Un incontro che non ti cambia la vita ma che trasforma la tua giornata

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Un incontro che non ti cambia la vita ma che trasforma la tua giornata ultima modifica: 2014-03-27T08:00:59+01:00 da Ivan Grasso
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Un piacevole e inconsueto incontro in una giornata uggiosa di febbraio in un piccolo paesino della bassa vercellese. Chiacchiere su politica, arte e poesia.

Questa è la storia di un incontro in un grigio mattino di Febbraio mi ritrovai in un piccolo paesino della bassa vercellese, rigido e infreddolito attendevo che la gente mi dedicasse qualche minuto del suo prezioso tempo per far sì che io potessi illustrare loro che un piccolo gesto può fare tanta differenza se effettuato al momento giusto e nel posto probo. E così, interminabili, le ore passavano lasciando desolazione e sconforto dovuto all’ignoranza e al rifiuto della gente.

L’uomo che sussurrava alle farfalle

Quand’ecco che da lontano scorgo un omino (sulla sessantina) che passeggia portando a spasso tre splendidi cani, arrivando nei pressi della fermata del bus arresta le sue stanche membra sulla panchina rincuorandosi e circondandosi di coccole canine. Non resisto alla tentazione, lo raggiungo e chiedo da lontano se posso avvicinarmi e fare una foto, lui con assoluta gentilezza accenna un sì e ordinando ai suoi tre amici di sedersi, si alza e si allontana. Io a quel punto lo blocco dicendogli che voglio immortalare anche lui in una foto “familiare“, lui accetta e si risiede. Ma sceglie di abbassare il capo, e quindi lo sguardo, verso i suoi pelosi amici. Scatto! Dopo, mi avvicino e prendo la mia tanto pregustata dose di bava e di coccole fraterne.

Subito la conversazione prende vita, scopro che l’omino è un grande appassionato di cani e li alleva, vende splendidi cuccioli ma sostiene di cederne meno della metà di quelli che gli vengono richiesti perché, dice: “…padroni poco meritevoli! Pensano di comprare un soprammobile, di spolverarlo ogni tanto e di mostrarlo agli amici!”.

Questo omino mi piace! I discorsi si susseguono tra politica, società, natura… e arte. L’allevatore si trasforma in un illuminante cesellatore, si parla quindi di intaglio e scultura del legno e ad un certo punto mi invita nel suo magazzino per vedere i suoi lavori, che dice: “…incompresi dai più nel paese, mi etichettano come povero squattrinato che partorisce opere sconce e indecenti”. Semplicemente ama rappresentare mezzi busti nudi di uomini e donne, nulla di più e nulla di così sconcio che possa far rabbrividire persone sane di mente.

Ammirato, discutiamo della scelta del legno e del tipo di taglio, i soggetti sono splendidi e carichi di impulso… un lavoro degno di sfoggio, ma lui non sembra interessato ad un pubblico che potrebbe non capire il suo messaggio e che lo etichetterebbe nuovamente. Un omino libero e scevro da vincoli, ecco come vorrebbe essere.

Disastri e Meraviglie, una mostra sul rapporto tra Uomo e Natura

Torniamo alla panchina del bus, nel frattempo incontriamo persone che “fingono” di conoscerlo, che lo salutano, ma in pochi si avvicinano, forse per paura dei suoi pelosi amici oppure per paura dell’inevitabile confronto. Ma il tempo vola e mi trovo costretto ad abbandonare la conversazione per tornare alla mia postazione di divulgatore e di sensibilizzatore. Saluto, ringrazio e mi allontano. Lui si alza e con i suoi tre amici si avvia verso casa senza salutare (almeno così mi pare). Mentre torno, penso: “Avrò detto troppo, troppo poco, qualcosa di sbagliato, qualcosa di offensivo, me ne dispiaccio, guardo indietro ma è già lontano”. Rifletto sui discorsi affrontati, spremendo e concentrando non mi sembra una persona disfattista, anzi, molto fiduciosa e molto sensibile.

