Nella Giornata mondiale del libro 2025 raccontiamo Fiorirà l’aspidistra di George Orwell e i saggi Cronofagia e media e Umanamente insostenibile editi da Meltemi
In occasione della Giornata mondiale del libro 2025, che si celebra oggi 23 aprile, vi proponiamo un romanzo e due saggi accomunati da una posizione critica nei confronti del capitalismo e del consumismo. Eccoli.
Fiorirà l’aspidistra, George Orwell
Alle soglie dei trent’anni Gordon Comstock decide di dichiarare guerra al capitale e di abbandonare un buon posto alla New Albion, un’agenzia pubblicitaria nella quale contribuisce, come copywriter, a diffondere “le spore batteriche infettive del culto del capitale”. Gordon dichiara guerra al denaro trascinando nella sua donchisciottesca crociata la fidanzata Rosemary, la sorella Julia e l’amico Ravelston. Vivere senza denaro in uno dei centri pulsanti del capitale è tutt’altro che facile e ben presto la fermezza del protagonista si troverà di fronte a scelte che la faranno vacillare.
Fiorirà l’aspidistra di George Orwell torna in Italia grazie alla traduzione di Silvio Valpreda e all’iniziativa della casa editrice italo-spagnola El Doctor Sax. Pubblicato nel 1936, Fiorirà l’aspidistra è il quarto romanzo di Orwell, un’opera nella quale le velleità letterarie e i principi del protagonista si scontrano con la prosaicità delle leggi del mercato. “Le persone come noi non se li possono permettere, i princìpi” sentenzia Rosemary. A differenza dell’uomo di cui è sinceramente innamorata, la ragazza è consapevole di quanto sia difficile condurre una vita dignitosa senza scendere a compromessi. Quando la guerra dichiarata al denaro fa scivolare Gordon nell’abisso è l’amico Ravelston a provare a farlo rinsavire: “L’errore che fai è pensare che si possa vivere in una società corrotta senza corrompersi. Dopotutto, cosa ottieni rifiutandoti di guadagnare qualche soldo con un lavoro decente? Come se qualcuno potesse stare completamente fuori dal nostro sistema economico.”. Acuta riflessione sul conflitto fra individuo e società e sulla centralità del denaro nell’esistenza delle persone, quest’opera giovanile contiene, in nuce, alcuni dei temi che saranno centrali nelle opere più mature di Orwell.
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Cronofagia e media, A.A.V.V.
Il digitale ha rivoluzionato l’esperienza mediale capovolgendo le dinamiche del passato: prima le persone si dirigevano verso la trasmissione dei contenuti, oggi è la trasmissione che raggiunge le persone, sempre e ovunque. Questa pervasività genera una predazione continua e ubiqua di tempo e attenzione degli utenti. Vincenzo Estremo, Federico Giordano e Maria Teresa Soldani partono dalle riflessioni sulla cronofagia di Jean-Paul Galibert e Jonathan Crary per concentrare la loro riflessione sulla gestione e il consumo fra cinema, arti visive, televisione e web.
Cronofagia e media, edito da Meltemi, si addentra sapientemente nei meandri dell’economia dell’attenzione mostrando come la cronofagia sia un tratto tipico dei media commerciali che raggiunge oggi livelli parossistici grazie alle possibilità offerte dal web. La colonizzazione del tempo da parte del capitalismo delle piattaforme ha trasformato gran parte del tempo libero in un costante lavoro di audience davanti agli schermi e la vita emotiva in una materia di pubblico dominio da valorizzare 24/7.
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Umanamente insostenibile, Luigi D’Elia, Nora Sophie Nicolaus
Sin dall’immagine di copertina, Umanamente insostenibile di Luigi D’Elia e Nora Sophie Nicolaus ci spiega come il capitalismo nuoccia gravemente alla salute dei sapiens. Passando al setaccio della psicologia evoluzionistica le spietate leggi del mercato, i due autori descrivono l’onnipresente conflitto fra quelle che sono le dotazioni evolutive dei sapiens e l’assetto bio-psico-sociale vigente. Il saggio di Meltemi dimostra come i sapiens operino alacremente per la propria autoestinzione alimentando un sistema socio-economico in perenne conflitto con la natura umana:
- La mente creativa e narrativa degli esseri umani raggiunge vette altissime, ma il consumismo tende all’omologazione e all’inglobazione dell’espressione artistica dentro le logiche del mercato o della manipolazione propagandistica.
- I sapiens consentono ai propri cuccioli di prolungare più di altre specie il periodo dell’apprendimento, il neoliberismo estende ulteriormente questa fase associandola a pratiche consumistiche che vanno dall’acquisto impulsivo agli status symbol della gadgettistica consumista.
- I sapiens hanno escogitato elaboratissime strategie di sopravvivenza per la propria specie e di protezione del proprio ecosistema, al contrario le prospettive del neoliberismo sono a cortissimo raggio e hanno modalità che tendono alla distruzione degli ecosistemi.
- L’evoluzione dei sapiens è strettamente legata alla loro capacità di vivere puntando sulla socialità e sulla cooperazione, mentre il neoliberismo vede nella competizione e nell’isolamento degli individui i cardini della propria espansione.
- I sapiens provano un forte amore verso la prole, il partner e i membri della famiglia, ma il neoliberismo tende ad annullare ogni politica per la famiglia e ogni forma di welfare concependo la cura e la vita famigliare come tempo inoperoso e sprecato.
- I sapiens sono empatici e portati alla cura e alla protezione del prossimo estraneo perché per loro il bene della relazione è più importante dei beni materiali, ma il neoliberismo calpesta ogni memoria del rispetto e della cura dell’ospite e dello scambio basato sul dono perché fonda il proprio sistema sull’indebitamento e sulla precarizzazione e insoddisfazione di individui isolati.
- I sapiens convivono pacificamente con il proprio habitat e sanno riconoscere la bellezza della natura. Al contrario, il neoliberismo è indifferente al destino del pianeta e alla sua bellezza.
- I sapiens possiedono un senso del limite che si fonda sulla coscienza tragica della morte, mentre il neoliberismo non concepisce alcun limite e lo rifiuta al cospetto di ogni evidenza scientifica ed argomentativa.
Confrontando il modello di matrice statunitense del self-made man e quello nipponico dell’ikigai, i due autori mostrano come siano possibili delle alternative all’incessante opera autodistruttiva del sistema capitalistico: all’approccio competitivo e individualista dell’Occidente si può contrapporre un paradigma comunitario, basato sulla cooperazione fra le persone, in cui la realizzazione di sé è imprescindibile dall’armonia con gli altri.
Gli articoli delle edizioni precedenti alla Giornata mondiale del libro 2025 li potete leggere qui.
