Interstellar – Viaggio attraverso le stelle e il tempo per nutrire la Terra

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Interstellar – Viaggio attraverso le stelle e il tempo per nutrire la Terra ultima modifica: 2020-08-16T08:00:27+02:00 da Emanuel Trotto
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Interstellar, un film con un piano per salvare il mondo, anzi per abbandonare il mondo

Interstellar è un film del 2014 diretto da Christopher Nolan e interpretato da Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain e Michael Caine. Nel 2015 ha vinto l’Oscar per i migliori effetti speciali. Non si tratta solo di un film di fantascienza ma un viaggio di formazione oltre le stelle. Per questo e per altri motivi è stato amato dal pubblico ma ha anche diviso.

Il fatto

In un futuro uguale, in maniera inquietante al nostro, le risorse alimentari del pianeta sono alla fine. La razza umana rischia l’estinzione. L’unica possibilità viene offerta da un buco nero nei pressi di Saturno. La salvezza dell’umanità, una nuova casa, una nuova possibilità sono probabilmente dall’altra parte…

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Il commento

Siamo alla costante lotta con il tempo. La cosa che vogliamo di più in assoluto è che ci venga restituito. Che si possa riavvolgere l’esistenza come una videocassetta. Riuscire a recuperare l’attimo, cancellare un’azione potenzialmente disastrosa. In poche parole non vogliamo farci i conti col tempo. Farci i conti è doloroso ma necessario. Comporta responsabilità. Con questa concezione si muovono i personaggi di Christopher Nolan. Sceneggiatore, produttore e regista di storie in cui una alterata percezione del reale viene contrapposta ad una messinscena raffinata e riconoscibile. I suoi personaggi lottano costantemente contro il tempo. Una lotta spesso impari sia per necessità di trama che per struttura stessa della messa in scena. La memoria, la sequenzialità dei momenti e degli eventi. Se non è la sceneggiatura è il montaggio stesso che lotta con il tempo stesso, scombinandolo. Da Following (1998) fino a Dunkirk (2017), passando per Memento (2000) e Inception (2010).

Questi echi torneranno. Con Tenet, in uscita il 26 di agosto (dopo essere stato rimandato più volte), tramite un linguaggio palindromo. Questi affronterà il tema, in maniera diretta, del rewind. Del recuperare il tempo andando comunque avanti. O perlomeno è questo che viene fatto presagire dai trailer. Ma c’è stato un periodo in cui Nolan ha dato consistenza fisica al tempo, la quarta dimensione. Lo fece nel 2014 con Interstellar. Si tratta di uno dei suoi film più concettuali. Indubbiamente maturo.

Con Interstellar il tempo è tangibilmente irrecuperabile. Siamo in un futuro non troppo dissimile dal nostro. Un futuro possibile. In cui le priorità sono cambiate. La ricerca tecnologica e la formazione delle nuove generazioni sono improntate sulla sopravvivenza. Vengono incanalate nell’agricoltura. Infatti una misteriosa piaga che prolifera grazie all’azoto nell’atmosfera, sta decimando le piante coltivabili. Resta oramai più solo il mais. Infiniti campi di mais costantemente minacciati da tempeste di sabbia. Lentamente queste seppelliscono tutti e causano malattie alle persone. Una soluzione sembra quasi impossibile. Si cerca di capire. Ma si arranca. Servono agricoltori. Perché si sta esaurendo il cibo.

"Gargantua" ovvero il gigantesco buco nero teorizzato da Kip Thorne in cui sarebbe possibile, nel film, muoversi nello spazio-tempo.
“Gargantua” ovvero il gigantesco buco nero teorizzato da Kip Thorne in cui sarebbe possibile, nel film, muoversi nello spazio-tempo.

Il racconto rinuncia al classico escamotage del voice over o del facile antefatto. Parte invece come un documentario con volti di anziani che raccontano, in forma di testimonianza del passato, la condizione di partenza di questo mondo futuro. Un tempo che viene delineato con pochi colpi di pennello. Poche frasi significative. Poi passa alla descrizione della vita quotidiana. Nolan segue la vicenda di Cooper (Mattew McConaughey), un ex astronauta. Ora, vedovo, si dedica all’agricoltura, e cresce da solo due figli. Un lungo prologo che risulta quanto mai necessario per entrare nel vivo della storia.

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In una NASA segreta perché ufficialmente chiusa, il prof. Brand (Michael Caine) ha forse una soluzione. Fuori dalla Terra. Oramai senza speranza. Un pianeta consumato, morente, e pieno di revisionismi. Oramai anche l’umanità non crede più a se stessa. La soluzione è attraverso un buco nero, probabilmente lì posizionato da una razza aliena benevola. Oltre le stelle. Dall’altra parte si giunge in un’altra galassia, dove ci sono tre potenziali nuovi pianeti, da abitare o da ripopolare. Brand assegna a Cooper la missione di andare a vedere quale fra questi tre pianeti è il più adatto. E ritornare indietro per recuperare il resto dell’umanità.

Jessica Chastain è Murph, figlia minore di Cooper (Mattew McConaughey), in cerca di una soluzione per l'umanità riprendendo la ricerca del dott. Brand.
Jessica Chastain è Murph, figlia minore di Cooper (Mattew McConaughey), in cerca di una soluzione per l’umanità riprendendo la ricerca del dott. Brand.

La sceneggiatura del film si è piegata alla scienza. Ossia le ricerche di fisica quantistica e la teoria della relatività di Kip Thorne, premio Nobel 2017 per la Fisica. Egli tramite le teorie del collasso gravitazionale dello spazio-tempo nei buchi neri ha teorizzato i viaggi temporali. Possibili tramite cunicoli spazio temporali appunto. Lodato da alcuni membri della comunità scientifica per l’accuratezza, criticato da altri per certe libertà che si è preso, amato e odiato senza posa dai cinefili più incalliti. Interstellar è controverso come non accadeva a un blockbuster da tempo immemore.

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 È rigoroso come un teorema matematico ma allo stesso tempo imprevedibile. Riflette su di un’umanità incapace di superare le difficoltà che essa stessa ha creato. Incapace di reagire neanche a un passo dal collasso. Chi cerca di reagire viene additato come soggetto non gradito. Come Murph (Jessica Chastain), la figlia di Cooper, irrimediabilmente legata alla promessa di suo padre che sarebbe tornato. E che lotta per poter salvare il mondo o solo il suo orto. Sono personaggi irrimediabilmente legati al loro passato. A promesse non mantenute. Ingabbiati nella memoria. In cerca di un idillio in un eterno presente.

Scheda film

  • Regia: Christopher Nolan
  • Soggetto: Kip Thorne;
  • Sceneggiatura: Jonathan Nolan, Christopher Nolan;
  • Interpreti: Matthew McConaughey (Joseph Cooper), Anne Hathaway (Amelia Brand), Jessica Chastain (Murph Cooper), Wes Bentley (Doyle), Michael Caine (Prof. Brand), Topher Grace (Getty), Casey Affleck (Tom Cooper), Ellen Burtstyn (Murph vecchia), Matt Damon (Dr. Mann);
  • Produzione: USA, Gran Bretagna 2014
  • Durata: 169’;
  • Temi: CINEMA, ASTRONOMIA, AGRICOLTURA.

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Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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