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Clima di Roma, primo servizio di monitoraggio interattivo

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Clima di Roma, primo servizio di monitoraggio interattivo ultima modifica: 2025-07-03T00:06:29+02:00 da Marco Grilli
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Il clima di Roma è sempre più rovente, il CMCC lo ha analizzato con un sistema di monitoraggio interattivo con indicatori climatici ad altissima risoluzione

Il 2024 è stato l’anno più caldo per la capitale ma in futuro si attende addirittura un aumento di ondate di calore estive fino al 186%. È quanto emerge dal primo rapporto di monitoraggio climatico per Roma Capitale, frutto di una collaborazione tecnico-scientifica tra il Comune capitolino ed il Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici (CMCC), che fornisce informazioni preziose per comprendere l’andamento attuale e futuro degli indicatori climatici.

Al tempo stesso, il documento rappresenta un primo esempio di come la ricerca scientifica avanzata, realizzata con strumenti ad altissima risoluzione, sia alla base di processi decisionali sulle questioni climatiche e possa innescare il cambiamento. Infatti, questo nuovo servizio di monitoraggio nasce con l’obiettivo di fornire dati e strumenti operativi per affrontare in modo concreto e localizzato gli effetti dei cambiamenti climatici sulla città. Il report è il risultato di un percorso pluriennale di collaborazione tra CMCC e l’amministrazione capitolina, che ha visto il CMCC impegnato sia nel supporto scientifico alla definizione della Strategia di Adattamento Climatico di Roma Capitale, sia nella fase di ascolto pubblico”, specifica il CMCC.

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Questo sistema di monitoraggio interattivo con indicatori climatici ad altissima risoluzione agevola l’identificazione di azioni di adattamento climatico a scala locale. Per Roma l’analisi di questi indicatori parla chiaro e non lascia adito a dubbi: il clima è sempre più caldo e se l’intensificazione delle ondate di calore, l’innalzamento della temperatura media e l’aumento del numero di giornate particolarmente calde sono stati fenomeni costanti negli anni più recenti, per i decenni a venire quel che ci aspetta è una loro ulteriore accelerazione ed intensificazione. La capitale “brucia” ed è lecito correre ai ripari al più presto.

I dati

Il report del CMCC svela che il 2024 è stato l’anno più caldo dal 1991 per Roma, con una temperatura media di 19,7°C, superiore di 2,5°C rispetto alla media 1991-2020. Sono in crescita gli indicatori per tutti i dati che riguardano la temperatura e gli effetti sulle persone, mentre durante l’anno sono diminuite le precipitazioni ma è aumentato il numero di piogge intense e violente.

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Il 2024 si è caratterizzato anche come un anno relativamente secco, con precipitazioni totali inferiori alla media, ma con episodi di precipitazioni estreme. Particolarmente anomalo è stato novembre, con precipitazioni quasi totalmente assenti secondo i dati delle stazioni meteorologiche. Questo dato non rappresenta un caso isolato ma si inserisce in una sequenza critica insieme al 2022 e 2023. Tutti e tre gli anni si contraddistinguono per valori elevati sia della temperatura media sia di numerosi indicatori legati al caldo, come le notti tropicali, le notti torride, i giorni torridi e il numero di ondate di calore estive”, chiarisce il CMCC.

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Stiamo dunque fronteggiando una situazione critica, come evidenziano in dettaglio i dati 2024 riferiti a tutti gli indicatori: 36 notti torride con temperatura minima superiore ai 25°C, circa 30 giorni in più rispetto alla media storica 1991-2020; 5,4 ondate di calore estive in più a confronto dello stesso periodo di riferimento; 53 giornate con disagio termico estremo (temperatura percepita superiore a 45°C), ovvero ben 29 in più se ci rapportiamo alla solita media storica 1991-2020.

Per quanto riguarda quest’ultimo indicatore, correlato alla combinazione di valori di umidità e temperatura molto elevati, soprattutto nei mesi estivi abbiamo assistito ad un’alta frequenza di giornate con temperatura percepita superiore addirittura ai 45° C. Più in generale, “gli indicatori che stimano il fabbisogno di riscaldamento nei giorni freddi e di raffreddamento nei giorni caldi mostrano una netta tendenza alla diminuzione del primo e all’aumento del secondo, soprattutto nei mesi estivi”, aggiunge il CMCC.

Gli scenari futuri

Se prendiamo in considerazione le proiezioni al 2050, in tutti gli scenari climatici analizzati per Roma si prevedono temperature più alte ed un aumento degli indicatori legati alle temperature.

