Cresce la sensibilità degli italiani verso i diritti degli animali. A tracciare il quadro è un’indagine dell’Istituto Eurispes inclusa nel Rapporto Italia 2024
I diritti degli animali sono sempre più al centro dell’attenzione della popolazione italiana. L’interesse va oltre la tutela del benessere di questi esseri senzienti, intrecciandosi con quello della salvaguardia ambientale e dei cambiamenti climatici. Lo sfruttamento degli animali per finalità correlate all’industria alimentare, infatti, è strettamente connesso anche alla sostenibilità e alle risorse energetiche del Pianeta.
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A partire da questi presupposti si è mossa l’indagine dell’Istituto Eurispes tra gli abitanti del Bel Paese, che ha trattato l’argomento “diritti degli animali” da più punti di vista, includendo questioni dibattute quali la vivisezione, la caccia e l’allevamento intensivo.
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Secondo i dati del Rapporto Italia 2024, la sperimentazione in laboratorio sugli animali non è accettabile per il 76,6% del campione preso in esame, un dato in lieve diminuzione rispetto al 2021, quando i contrari erano il 78,9%. Nel 2023, invece, risultava contrario il 76,9% degli italiani.
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Numeri analoghi, leggermente inferiori, si evidenziano anche sul fronte della caccia: nel 2024 solo il 27,1% degli intervistati si dichiara favorevole all’attività. Nel 2023 il 69% degli italiani si definiva contrario, a fronte del 76,1% del campione nel 2022 e del 63,5% nel 2021.
La popolazione italiana si dimostra inoltre contraria all’utilizzo delle pellicce (78,3%), dato in crescita rispetto al 2023 (73,9%). Altrettanto corposo è il numero degli interpellati sfavorevoli all’uso degli animali nei circhi (78,1%), percentuale maggiore rispetto a quella emersa nel Rapporto Italia del 2023 (75,6% degli italiani).
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Il 72% degli italiani è contrario agli allevamenti intensivi per finalità alimentari
L’allevamento intensivo per uso alimentare è un ulteriore tema rispetto al quale la popolazione italiana ha sviluppato sensibilità nel tempo. L’indagine evidenzia un incremento delle denunce e degli approfondimenti riguardanti il benessere animale, che nella maggior parte dei casi non è garantito negli allevamenti.
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Secondo i dati aggiornati dell’Istituto Eurispes, si definisce contrario agli allevamenti intensivi per utilizzo alimentare il 72,7% del campione. Si tratta soprattutto delle fasce di popolazione più giovane: l’80,5% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni è contrario, seguito dal 77,5% della fascia tra i 25-34 anni. I più tolleranti sono gli over 64, che tuttavia si dimostrano in larga maggioranza sfavorevoli (69,1% degli interpellati).