A Milano nasce un servizio di accompagnamento sicuro per donne. Come già accade in altre città europee, volontari formati offrono supporto gratuito nei rientri serali e notturni in città.
La percezione di insicurezza durante gli spostamenti serali è una realtà quotidiana per molte donne, soprattutto in contesti urbani complessi, come ad esempio Milano. Secondo dati ISTAT, le donne sono il doppio più propense a sentirsi insicure quando escono da sole di sera (16,4% contro il 7,4% degli uomini) e sono circa quattro volte più numerose nel dichiarare di non uscire di sera per paura (19,5% contro il 5,3% degli uomini). A fronte di ciò, in scia ad altre realtà europee, nel 2024 è nato Custodae, un servizio di accompagnamento sicuro per donne a Milano, gratuito e gestito da volontari formati. L’obiettivo: restituire libertà di movimento e contrastare l’insicurezza vissuta nello spazio pubblico.
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Un servizio di accompagnamento sicuro gratuito
Il servizio di accompagnamento sicuro per donne a Milano è stato ideato da Flavio Perrone, ex carabiniere, ispirato da una confidenza di una collega che temeva di tornare a casa da sola. Un timore condiviso da tante donne, soprattutto in prossimità di fermate della metropolitana e stazioni ferroviarie, dove secondo la Polizia Locale di Milano si è registrato un aumento di segnalazioni di molestie nel 2023.
L’iniziativa ha preso forma in una struttura no profit composta da una quindicina di volontari e volontarie, tutti formati da istruttori certificati e coperti da assicurazione. Il servizio è disponibile tramite prenotazione online, ed è attivo dalle 19:00 all’1:00 nei giorni feriali e fino alle 3:00 nei weekend. I percorsi coprono tragitti di massimo 2 km o 30 minuti.
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Custodae, obiettivi e modalità operative
Il funzionamento del servizio è pensato per essere semplice, diretto e rassicurante. Gli accompagnatori, facilmente riconoscibili da un giubbotto con un occhio stilizzato come logo, possono accompagnare a piedi, in auto o utilizzando i mezzi pubblici. L’obiettivo è quello di restare accanto alla persona fino a destinazione, garantendo la sua sicurezza per tutto il tragitto.
Il servizio è gratuito, ma prevede la possibilità di offrire un piccolo rimborso spese, soprattutto per gli spostamenti in auto. Tuttavia, la gratuità resta un pilastro fondamentale, per garantire accessibilità universale.
È davvero necessario (e sicuro, si chiedono alcune sulle pagine social del progetto) ricorrere a uomini formati per contrastare con la forza fisica eventuali episodi di violenza sulle donne? “Non vogliamo che le donne debbano sempre ricorrere a qualcun altro per sentirsi sicure” ha dichiarato Perrone, “ma fino a quando ce ne sarà bisogno, vogliamo esserci”.
Un’esperienza condivisa in Europa: sicurezza come diritto collettivo
Il servizio milanese non è un caso isolato. In diverse città europee si sperimentano da anni iniziative simili. In Germania, Heimwegtelefon è una linea telefonica gratuita attiva dal 2013, che consente alle persone di parlare con un volontario durante il rientro a casa. A Torino, associazioni locali hanno attivato progetti di accompagnamento in centro città, come DonnexStrada e altri centri antiviolenza. A Barcellona, l’associazione Noctàmbul@s ha promosso “punti viola” e percorsi sicuri nei quartieri più affollati.
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Queste iniziative condividono un obiettivo comune: il diritto alla città e alla libertà di movimento, anche nelle ore serali. Il servizio di accompagnamento sicuro per donne a Milano si inserisce in una rete di pratiche urbane partecipate, che puntano a un nuovo modello di sicurezza. Accessibile, inclusivo e costruito dalla comunità stessa.
[Foto da Pixabay]
