In Sri Lanka il surf sta diventando uno strumento di emancipazione per le donne. Con il progetto SeaSisters Sri Lanka, il mare si trasforma in uno spazio sicuro e inclusivo per ragazze e donne locali.
In Sri Lanka, nonostante la vicinanza costante all’oceano, la maggior parte delle donne non ha mai imparato a nuotare. Nelle aree rurali, le aspettative sociali e culturali relegano le donne a ruoli domestici, lontano dalle onde e dalle opportunità offerte dal turismo del surf. Ma qualcosa sta cambiando. SeaSisters Sri Lanka, un progetto fondato nel 2018 da Amanda Prifti e Martina Burtscher, due surfiste con esperienza nella cooperazione internazionale, ha l’obiettivo di trasformare il mare in uno spazio di libertà e crescita personale per le donne cingalesi.
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SeaSisters Sri Lanka, surf e inclusione sociale
Tutto è iniziato sulla costa orientale dell’isola, ad Arugam Bay, dove Amanda e Martina hanno contribuito alla nascita del primo surf club femminile dello Sri Lanka: l’Arugam Bay Girls Surf Club. Ma la loro missione non si è fermata lì. Spostandosi sulla costa sud, hanno dato vita a SeaSisters, una community internazionale che promuove il surf come strumento di inclusione sociale e di cambiamento.
Attraverso il loro Swim & Surf Program, offrono lezioni gratuite di nuoto e surf a donne e ragazze locali di tutte le età. L’obiettivo non è solo insegnare una disciplina sportiva, ma costruire fiducia in se stesse, abbattere barriere culturali e creare nuove prospettive lavorative nel settore del turismo sostenibile.
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Le lezioni sono rese possibili grazie all’impegno di volontarie e volontari da tutto il mondo.
Un modello di doppia emancipazione
SeaSisters Sri Lanka non si ferma all’acqua. Per sostenere economicamente il programma, l’organizzazione ha creato una linea di prodotti artigianali etici, realizzati da donne locali e venduti a un prezzo equo. Ogni articolo rappresenta un doppio gesto di empowerment: da un lato sostiene chi l’ha prodotto, offrendo lavoro dignitoso, e dall’altro finanzia le lezioni di nuoto e surf per altre donne.
Questo approccio integrato, che Amanda e Martina chiamano “modello di doppia emancipazione”, unisce giustizia economica e accesso allo sport, creando un impatto positivo sia a livello individuale che comunitario.
Educazione ambientale e nuovi modelli femminili
Oltre all’insegnamento del nuoto e del surf, SeaSisters si impegna a promuovere comportamenti più sostenibili nel contesto del turismo marino. Il programma include, infatti, attività educative che aiutano le partecipanti a comprendere l’impatto del consumo e dello smaltimento dei rifiuti, in particolare della plastica monouso. Ogni lezione termina con una pulizia della spiaggia e un momento di riflessione collettiva su ciò che si trova tra la sabbia e le onde: bottiglie, sacchetti, imballaggi alimentari. Oggetti comuni, ma dannosi, che spesso finiscono in mare causando danni irreparabili agli ecosistemi.
SeaSisters affronta il problema con un approccio divulgativo. Utilizzando i libretti “Ocean Safety” e “Protect Our Oceans”, si impegna a discutere le sfide ambientali e proporre piccoli cambiamenti concreti. L’obiettivo è creare una connessione profonda con l’ambiente, responsabilizzare le partecipanti e incoraggiare pratiche più sostenibili, sia tra le comunità locali che tra i visitatori.
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Oggi SeaSisters Sri Lanka è molto più di un progetto. È una una community globale, un movimento che promuove un surf più inclusivo, responsabile, e tutto al femminile.
[Immagine di SeaSisters Sri Lanka]
