Con Storie spaziali per maschi del futuro, Francesca Cavallo propone fiabe che aiutano genitori ed educatori ad accompagnare i bambini in una crescita basata su rispetto, empatia, libertà dagli stereotipi e consapevolezza verso il mondo che ci ospita.
Dodici fiabe illustrate che invitano a ripensare cosa significa “essere maschi” oggi. Storie spaziali per maschi del futuro di Francesca Cavallo (2024, Undercats) è un libro che aiuta chi educa bambini a coltivare consenso, non giudizio e rispetto delle differenze, gettando basi per prevenire stereotipi e violenze future.
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Storie spaziali per maschi del futuro, incipit e struttura
“Quando qualche anno fa scrissi Storie della Buonanotte per Bambini Ribelli, partii dalla convinzione che le bambine non siano meno ambiziose, meno interessate alla leadership, meno competitive dei maschi. Siamo noi a trasmettere loro una cultura della subalternità, per poi chiamarla natura” scrive Francesca Cavallo introducendo il suo libro. “[…]Per quanto riguarda i maschi, è possibile che non siano naturalmente meno empatici o più aggressivi, ma che sia la cultura a trasmettere un’idea di apatia come unico modo per onorare la propria mascolinità“.
Il libro raccoglie dodici storie ambientate su pianeti immaginari. Ci sono pirati, orchi, fantasmi, conigli e pianeti dei compleanni. Ma al centro non ci sono imprese eroiche o battaglie: ci sono emozioni, relazioni, limiti da rispettare. I personaggi affrontano rifiuti e delusioni, imparano dai propri errori, sanno chiedere aiuto e accettare la riflessione e il dubbio.
Educare al consenso e al non giudizio
Uno dei fili rossi del libro è il consenso: imparare a chiedere, a rispettare i no, a non imporre la propria volontà. Un altro è il non giudizio: i protagonisti sbagliano, cambiano idea, imparano.
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L’esempio di Barbadoro e Sferzodrago
Un episodio emblematico riguarda Barbadoro e Sferzodrago, pirata e piratessa, acerrimi nemici. Dopo una battaglia, Sferzodrago perde conoscenza. Come racconta il libro:
“Barbadoro inizia a pensare che Sferzodrago fosse molto bella e che avrebbe voluto darle un bacio. Ma Sferzodrago non riusciva a tenere gli occhi aperti e quindi non gli avrebbe potuto dire sì o no. Così Barbadoro fece l’unica cosa che si può fare in questi casi: aspettò“.
Quando Sferzodrago si risveglia, Barbadoro le chiede se desidera il bacio:”Un bacio con te non fa per me”, risponde la piratessa al pirata che accetta, pur soffrendo, il suo rifiuto.
Con questa semplice scena, il libro mostra ai bambini cosa significa rispettare il consenso. Anche in contesti di amicizia o rivalità- ci dice- i sentimenti e i limiti dell’altro vanno sempre ascoltati e rispettati.
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Il pianeta dei rottami: cura interiore e sostenibilità
Tra le storie più evocative del libro c’è Il pianeta dei rottami. Un uomo, isolato tra i rottami del proprio passato — che lui stesso ha deliberatamente creato — avvia un processo di cambiamento a partire da un gesto semplice: annaffiare un piccolo seme di anguria. Da quel germoglio nasce un percorso di trasformazione che intreccia cura, vulnerabilità e rinascita.
Il pianeta dei rottami è, al tempo stesso, un paesaggio interiore e una metafora del nostro mondo. Accumulare “rottami” senza mai prendersene cura porta infatti a isolamento e aridità, mentre un gesto di attenzione — verso se stessi, verso l’altro o verso l’ambiente — apre possibilità nuove.
In questo senso, Storie spaziali per maschi del futuro parla di una sostenibilità emotiva che si riflette nella cura del proprio pezzo di mondo. Perché la cura e la responsabilità che il libro suggerisce sul piano emotivo-relazionale sono le stesse che ci servono oggi per proteggere il Pianeta.
Perché leggerlo anche con le bambine
Sebbene il titolo richiami esplicitamente i “maschi del futuro”, anche le bambine trovano in questi racconti modelli che rompono gli schemi tradizionali. Mostrando nero su bianco come le relazioni possano essere basate sulla reciprocità e sull’ascolto.
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In questo senso, il libro rappresenta anche un’alternativa alle fiabe classiche come Biancaneve o La Bella Addormentata, dove il gesto romantico per eccellenza – un bacio dato a una ragazza priva di coscienza – veicola di fatto un modello di amore senza consenso.
Condividere la lettura delle fiabe spaziali con i propri figli a casa, o in un gruppo misto a scuola, significa invece aprire conversazioni in cui maschi e femmine imparano insieme a riconoscere emozioni, limiti e differenze. È un passo concreto verso un’educazione che non divide, ma costruisce ponti. E fa nascere domande preziose, anche in ottica di prevenzione della violenza di genere.
Piccoli mondi possibili
Il libro offre, insomma, una visione di piccoli mondi dove immaginare valori diversi per la mascolinità, svincolati dall’invulnerabilità a tutti i costi.
Queste fiabe ricordano che non c’è cambiamento possibile senza cura: di sé, degli altri e anche, inevitabilmente, della Terra che ci ospita. Perché fino a prova contraria, a differenza dei protagonisti del libro, di pianeta abitabile- in cui immaginare, maschi e femmine, un futuro- ne abbiamo solo uno.
[Foto ©Valentina Tibaldi]
