Nel primo giorno di primavera si celebra l’International Day of Forest quest’anno è dedicato all’amore per le foreste
Le foreste hanno un ruolo centrale nelle nostre vite, molto più di quanto si pensi; quando beviamo un bicchiere d’acqua, quando scriviamo su un quaderno o quando costruiamo una casa, fili invisibili ci legano ai boschi. La loro gestione sostenibile e l’uso delle risorse, anche in fragili ecosistemi, sono fondamentali per contrastare i cambiamenti climatici e contribuire alla prosperità e al benessere degli abitanti del Pianeta e delle generazioni future.
Il 21 marzo di ogni anno, le Nazioni Unite dedicano la Giornata Mondiale delle Foreste alla sensibilizzazione sull’importanza di tutti i tipi di bosco. Il tema di quest’anno è “Imparare ad amare le foreste”: istruzione e comunicazione, infatti, sono fondamentali per raggiungere la gestione sostenibile delle foreste e la conservazione della biodiversità. Una foresta sana produce comunità sane, resilienti ed economie prospere.
Qualche dato generale ci dà la misura dell’importanza degli ecosistemi boschivi: 1) le foreste custodiscono l’80% della biodiversità terrestre; 2) i boschi sono costituiti da oltre 60mila specie differenti di alberi; 3) più di un miliardo di persone dipendono dalle foreste per cibo, alloggio, energia e reddito; 4) la diversità genetica aiuta le foreste a fronteggiare i cambiamenti climatici; 5) la biodiversità è gravemente minacciata dalla deforestazione, dal degrado delle foreste e dai cambiamenti climatici; 6) gestire le foreste in modo sostenibile e ripristinarle quando necessario, è fondamentale per le persone, la biodiversità e il clima.
Foreste e cambiamenti climatici
L’aggravarsi degli eventi estremi e la rapidità attuale dei cambiamenti climatici stanno determinando forti impatti sulle foreste, con rischi di degrado e frammentazione. Per far fronte a questa situazione in costante evoluzione, è necessario che ricerca e politica forestale, professionisti e gestori pensino, disegnino e mettano in pratica interventi in grado di aiutare le foreste ad adattarsi alle condizioni in continua trasformazione. Le modalità d’azione sono numerose, dalla valorizzazione delle risorse genetiche alla creazione e gestione di boschi misti per specie e a struttura diversificata.
Un’oculata gestione forestale può contribuire alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra; le foreste europee, per esempio, possono bilanciare il 7% delle emissioni totali di gas serra dell’Unione. A questa percentuale va aggiunto un ulteriore 1% di stoccaggio garantito dai prodotti legnosi. Se ci limitiamo all’Italia, a fronte di un’emissione annua di 428 Mt CO2 equivalenti (dati del 2016), le foreste sono in grado di stoccare annualmente 25 Mt CO2 equivalenti ovverosia il 5,84%. L’inclusione della gestione forestale nelle strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici a scala di singolo Paese è quindi fondamentale per determinare il giusto bilanciamento tra strategie incentrate sulla conservazione e/o sull’aumento dello stoccaggio in bosco e strategie volte a favorire l’utilizzo di più legname per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra in altri settori.
Il punto sulla deforestazione
I grandi incendi che, nell’ultimo anno, hanno colpito le foreste di Siberia, California, Amazzonia e Australia hanno riportato al centro dell’attenzione il tema della deforestazione. Ogni caso fa storia a sé: se in Amazzonia si bruciano i boschi per fare spazio alle coltivazioni di soia e mais, in Australia sono soprattutto i cambiamenti climatici a causare gli incendi per l’impossibilità di prevenire i roghi con il fuoco prescritto.
Le statistiche relative al periodo 1990-2015 ci dicono che si è registrata una riduzione della copertura forestale globale da 4128 a 3999 miliardi di ettari, vale a dire una diminuzione del 3%. Attualmente il tasso di deforestazione è di 3-5 milioni di ettari all’anno, di cui un milione in Brasile e 700mila in Indonesia, Paesi in cui tagli e incendi servono a fare posto alle colture di soia, mais e palme da olio. Queste e nelle altre foreste tropicali viene stoccato il 55% del carbonio contenuto nei boschi di tutto il mondo. Questi ecosistemi giocano un ruolo determinante nella regolazione del clima mondiale, generano i cosiddetti “fiumi volanti” che trasportano l’umidità alle latitudini temperate e contengono le più alte concentrazioni di biodiversità vegetale al mondo (in un solo ettaro possono essere presenti oltre 200 differenti specie vegetali). Gli attuali tassi di deforestazione contribuiscono al 10% delle emissioni mondiali di CO2.
Dagli anni Settanta a oggi la foresta amazzonica ha subito una deforestazione del 17% e, qualora si raggiungesse una quota compresa fra il 25 e il 40% potrebbe avvenire la perdita irreversibile della foresta e la sua trasformazione in savana, a causa dell’insufficiente evaporazione d’acqua dagli alberi stessi. Bisogna impedirlo, una ragione in più per “Imparare ad amare le foreste”.
[Foto Pixabay e International Day of Forest]