Inquinamento, costruzione di dighe, pratiche agricole intensive e specie invasive stanno minacciando gli animali d’acqua dolce, con potenziali ripercussioni su mitigazione climatica, controllo delle inondazioni e cicli dei nutrienti
Un’analisi recente, pubblicata sulla rivista Nature e condotta su oltre 23.000 specie per la Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), rivela che il 24% degli animali d’acqua dolce è ad alto rischio di estinzione. Lo studio, a cui ha contribuito anche l’Università di Padova, sottolinea l’importanza di mitigare gli impatti che minacciano questi ecosistemi.
Principali minacce agli animali d’acqua dolce
Le specie che popolano ambienti d’acqua dolce come fiumi, laghi, stagni e paludi sono minacciate da diversi fattori. L’inquinamento rappresenta il pericolo principale, con il 54% delle specie studiate che ne subisce gli effetti negativi.
La costruzione di dighe e l’estrazione di acqua incidono sul 39% delle specie, mentre lo sfruttamento del suolo per l’agricoltura compromette il 37% della biodiversità. Anche la diffusione di specie invasive ha un impatto significativo, interessando il 28% delle specie analizzate.
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Nel complesso, le zone umide stanno scomparendo a un ritmo tre volte superiore rispetto alle foreste, un declino spesso sottovalutato nonostante la loro importanza per l’equilibrio degli ecosistemi.
Aree geografiche maggiormente colpite
Il fenomeno coinvolge particolarmente alcune aree del Pianeta. Tra le aree più colpite figurano il Lago Vittoria, in Africa orientale, e il Lago Titicaca, tra Bolivia e Perù.
Anche le zone umide di Colombo, nello Sri Lanka, e la catena montuosa dei Ghati occidentali, nel sud-ovest dell’India, rientrano tra gli hotspot di biodiversità che necessitano di interventi urgenti per preservare la fauna locale.
Implicazioni per gli ecosistemi e per l’umanità
Il declino della biodiversità nelle acque dolci potrebbe avere gravi ripercussioni sugli ecosistemi e sull’uomo. Questi ambienti occupano un ruolo chiave nella mitigazione dei cambiamenti climatici, poiché supportano il sequestro del carbonio. Fungono inoltre da barriera naturale contro le inondazioni, regolando i flussi idrici e riducendo il rischio di eventi estremi.
Le specie acquatiche svolgono anche un’azione essenziale nei processi naturali. Contribuiscono attivamente alla decomposizione e al riciclo delle sostanze organiche. La tutela degli habitat di acqua dolce è quindi cruciale per garantire il benessere ambientale e la stabilità degli equilibri planetari.
