Biciviaggi itinerari 2025

Biciviaggi FIAB 2025, ecco gli itinerari scelti per vacanze green su due ruote

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Biciviaggi FIAB 2025, ecco gli itinerari scelti per vacanze green su due ruote ultima modifica: 2025-04-02T14:39:27+02:00 da Marco Grilli
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Torna Biciviaggi FIAB con le proposte cicloturistiche per il 2025, vediamo quali sono gli itinerari prescelti

Si avvicina la bella stagione che ben si concilia con il cicloturismo: la Federazione italiana ambiente e bicicletta (FIAB) si fa trovare pronta anche quest’anno proponendo Biciviaggi 2025, ovvero sei suggestivi itinerari in Italia e non solo, da aprile ad ottobre, “per trascorrere le vacanze pedalando in compagnia e assaporando lentamente territori e paesaggi”.

“Sempre più persone si accostano al cicloturismo con intenti ‘vacanzieri’, turistici o naturalistici, sfuggendo pertanto all’idea stereotipata dell’impresa sportiva o dell’avventura estrema. Il cicloturismo è un modo diverso di fare le vacanze e può essere alla portata di tutti”, specifica l’associazione

Cicloturismo, l’Italia è la meta più richiesta

Gli itinerari

Ciclovia Pedemontana FVG 3, viaggio tra i sapori friulani (30 aprile-4 maggio)

Si parte alla grande con la ciclovia che ha vinto l’Oscar del cicloturismo 2024. Un meraviglioso itinerario all’insegna del gusto che tocca alcune delle zone più incantevoli del Friuli, delimitate dalle Alpi Giulie e Carniche, con partenza da Sacile ed arrivo a Gorizia e Nova Gorica, capitali europee della cultura 2025.
Il percorso di 185 km si svolge tra la pianura e le basse colline ai piedi dei monti e prevede anche  dei falsipiani e diversi brevi saliscendi, pur senza pendenze accentuate. In generale i cicloturisti saranno chiamati a percorrere viabilità di vario genere, in prevalenza piste ciclabili o strade a transito limitato, per portare a temine un itinerario in larga parte asfaltato (97%), con soli brevi tratti di buon sterrato. È richiesto un po’ di allenamento ciclistico, le bici consigliate sono quelle da turismo dotate di cambio, le gravel o le e-bike.

Green Road Award 2024, i vincitori dell’Oscar italiano del cicloturismo

 

Come già accennato si tratta dell’itinerario più “gourmand” tra quelli proposti, “poiché nella pedemontana, le prime alture delle Alpi Giulie e Carniche si incontrano con la vasta pianura friulana montagne e si è creato un ambiente particolare e climaticamente molto adatto a talune produzioni agro-silvo-pastorali che in altri luoghi non è possibile riprodurre efficacemente”. Un’occasione unica quindi per assaporare tanti prodotti caseari (ad esempio il formaggio montasio), salumi (prosciutto San Daniele) e vini pregiati (si attraversano le zone di produzione DOC e DOCG del Collio, dei Colli orientali del Friuli e delle Grave).

Cjant A La Tor, la canzone in friulano per omaggiare e custodire il fiume Torre

 

Naturalmente, oltre ad immergersi in  questi sapori, i cicloturisti avranno la possibilità di visitare borghi  stupendi, quali ad esempio Gemona e Cividale del Friuli, storica cittadina romana e medievale, Patrimonio UNESCO.

Girona – Pirenei EV 8 – Rutes Vies Verdes (27 giugno-6 luglio)

Il primo itinerario internazionale proposto (340 km, difficoltà media, altezza massimo 1.510 metri, tracciato in pavimento asfalto, sterrato compatto e sabbia) prevede partenza ed arrivo a Girona (Spagna) e si snoda lungo la splendida Via Verde.
Moltissime le attrazioni previste, ecco le tappe: Girona- Olot (69 km), vero e proprio gioiello per gli amanti della natura e del cicloturismo, segue una vecchia linea ferroviaria e permette di ammirare i panorami sulle valli, numerosi borghi medievali ed i vulcani della Garrotxa; Olot-Molló (46 km) regala un paesaggio unico caratterizzato da coni vulcanici, colate laviche e foreste lussureggianti (spettacolare la Fageda d’en Jordà, una faggeta millenaria); Molló- Céret (55 Km) prevede la salita al Col d’Ares (1.510 metri), punto più alto del percorso e valico di frontiera con la Francia; Céret-Peralada (53 km) metterà i cicloturisti di fronte al tratto tecnicamente più difficile del percorso, la discesa verso La Jonquera, per poi farli toccare due città di forte tradizione vinicola (Campmany e Peralada); Peralada-Palamós (77 Km) consente di vedere i resti dell’antico porto greco e romano di Sant Martí d’Empúries, attraversa zone agricole e si chiude nella città a forte vocazione di pesca Palamós, dove sarà possibile visitare il porto-peschereccio ed altre attrazioni prima della giornata libera al mare; Palamós-Girona (53 Km) chiude l’itinerario e percorre il vecchio tracciato del treno a scartamento ridotto Girona-Sant Feliu de Guíxols, dalla valle del fiume Ridaura al bacino del fiume Ter.

