turismo sostenibile è dovuto principalmente alla capacità imprenditoriale privata più che ad una vera e propria policy di sistema. Per valorizzare ancora di più il cicloturismo occorrono dunque investimenti  adeguati per il sistema nazionale delle ciclovie turistiche e per aumentare la sicurezza dei ciclisti, oltre che la velocizzazione dell’iter per la definizione della figura della guida cicloturistica, tramite l’armonizzazione delle norme regionali.

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Il Cicloraduno nazionale Fiab

Oltre alle Giornate nazionali del Cicloturismo, il mese di giugno prevede un altro importante appuntamento per la Fiab, ovvero il Cicloraduno nazionale di Cagliari (11-15 giugno).  Quattro giorni con 1.200 presenze previste ed un ricco programma che prevede pedalate nel Parco di Molentargius (11 giugno), da Cagliari al Parco di Gutturu Mannu (12 giugno), lungo il litorale di Quartu Sant’Elena (13 giugno), nell’entroterra cagliaritano (14 giugno) ed a Cagliari nei suoi quartieri storici (15 giugno).

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Si tratta di un’altra occasione che dimostrerà il valore del cicloturismo per lo sviluppo economico e culturale dei nostri bellissimi territori. “Proprio questi, infatti, sono al centro dell’attenzione della Federazione che vede la bicicletta come mezzo di relazione per mantenere forte il dialogo con le amministrazioni e le realtà locali”, commenta Fiab.

[Credits foto: raoj2 su Pixabay]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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