Al V Congresso Italiano di Yoga della Risata a Peschiera del Garda, oltre 200 partecipanti e 40 relatori si sono confrontati su scienza e pratica. La risata emerge come strumento di benessere sostenibile e terapia complementare, tra ricerche, applicazioni concrete e storie di trasformazione.

Una comunità che si incontra per ridere consapevolmente e condividere storie di trasformazione. Dalle scuole alle RSA, dalle aziende alle cure palliative, la risata si è rivelata un filo che unisce esperienze e persone. Il V Congresso Italiano di Yoga della Risata, a Peschiera del Garda, ha offerto ai partecipanti l’occasione di scoprire le più recenti ricerche scientifiche e le nuove applicazioni pratiche di questa disciplina.
Ha confermato così, da un lato, il suo valore come strumento di benessere sostenibile e di trasformazione sociale; e ha permesso, dall’altro, di sperimentare su di sé momenti di leggerezza, energia condivisa e consapevolezza emotiva, che mostrano in modo tangibile il potere della risata.
Un’efficace alternanza tra conoscenza e pratica, nel segno di una sostenibilità che parte dal respiro e dal sorriso.
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V Congresso Italiano di Yoga della Risata: tra scienza e pratica
Dal 24 al 26 ottobre a Peschiera del Garda (VR), il V Congresso Italiano di Yoga della Risata- organizzato dall’Istituto Italiano di Yoga della Risata– ha ospitato oltre 200 partecipanti e 40 relatori.
Dando spazio alle evidenze scientifiche e ai monitoraggi portati avanti tra trainer italiani e internazionali, l’evento ha messo in luce la risata come terapia complementare e strumento di benessere sostenibile.
In particolare, Fatma Özlem Öztürk– professoressa associata all’Università di Ankara e Teacher certificata di Yoga della Risata- ha presentato i risultati dei suoi trial clinici randomizzati controllati, tra cui programmi di recupero post-traumatico per 80 studenti colpiti dal terremoto di Kahramanmaraş del 2023 in Turchia.
Inoltre, Il Master Trainer australiano Merv Neal, esperto di ricerca scientifica e autore per la Oxford University Press, ha approfondito il legame tra psicologia positiva e Yoga della Risata. In questo contesto, ha evidenziato come in Gran Bretagna la risata venga prescritta ormai come terapia soprattutto nei casi di depressione. Riducendo significativamente il ricorso ai farmaci.
Verso l’Europa della risata: nel 2026 l’evento sarà continentale
Durante l’evento è arrivato un annuncio importante: dal 30 ottobre al 1° novembre 2026 Peschiera del Garda ospiterà il primo Congresso Europeo di Yoga della Risata in Italia. All’appuntamento parteciperanno anche i fondatori della disciplina, Madan Kataria e sua moglie Madhuri.
“Siamo orgogliosi di annunciare che l’Italia ospiterà il suo primo Congresso Europeo di Yoga della Risata nel 2026. Un riconoscimento che consolida il nostro Paese come punto di riferimento internazionale“, hanno dichiarato Lara Lucaccioni e Matteo Ficara, Master Trainer e direttori dell’Istituto Italiano di Yoga della Risata. “È un momento storico per lo yoga della risata in Italia. Le ricerche scientifiche e le applicazioni testimoniano il valore profondo dello yoga della risata come intervento psico-sociale complementare, inclusivo e orientato a salute, felicità e pace“.
La risata come strumento di benessere
La pratica della risata, se strutturata e consapevole, richiede pochi strumenti, è a costo zero e può essere integrata in diversi contesti.
Le ricerche parlano chiaro: lo yoga della risata riduce stress e cortisolo, migliora il sonno e rafforza l’autostima. Gli studi mostrano anche benefici sulla solitudine degli anziani e su patologie croniche come diabete di tipo 2 e sindrome dell’intestino irritabile.
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Applicazioni concrete: dalla disabilità, all’azienda
Progetti presentati durante il congresso hanno mostrato come la risata possa essere una pratica psico-sociale complementare, in grado di promuovere salute, inclusione e resilienza.
Tra le esperienze più significative:
- Disabilità: centri diurni con utenti e operatori hanno sperimentato la risata come strumento di autostima e senso di appartenenza.
- Tetraplegia: il progetto “L’emozione del respiro” ha aumentato la durata della risata da 30 secondi a oltre 3 minuti, con riattivazione diaframmatica ed espressiva.
- Anziani: nelle RSA, partecipanti tra 85 e 101 anni hanno mostrato miglioramenti su umore, energia e interazione sociale.
- Disturbi da uso di alcol: la pratica è stata integrata in strutture alcologiche e C.A.T., migliorando le relazioni e l’umore dei partecipanti.
- Contesti detentivi: sessioni in REMS e carceri hanno generato spazi di libertà interiore, fiducia e creatività.
- Educazione: moltissimi i progetti che integrano musica, risata e altre tecniche espressive, con effetti positivi su bambini con bisogni speciali, iperattività e autismo.
- Ambito aziendale: la risata migliora la coesione e la produttività del team.
- Discipline ibride: combinazioni con zumba, public speaking, nordic walking, yoga nidra e haloterapia.
- Accompagnamento nel fine vita: supporto emotivo, riduzione del dolore e dello stress, miglioramento della respirazione.
“Lo yoga della risata mi ha cambiato la vita” testimonia la psicologa e Teacher di Yoga della Risata Luisa Paola Dodaro, che da anni porta la pratica nel mondo del Parkinson. Nel trattamento di questa malattia neurodegenerativa, “il farmaco è fondamentale, ma non basta. Senza movimento, socializzazione e gioia, il declino è più rapido”.
La risata come pratica inclusiva e trasformativa
Il V Congresso Italiano di Yoga della Risata ha ribadito una verità che chi pratica conosce bene, ma che spesso sorprende i neofiti: la risata non è solo un gesto ludico, ma un approccio sistemico e concreto al benessere, personale e collettivo.
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Dai contesti sanitari alle aziende, dall’educazione alla comunità, la pratica contribuisce a costruire spazi inclusivi, consapevoli… e felici.
[Foto @Istituto Italiano Yoga della Risata]
