I prezzi alimentari in Europa sono aumentati fino al 50% a causa del degrado del suolo e dell’aumento delle temperature. Cause e soluzioni per un futuro alimentare sostenibile secondo Salva il Suolo.
In Europa, l’aumento dei prezzi alimentari è diventato un fenomeno concreto e tangibile, con picchi fino al 50% per alcuni prodotti. Dietro a questo trend non ci sono solo costi energetici o problemi logistici, ma un fattore spesso trascurato: il degrado del suolo. Come ricorda il movimento globale Salva il Suolo nella sua ultima nota stampa, senza un terreno fertile e resiliente, i raccolti diventano vulnerabili agli eventi climatici estremi, come siccità o piogge intense. Di conseguenza, aumentano i prezzi per i consumatori.
Tuttavia, il problema non è senza soluzione: pratiche agricole rigenerative possono invertire la rotta, proteggendo il suolo e garantendo un futuro alimentare stabile.
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Degrado del suolo: il cuore della crisi alimentare europea
Il suolo non è solo un supporto fisico per le colture: è un ecosistema vivo, fondamentale per la produzione alimentare, la regolazione climatica e la gestione dell’acqua. Secondo Praveena Sridhar, responsabile scientifico di Salva il Suolo, «il deterioramento del suolo sta esponendo i nostri sistemi alimentari a shock climatici devastanti, causando raccolti incerti e prezzi volatili».
Durante il recente Vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari, tenutosi in Etiopia dal 27 al 29 luglio, è emerso che l’aumento dei prezzi dei generi alimentari è un fenomeno globale.
In particolare, il nuovo rapporto dell’ONU, Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo 2025, ha evidenziato che il costo pro capite giornaliero è aumentato in tutte le nazioni dal 2018.
Dietro questi numeri c’è un filo comune: la perdita di resilienza del suolo a fronte di eventi climatici estremi, con conseguenze dirette sulla sicurezza alimentare.
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Come il degrado del suolo impatta sui raccolti
Gli effetti concreti del degrado del suolo si vedono già nei principali prodotti alimentari europei.
Nel Mediterraneo, la siccità ha colpito duramente la produzione di olio d’oliva. La Spagna, primo produttore mondiale, ha vissuto nel 2023 la peggior siccità dal 1905. Suoli impoveriti e scarsamente resilienti hanno contribuito a un aumento dei prezzi fino al 50% in tutta l’UE. Nel Regno Unito, forti piogge hanno messo in crisi la produzione di patate, causando un incremento del 22% dei prezzi in appena due mesi.
Le previsioni future non sono più rosee. In scenari ad alte emissioni, infatti, la produzione di mais nel Mediterraneo potrebbe diminuire fino al 40% entro il 2050, mentre le perdite di grano in Europa orientale e occidentale potrebbero variare tra il 15 e il 25%.
Aumento dei prezzi alimentari, verso una gestione sostenibile del suolo
La buona notizia è che esistono soluzioni concrete. Le pratiche di gestione del suolo sostenibili possono rigenerare la sua fertilità, aumentare la ritenzione idrica e proteggere i raccolti dagli shock climatici. Mantenere le radici vive, aumentare la biodiversità, proteggere il suolo con coperture vegetali e incrementare la materia organica sono tutte strategie efficaci per costruire suoli più resilienti.
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Questi interventi non solo riducono la volatilità dei prezzi alimentari in Europa, ma migliorano la qualità delle colture e la sostenibilità dell’agricoltura. Come sottolinea Praveena Sridhar: «Un suolo sano significa sistemi alimentari sani e prezzi più stabili. Investire nella salute del suolo è fondamentale per garantire sicurezza alimentare oggi e domani».
In quest’ottica, un approccio integrato e sostenibile si rivela una strategia che non si limita ad arginare il problema contingente dell’aumento dei prezzi, ma contribuisce a una maggiore (e duratura) stabilità in campo alimentare.
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