Mi rallegro dell’ottima discussione e riprendo a “molestare” la gente con volantini e frasi fatte… non sapevo che di lì a poco qualcosa sarebbe accaduto e avrebbe cambiato per sempre la giornata. Dopo una manciata di minuti, infatti, ricompare l’omino con solo due dei tre cani, mi piacerebbe fargli un cenno anche se comincio a pensare che potrebbe non rispondere, quando mi accorgo che l’omino prende una direzione che collima esattamente con la mia. Mi si avvicina e frugando nella tasca del giubbotto mi dice: “Voglio farti un regalo!”. Io basito ringrazio e incuriosito accetto. L’omino tira fuori dalla tasca interna una manciata di fogli, scritti a computer. Tutti recano un titolo e terminano con una enorme firma scritta a mano. Mentre ringrazio balbettando lui dice: “Fanne buon uso!” Così dicendo alza una mano e accennando un saluto si volta e se ne va! Attonito e ammutolito volgo lo sguardo su quei fogli e mi rendo conto del gesto dell’omino. Condividere i suoi pensieri, le sue parole, le sue visioni, urlare agli altri la sua voglia di libertà e il suo grido di avvilimento.

In questo turbinio di pensieri l’omino scompare e mi ritrovo con un tesoro nelle mani e nessuno da ringraziare. Decido allora di “farne buon uso!” e di divulgarne il suo pensiero.

Quello che segue è stato riportato fedelmente dai suoi scritti:

Un cane… voi dite: “un cane” così semplicemente un cane. Cioè nulla, una bestia qualunque, tra milioni e milioni di altre bestie, senza importanza, senza carattere, senza psicologia, senz’anima.

Ma voi dite: “un uomo” e lo dite sonoro e solenne, con voce e lettere maiuscole, con rispetto e gravità dite: “UN UOMO”. Cioè tutto, come se egli fosse solo, staccato, personale, tra miliardi di uomini, personaggi d’estremo rilievo, carattere a forti segni, psicologia complessa e profonda, anima di quelle in cui la volontà di Dio si specchia e si riconosce.

Ma io non parlo come voi!

Nella voce, per l’uomo, per gli uomini generalmente l’alfabeto minuscolo mi basta. Infatti io ho amici, pochi, anche tra gli uomini.

Ma il mio amico più caro, il mio più fedele amico, il compagno d’ogni mia ora è ormai un cane di nome GAIA.

È così che il mio giorno volge al termine. Convinto di aver fatto cosa gradita a tutti coloro che sono giunti fino a questo punto. Auguro a voi buona giornata e che possa essere speciale come questa. Un caloroso e sentito grazie va all’omino alla fermata del bus che per evitare ogni tipo di etichetta scelgo di chiamare ancora così.

Un incontro che non ti cambia la vita ma che trasforma la tua giornata ultima modifica: 2014-03-27T08:00:59+01:00 da Ivan Grasso
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Un incontro che non ti cambia la vita ma che trasforma la tua giornata ultima modifica: 2014-03-27T08:00:59+01:00 da Ivan Grasso

Ivan grasso nato a Vercelli nel 1980 si è laureato in Scienze Naturali ed ha seguito svariati corsi di fotografia naturalistica e di disegno naturalistico. Ha conseguito il patentino da accompagnatore naturalistico nel 2006 e da allora collabora con cooperative e associazioni come accompagnatore naturalistico ed educatore ambientale. Si occupa di lotta biologica alle zanzare e insegna materie scientifiche nelle scuole. Ha partecipato a piccole mostre contest ed altre benefiche. "Nel tempo libero leggo, scrivo poesie, piccole sceneggiature, adoro il cinema, il fumetto e amo lavorare il legno in ogni sua forma, da qui la passione per la pirografia."

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