A oggi si stima che negli oceani vi siano oltre 150 milioni di tonnellate di plastica e che ogni anno ve ne finiscano almeno 8 milioni di tonnellate. L’inquinamento da plastica è chiaramente un’emergenza ambientale in continua crescita. Una minaccia spesso invisibile, come nel caso delle microplastiche derivanti dalla frammentazione di residui più grandi, dalle microfibre o dalle microsfere presenti nei detergenti e nei prodotti cosmetici.
Le conseguenze dell’inquinamento da plastica
La plastica si trova dispersa ormai dovunque nelle nostre acque, e non solo. Se ne sono rilevate tracce persino nei ghiacciai e nelle più grandi fosse marine, a oltre 10 km di profondità, come nella nota Fossa delle Marianne.
Oltre a rappresentare un danno ambientale di portata incommensurabile, con impatti negativi sugli habitat e sulla fauna, le microplastiche presenti nelle acque, nel suolo e nell’aria incidono sulla salute umana, penetrando anche nella catena alimentare, con effetti ancora sconosciuti.
#BreakFreeFromPlastic: la petizione per prendere le distanze dalla plastica usa e getta
Le strategie che si stanno adottando in molti Paesi del mondo, inclusa l’Europa, riconoscono l’urgenza di ridurre la plastica monouso, ma gli obiettivi che mirano ad aumentare il riciclo non appaiono ancora sufficienti. Secondo le stime di Greenpeace, il 90% della plastica immessa finora in commercio non è mai stata riciclata, ma è finita nelle discariche, negli inceneritori e in mare, dove ogni minuto viene riversato l’equivalente di un camion pieno di questo materiale.
Se riciclare non basta, diviene indispensabile ridurre la produzione di plastica alla fonte. Partendo da questa consapevolezza, Greenpeace ha lanciato una petizione a supporto del movimento globale #BreakFreeFromPlastic, per chiedere alle grandi aziende mondiali come Coca-Cola, Pepsi, Nestlé, Unilever, Starbucks, Procter & Gamble e McDonald’s, di prendere le distanze dalla plastica usa e getta, smettendo di utilizzare imballaggi e contenitori monouso.
Prima che la nostra Terra diventi un Pianeta di plastica, tutti noi possiamo offrire un contributo concreto, superando innanzitutto la pessima abitudine all’usa e getta e sostenendo anche l’appello di Greenpeace.
Per firmare la petizione, basta cliccare qui.
