Grazie alla notorietà e alla filantropia dei personaggi famosi coinvolti, è partita la campagna America’s Food Fund per affrontare l’emergenza fame per le fasce più vulnerabili della popolazione.
America’s Food Fund: dopo le tragiche immagini dei senzatetto nei parcheggi di Las Vegas, arriva una mano tesa ai più vulnerabili dal mondo dello spettacolo. ‘Nutrire vicini in stato di bisogno’ è lo slogan di questa importante iniziativa.
Leonardo DiCaprio, ormai rinomato per l’attivismo ambientale e per i gesti filantropici, insieme a Laurene Powell Jobs, vedova del fondatore di Apple ed erede del suo patrimonio, hanno donato 12 milioni di dollari per scorte alimentari.
America’s Food Fund
La campagna è stata creata in favore dell’organizzazione no-profit Go.FundMe.org, che offre una piattaforma utile per la raccolta dei fondi. L’iniziativa trova una particolare rilevanza sociale nel periodo di crisi, anche economica, generato dal Covid-19.
La fame è un problema che numerose famiglie in America si trovano a fronteggiare quotidianamente. Le fasce più vulnerabili della popolazione, tra cui anche gli anziani e i bambini che non hanno più accesso alle mense scolastiche, possono avere difficoltà in questo momento, più che in altri, ad assicurarsi pasti nutrienti.
Si è calcolato che, a causa soprattutto della pandemia da Coronavirus, la quota di persone che hanno giornalmente difficoltà a procurarsi il cibo ammonta ad oltre 37 milioni di abitanti.
Leonardo DiCaprio: a lui l’Oscar per l’ambiente!
Organizzazioni come World Central Kitchen (WCK) e Feeding America, in prima linea per fornire rapide risposte a questa prioritaria questione, sono stati individuati come principali destinatari della campagna fondi. Anche una grande superstar televisiva americana come Oprah Winfrey ha dato un suo primo importante contributo donando un milione di dollari.
In particolare WCK, guidata dallo chef José Andrés, ha già dimostrato di fornire aiuto alle persone in stato di bisogno in occasione di catastrofi in tutto il mondo. Feeding America, invece, contribuisce già a sfamare ogni anno oltre 40 milioni di americani per mezzo della sua rete di banche alimentari.
Un contributo decisivo, quindi, in una fase in cui, insieme all’emergenza sanitaria, molti cittadini stanno vivendo un’emergenza legata alla perdita del lavoro e delle certezze economiche.