E’ un viaggiatore, e gira il mondo alla ricerca di bellezza. Solo che è un orso polare. E per di più di peluche. Si chiama Polo Polar: insieme al suo compagno umano Andrea Nurra ha dato il via a un progetto che ha al centro la tutela della natura, diventato social grazie alla condivisione degli scatti dei suoi viaggi. D’altra parte, l’orso polare è in sé e per sé il simbolo di un ambiente precario e fragile, messo a rischio da minacce ormai tangibili, quali il riscaldamento globale e l’inquinamento.
Polo Polar, il progetto
“Polo Polar è un piccolo orsetto polare che ama vivere immerso nella natura” ci racconta Andrea, nella coppia di amici il più loquace. “Purtroppo molti di noi, al giorno d’oggi, non hanno più la possibilità di vivere a stretto contatto con la natura e per riavvicinare queste persone al mondo che amo, nasce Polo Polar. Con l’obiettivo di mostrare alle persone le bellezze naturali che ci circondano, e sensibilizzarle così alla sua tutela”.
E così, Polo Polar viene ritratto sugli scogli in riva al mare, in un’area verde cittadina, alle pendici di montagne, al lato di luoghi unici di interesse storico e naturalistico. Un susseguirsi di tappe che finora ha annoverato Roma, Venezia, Trieste, Edimburgo, Bologna, Kyoto, Tokyo, Torino, il Portogallo e la Svezia. Oltre alla Sardegna, terra d’origine di Andrea.
Il Viaggio in Sardegna
2400 km in 20 giorni e un video al giorno per permettere ai fan di Polo Polar di ammirarne le bellezze. Agosto è stato per Andrea e Polo Polar l’occasione di girare in lungo e in largo la costa e l’entroterra della Sardegna, testimoniandone le meraviglie e osservando di persona i rischi cui gli ecosistemi locali sono soggetti.
“Durante il viaggio lungo la costa della Sardegna ho avuto modo di osservare tanti posti e tantissime spiagge. Alcune di queste sono tra le più belle al mondo ed ogni giorno vengono letteralmente prese d’assalto da migliaia di turisti! La Regione Sardegna stanzia ogni anno ingenti somme di denaro per sensibilizzare le persone e proteggere i nostri patrimoni ma nonostante ciò alcuni turisti lasciano i loro rifiuti e le cicche di sigarette, rubano sabbia, sassi e conchiglie dalle spiagge, senza pensare alle gravi conseguenze che queste azioni comportano. Al punto che alcune di queste spiagge (La Pelosa, Cala Mariolu e Cala Goloritzè) potrebbero scomparire se queste azioni non fossero contrastate e limitate”. Serve buon senso, insomma, e il senso civico che per una società civile dovrebbe costituire la norma.
Il futuro di Polo Polar
Il progetto sta conquistando il web e, tanto su Instagram quanto su Facebook, un numero crescente di follower seguono le peripezie di Polo Polar. Un modo in più di accendere i riflettori sull’importanza della tutela ambientale, con il quale Andrea spera di raggiungere un traguardo che gli sta particolarmente a cuore: la partecipazione al Fjallraven Polar. Si tratta di una spedizione che attraversa 300 chilometri di deserto artico insieme a oltre 200 cani da slitta. L’esperienza è rivolta a 24 ragazzi di tutto il mondo, selezionati sia in base all’efficacia dei loro progetti a sfondo ambientale, sia dal numero di voti degli utenti ricevuti sul sito web della spedizione.
Ma quale futuro aspetta l’orsetto polare? Quali progetti ha in mente per lui il suo compagno umano? “Ciò che ho intenzione di fare nel futuro prossimo” conclude Andrea “è continuare a impegnarmi in questo progetto. L’obiettivo? Far sì che una tematica importante possa essere messa in luce, trasmettendo così il mio pensiero ai molti che si impegnano ogni giorno, come me, a proteggere la natura”.
Amanti dell’ambiente e delle sue meraviglie, dunque, siamo in buona compagnia: quella di un ragazzo sardo armato di ottime intenzioni, e del suo simpaticissimo orsetto di peluche. Non perdiamoci le immagini delle loro prossime avventure.
Immagini: Polo Polar, pagina Facebook