I tre scenari valutati, definiti dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) – ovvero il più autorevole organismo internazionale sul tema – sono questi: RCP2.6 “Mitigazione aggressiva”, RCP4.5 “Forte mitigazione” e RCP8.5 “Ad elevate emissioni”. “In base ai tre scenari, la temperatura media giornaliera potrebbe aumentare rispettivamente di 1,1°C  (scenario RCP2.6), 1,5°C (scenario RCP4.5) e 1,9°C (scenario RCP8.5). Le notti tropicali potrebbero aumentare di 14 giorni (scenario RCP2.6), 22 giorni (scenario RCP4.5) e 28 giorni (scenario RCP8.5). Il numero di ondate di calore estive potrebbe aumentare del 125% (scenario RCP2.6), 186% (scenario RCP4.5) e 243% (scenario RCP8.5). Il numero di giorni con disagio termico estremo da umidità e temperatura (temperatura percepita > 45°C) potrebbe aumentare di 7 giorni (scenario RCP2.6), 12 giorni (scenario RCP4.5) e 14 giorni (scenario RCP8.5)”, spiega il CMCC

La strategia di adattamento climatico di Roma

La prima strategia di adattamento climatico di Roma è stata approvata dall’Assemblea capitolina il 14 gennaio 2025 ed ha individuato le priorità, gli obiettivi e le misure per preparare la città allo scenario di impatti sia già in corso che potenziali a causa del riscaldamento globale. Per l’elaborazione di questo importante documento sono stati coinvolti tutti gli enti scientifici e di ricerca, al fine di ricostruire gli impatti in corso ed i rischi per il territorio di Roma, i dati meteo climatici e la valutazione degli scenari futuri di cambiamento climatico.

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“La strategia individua quattro priorità principali da affrontare: piogge intense e alluvioni che mettono a rischio quartieri e infrastrutture; la sicurezza degli approvvigionamenti idrici in uno scenario di riduzione delle precipitazioni e periodi più lunghi di siccità; l’adattamento dei quartieri alle crescenti temperature con conseguenze sulla salute delle persone; gli impatti sul litorale costiero dei processi di erosione e di fenomeni di piogge e trombe d’aria sempre più violenti, in uno scenario di innalzamento del livello del mare. Per rispondere a queste sfide la strategia individua gli obiettivi e le misure di adattamento indispensabili di fronte agli impatti in corso e a quelli prevedibili come conseguenza degli scenari climatici al 2050”, chiarisce il CMCC.

Per mettere a punto la strategia risulta dunque fondamentale la creazione di un sistema di monitoraggio, che riesca sia a comprendere l’evoluzione dei processi in corso tramite gli indicatori climatici  individuati – in linea con il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) – sia a definire una profilazione climatica per supportare le attività di adattamento e capire quali debbano essere adeguate e realizzate.

DataClime

Il servizio di monitoraggio climatico interattivo realizzato per Roma si inserisce nel percorso metodologico della RAST (Regional Adaptation Support Tool), promosso dalla Missione Ue sull’adattamento al cambiamento climatico. Questo lavoro è stato reso possibile grazie alla piattaforma DataClime sviluppata dal CMCC, che integra diverse fonti di dati – stazioni meteorologiche, modelli climatici CMCC e dati satellitari – per fornire una lettura solida ed affidabile del territorio urbano.

La piattaforma consente un monitoraggio interattivo degli indicatori climatici più rilevanti della strategia di adattamento di Roma Capitale, e di individuare le aree più vulnerabili, come quelle soggette a isole di calore urbane”, spiega il CMCC. Questo importante servizio è rivolto a tutti gli stakeholder (ricercatori, società di consulenza, ingegneri, architetti, pianificatori, associazioni, aziende e pubblica amministrazione) coinvolti nelle strategie di adattamento climatico urbano.

La collaborazione tra CMCC e Roma Capitale dimostra che la conoscenza scientifica può giocare un ruolo da protagonista nei processi decisionali politici.

Questo tipo di collaborazione basata sulla co-produzione di servizi climatici stabilisce un rapporto dove ricercatori e decisori politici lavorano insieme e può ispirare future collaborazioni in altre aree urbane, poiché dimostra come le autorità locali siano attori nell’adattamento climatico. I dati presentati costituiscono una base scientifica solida per orientare le politiche di adattamento climatico della Capitale e rappresentano un modello replicabile per altre città europee”, conclude il CMCC.

[Credits foto: DomyD su Pixabay]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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