Papa Leone XIV e l’ambiente: già da cardinale Prevost chiedeva una svolta concreta nella lotta alla crisi climatica, condannando lo sfruttamento tirannico della natura e promuovendo un’ecologia integrale.
Papa Leone XIV e l’ambiente. Quali posizioni in tema di sostenibilità sosterrà il nuovo Papa?
Mentre il mondo affronta una delle più gravi crisi ambientali della storia, dalla Chiesa cattolica arriva un forte appello all’azione. Il Cardinale Robert Francis Prevost, appena diventato Papa Leone XIV, da presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina e Prefetto del Dicastero per i Vescovi, ha recentemente ribadito l’urgenza di passare “dalle parole ai fatti” nella lotta contro il cambiamento climatico, in piena sintonia con la visione ecologica di Papa Francesco.
Il prossimo Papa e l’Ambiente: quanto sarà green il successore di Francesco?
“Il dominio sull’ambiente, affidato da Dio all’uomo, non può e non deve trasformarsi in un dominio tirannico,” ha dichiarato Prevost, sottolineando l’importanza di instaurare un rapporto di reciprocità con la natura, fondato sulla Dottrina sociale della Chiesa.
Una visione condivisa con Papa Francesco
Considerato molto vicino al pensiero di Papa Bergoglio, il nuovi Papa Prevost sostiene pienamente l’enciclica Laudato si’, nella quale Francesco denuncia “la cultura dello scarto” e promuove un’ecologia integrale. Prevost, infatti, ha evidenziato come la cura dell’ambiente non sia un tema separato dalla missione della Chiesa, ma parte integrante del suo impegno sociale, soprattutto verso i poveri, i migranti e i più vulnerabili.
Laudate Deum, il grido di Papa Francesco per la lotta alla crisi climatica
“La figura del vescovo non deve essere quella di un piccolo principe chiuso nel proprio regno,” ha affermato lo scorso anno. “Il nostro dovere è incontrare le persone là dove si trovano — e questo vale anche per le sfide ambientali”.
Tecnologia e responsabilità
Prevost da cardinale ha espresso preoccupazione per gli effetti “nocivi” dello sviluppo tecnologico non regolato, richiamando l’attenzione sulla necessità di uno sviluppo sostenibile, orientato al bene comune. Ha anche ricordato gli sforzi concreti messi in campo dalla Santa Sede: dall’installazione di pannelli solari sul Vaticano alla graduale transizione verso veicoli elettrici.
Questi esempi, ha spiegato Prevost, non sono gesti simbolici ma azioni coerenti con un impegno globale e interreligioso per salvaguardare il pianeta.
Leone XIV e l’ambiente
In base a quanto affermato da cardinale, sembra che il messaggio di Leone XIV sia chiaro: non c’è più tempo per rimandare. La conversione ecologica è un percorso da compiere ora, con decisione, attraverso politiche pubbliche, stili di vita più sobri e una responsabilità collettiva che coinvolge credenti e non credenti.
Il gabbiano del Conclave 2025, simbolo di attesa e speranza sul comignolo della Cappella Sistina
“L’uomo non è il padrone assoluto della creazione. È suo custode, non il suo tiranno” è un monito potente, che invita a riflettere su quale futuro vogliamo lasciare alle prossime generazioni — e su cosa siamo disposti a fare, oggi, per proteggerlo.
[Frayjhonattan, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons]
