Siamo nel 2011. Vincent Callebaut, un giovane architetto belga sconosciuto in Italia, crea un progetto utopico e fantascientifico: una città avveniristica e totalmente eco-sostenibile, in grado di accogliere più di 50.000 profughi ambientali.
Lilypad potrebbe essere un’isola metà acquatica e metà terrestre dove poter fuggire all’innalzamento dei ghiacci dovuto al riscaldamento climatico, e trovare risorse per ricostruire una vita.
Nel 2011, lo stupore generale aveva poi liquidato questo progetto come fantascienza, definendolo irrealizzabile e non considerando le cifre a cui rispondeva come reali o interessanti.
Sono passati quattro anni dall’estate torrida del 2011, e Lilypad, una favola utopistica e troppo costosa, rischia di diventare una necessità.
Questo ultimo periodo è tra i più caldi degli ultimi decenni, e, mentre le politiche ambientali dei paesi più economicamente sviluppati lasciano a desiderare e rimandano le azioni concrete ai prossimi ordini del giorno, oltre 100 mila persone si devono organizzare ed attrezzare contro lo scioglimento del permafrost , che minaccia le loro case, le loro tradizioni, le loro stesse vite.
Hanno provato a farsi ascoltare dagli altri popoli del mondo, anche per preservarne il futuro, ma i loro governi hanno troppe questioni importanti da risolvere per dare loro voce e priorità.
Funziona proprio come nella favola “La Bella e la Bestia”: Belle, eroina colta e amante del mondo che la circonda, deve fare breccia nel cuore della Bestia, da secoli arroccato nel proprio castello, prima che la rosa perda tutti i suoi petali, portando alla morte della stessa Bestia.
La natura sta perdendo i suoi petali. Noi resteremo imprigionati nella magia del castello o cercheremo di cambiare, come la Bestia, per dare il via a un nuovo inizio ed avere opportunità di futuro?
Quello che è certo è che quella che sembrava una favola fantascientifica sta diventando una realtà di investimento a cui pensare seriamente.

[…] generazioni contemporanee. In un capitolo, la protagonista incontra un suo coetaneo arabo divenuto un profugo climatico, costretto quindi ad abbandonare le sue terre, ormai invivibili. Una prospettiva solo legata alle […]
mi potete dire delle favole dalle isole del tibet