Il cammino di Santiago (9-22 agosto)

Non c’è bisogno di grandi presentazioni per uno dei cammini più famosi al mondo, mèta di pellegrinaggio internazionale. “Si può partire pensando di far un viaggio come altri, ma quando arrivi e cominci a muoverti verso Santiago, tutto cambia e le tue certezze acquisiscono altri valori. Non sono i panorami senza fine, il blu del cielo, le cittadine con meravigliose chiese medievali, le salite su stradine impolverate a toglierti il fiato…sono le persone che incontri. Quelle che ti sorridono curve sotto grandi zaini o quelle che pedalano nella stessa tua direzione e cedendoti il passo ti augurano ‘Buen Camino’. C’è un motivo intimo e profondo che spinge a intraprendere questo viaggio, a volte lo conosci prima di partire, altre volte lo scopri dopo i primi chilometri e da quel momento vivi ogni attimo della giornata con un’emozione che riempie il cuore!”, scrive la FIAB.

Nove tappe – da Burgos a Santiago de Compostela, da affrontare con una mountain bike adatta a terreni complessi o ancor meglio elettrica – che seguiranno il più possibile il sentiero originale, alternato alla tratta su strada.

Da Arzúa a Santiago de Compostela, l’ultima tappa del Cammino francese

 

Da Fontainebleau a Etretat, passando per Parigi. Sulle tracce degli impressionisti (11-21 agosto)

Si tratta di un viaggio particolarmente adatto agli amanti dell’arte e soprattutto dell’affascinante movimento dell’impressionismo, che consentirà però di ammirare anche i mutevoli e suggestivi paesaggi francesi.
Tra le tappe non poteva mancare la foresta e la cittadina di Fontainebleau, patrimonio Unesco dal 1981, così come il bellissimo borgo di Barbizon, noto per l’omonima scuola celebre quale movimento precursore dell’impressionismo. A Parigi, città bike-friendly per eccellenza grazie al “Plan Vélo” promosso dalla sindaca Anne Hidalgo, è prevista pure una giornata libera in autonomia.
 
Il percorso tocca poi altri interessanti luoghi, quali: Auvers sur Oise, dove Van Gogh visse gli ultimi di vita e fu sepolto; Giverny, dove sarà possibile visitare la casa ed i giardini di Monet; Rouen con la sua bellissima cattedrale immortalata più volte dallo stesso Monet, nonché la costa presso Etretat, dominata da quelle scogliere a picco che furono uno dei simboli più noti della pittura impressionista.

Abruzzo, un grande museo permanente all’aperto (13-19 settembre)

L’incanto dell’Abruzzo sta nel suo misurato equilibrio tra la natura che domina il paesaggio e la presenza di antiche e signorili città e i meravigliosi borghi che punteggiano il territorio. Un equilibrio fatto di chiese, castelli, opere d’arte, riserve naturali, molteplici espressioni artigianali e tradizioni contadine e pastorali, comunica la FIAB.
Per i cicloturisti è stato pensato un itinerario molto panoramico, tra natura, cultura e gastronomia locale, con partenza ed arrivo a L’Aquila e la presenza di tratti più impegnativi, pedalando su strade a basso traffico ma anche sugli antichi tratturi, ovvero sui sentieri della transumanza dove una volta migravano

Ciclovia dei Trabocchi, a piedi o in bici sulla costa d’Abruzzo lungo una ferrovia abbandonata

 

L’itinerario toccherà molte località, quali: L’Aquila, le Grotte di Stiffe e Roccasale, la pittoresca Sulmona, Pescocostanzo all’interno del Parco nazionale della Maiella, Castel di Sangro, Barrea ed il suo lago, Anversa degli Abruzzi,  le Gole del Sagitario e molte altre.

Maremma e le città del Tufo (9-12 ottobre)

Sorano, Pitigliano e Sovana, borghi antichi che si ergono su speroni tufacei e nascondono, nelle loro fondamenta, le tracce e i misteri di civiltà arcaiche e medievali”, con queste parole FIAB introduce il suo ultimo suggestivo itinerario nel sud della Maremma, tra le province di Grosseto e Viterbo. l percorso sarà un’occasione per ammirare gli spettacolari antichi borghi di Pitigliano, Sovana e Sorano, che rientrano nel circuito della Civiltà del Tufo.
“Qui riecheggiano le storie di popoli antichi, dagli etruschi ai romani, dagli Aldobrandeschi agli Orsini, dai Medici ai Lorena. La roccia tufacea è l’elemento che caratterizza quest’area ricca di storia millenaria. Nel passaggio da San Quirico di Sorano, visiteremo la città perduta di Vitozza, che ospita al suo interno il più vasto insediamento rupestre dell’Italia centrale e le nostalgiche rovine di una città medievale”, prosegue la FIAB. Interessante e impegnativa la tappa “Sulle strade dei Briganti” (67 km), che toccherà anche il fitto bosco della Selva del Lamone, uno dei più integri e selvaggi del Lazio, nell’Ottocento dimora pure di noti briganti quali Domenico Tiburzi.

[Credits foto: northpak su Pixabay]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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