LIFE Drylands Party, presentati i risultati del progetto che ha coinvolto 8 Siti Natura 2000 della Pianura Padana occidentale
LIFE Drylands Party, presentati il 20 febbraio i risultati del progetto che ha coinvolto 8 Siti Natura 2000 della Pianura Padana occidentale. Finanziata con 1,3 milioni di euro dall’Unione Europea e dalla Fondazione Cariplo, l’iniziativa ha ripristinato 205.000 mq di habitat aridi a rischio in Piemonte e Lombardia.
Sono passati cinque anni dai nastri di partenza del progetto LIFE Drylands, avviato nel 2019 sotto la guida dell’Università di Pavia e numerosi partner regionali con l’obiettivo di restaurare le zone aride a rischio presenti nelle regioni Piemonte e Lombardia.
A un lustro dall’inizio, è tempo di bilanci. Così, il 20 febbraio, al Museo Kosmos di Pavia si è svolto il LIFE Drylands Party, convegno che ha presentato al pubblico i risultati del lavoro svolto su ecosistemi tanto preziosi quanto rari. In particolare, l’evento ha presentato i benefici scientifici, ecologici e socio-economici del progetto. Grazie ai fondi ottenuti, è stato possibile ripristinare 205.000 mq di habitat, aumentando la biodiversità di praterie, brughiere e altri ecosistemi vulnerabili.
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LIFE Drylands: 5 anni di restauro strategico per la biodiversità
Il progetto LIFE Drylands ha rappresentato un’importante iniziativa di restauro ecologico nella Pianura Padana occidentale, con l’obiettivo di recuperare gli habitat acidofili continentali. Distribuiti lungo i fiumi Ticino, Po e Sesia, questi habitat sono stati oggetto di interventi di ripristino grazie al sostegno dell’Unione Europea, della Fondazione Cariplo e a un team di esperti coordinato dall’Università di Pavia. L’impegno ha portato alla ripresa di 8 siti di Rete Natura 2000, una rete ecologica europea volta a tutelare gli ecosistemi in pericolo.
I partner del progetto, tra cui il Parco Lombardo della Valle del Ticino, l’Ente di gestione Aree Protette Ticino e Lago Maggiore e l’Ente di gestione delle Aree Protette del Po Piemontese, hanno lavorato insieme per ripristinare e proteggere una vasta area di biodiversità, contribuendo a creare un ecosistema più sano e resiliente.
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Interventi e risultati
Le azioni del progetto LIFE Drylands sono state suddivise in diverse fasi, ognuna con obiettivi specifici e ben definiti. La fase iniziale ha incluso la progettazione esecutiva, l’acquisizione dei terreni e la formazione del personale, seguita da una serie di interventi concreti. Questi ultimi hanno mirato al ripristino della struttura ecologica degli habitat target, al contenimento delle specie invasive e al miglioramento della composizione floristica. A questo si è aggiunto il recupero di nuove superfici destinate agli habitat in oggetto.
I numeri emersi descrivono la portata degli interventi. Si sono ripristinati, infatti, oltre 134.000 mq di praterie aride, mentre 10.343 mq di habitat sono stati creati ex-novo. Inoltre, si sono piantate 134.650 nuove piante erbacee e 2.521 piante legnose, favorendo la crescita di un ecosistema diversificato e stabile. Complessivamente, il progetto ha restituito 205.000 mq di superficie alla natura, con un significativo impatto sulla biodiversità locale.
Monitoraggio e impatti
Focus aggiuntivo e fondamentale del progetto LIFE Drylands è costituito dalle attività di monitoraggio, prima e dopo gli interventi. Si è valutato, infatti, l’impatto del progetto sui servizi ecosistemici, con un focus sulle risorse naturali e sul loro ruolo nella gestione del territorio.
Inoltre, il monitoraggio socio-economico ha permesso di misurare gli effetti del restauro sul benessere delle comunità locali, evidenziando come la tutela ambientale possa anche contribuire alla crescita economica e alla qualità della vita.
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Comunicazione e sensibilizzazione: diffondere la cultura ambientale
Un altro aspetto fondamentale del progetto è stato il lavoro di comunicazione, che ha incluso attività educative e di networking con altri progetti LIFE. Il team ha organizzato eventi locali, seminari didattici e attività con le scuole, come il programma PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), che ha coinvolto studenti delle scuole superiori di Castano Primo (MI). Interventi che hanno contribuito a sensibilizzare le giovani generazioni sulla tutela della biodiversità e sulle pratiche di gestione sostenibile del territorio.
Inoltre, il progetto ha promosso la disseminazione dei risultati attraverso articoli scientifici e la partecipazione a convegni, creando occasioni di confronto tra esperti del settore. L’intento? Diffondere a livello nazionale e internazionale le buone pratiche di restauro e di gestione degli habitat aridi, un modello replicabile in altre aree vulnerabili.
LIFE Drylands Party: un momento di celebrazione e condivisione
Il 20 febbraio 2025, il convegno conclusivo del progetto LIFE Drylands si è basato su programma ricco di interventi tecnici, scientifici e momenti di confronto aperto. L’appuntamento, che ha visto la partecipazione di esperti, ricercatori, istituzioni e cittadini, ha insomma celebrato i risultati ottenuti in cinque anni di lavoro.
La coordinatrice scientifica del progetto, prof.ssa Silvia Assini, ha sottolineato come il convegno fosse pensato non solo come un momento di bilancio, ma anche come una vera e propria festa della biodiversità. “Il titolo LIFE Drylands Party è inusuale per un convegno” ha spiegato. “Nel vedere gli habitat restaurati, tuttavia, con l’aumento delle piante vascolari e dei muschi, della popolazione di insetti e delle interazioni tra piante e impollinatori, ci è sembrato naturale dare alla giornata di lavoro un carattere di festa. Condivisa con tutti perché i benefici di questo lavoro sono per tutti”.
[Immagine di copertina Ufficio Stampa LIFE Drylands]
