Plastica, Coca-Cola Company e PepsiCo sono le aziende che producono più inquinamento per il quarto anno consecutivo, secondo il Break Free From Plastic. In spiagge, parchi, foreste e strade sono stati trovati quasi 20mila rifiuti con il brand Coca-Cola.
Plastica, Coca-Cola e PepsiCo, per il quarto anno consecutivo, detengono un triste primato.
Le due multinazionali, infatti, sono state classificate come i principali inquinatori di plastica al mondo dal Break Free From Plastic, l’organizzazione che ogni anno analizza e identifica i rifiuti di plastica abbandonati in 45 paesi del mondo, per stabilire quali sono le compagnie che inquinano di più.
Sul gradino più alto della classifica c’è Coca-Cola, seguita da PepsiCo e Unilever. Quest’ultima azienda, peraltro, è protagonista di una curiosa contraddizione essendo il principale sponsor della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Al quarto posto, invece, c’è Nestlé, seguita da Procter&Gamble, Mondelez International, Philip Morris, Danone e Mars. Chiude al decimo posto l’azienda Colgate-Palmolive.
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Lo studio punta il dito contro tutte e dieci le multinazionali in classifica, accusandole di “alimentare la crisi climatica“. Il 99% della plastica, infatti, proviene dai combustibili fossili.
La multinazionale della Coca-Cola annunciò di volersi impegnare a raccogliere o riciclare una bottiglia o lattina per ogni bottiglia che veniva venduta. Eppure, oltre 11 mila volontari hanno esaminato spiagge, parchi, foreste e strade trovando quasi 20mila rifiuti con il brand Coca-Cola.
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“Non è sorprendente vedere gli stessi grandi brand come principali inquinatori di plastica per quattro anni consecutivi“ ha detto Abigail Aguilar, Coordinatore della campagna sulla plastica di Greenpeace Sud-Est Asia. “Queste compagnie dicono di star combattendo il proliferare della plastica, eppure continuano a investire in soluzioni farlocche, mentre si accordano con le compagnie petrolifere per produrne ancora di più. Per combattere la crisi climatica, le multinazionali come Coca-Cola, PepsiCo e Unilver devono porre fine ora alla loro dipendenza dalla plastica monouso e dai combustibili fossili”.
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