Quando si parla di ginnastica passiva si intende una specifica metodologia di allenamento in cui i muscoli coinvolti nella sessione, invece di lavorare in autonomia tramite coinvolgimento diretto della persona (come nella ginnastica attiva), vengono stimolati senza dover compiere sforzi volontari. Viene utilizzata per intervenire su un gruppo specifico di muscoli, per rimettersi in forma, per ridurre il dolore muscolare e articolare e nella riabilitazione e può essere svolta in modo differente: c’è infatti la ginnastica passiva con macchinari meccanici, quella effettuata tramite Elettrostimolazione Muscolare (EMS) e quella manuale con l’aiuto di un terapista. In questo articolo andiamo ad approfondire meglio le diverse tipologie di ginnastica passiva.
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Ginnastica passiva con macchinari
Anche chiamata ginnastica passiva meccanica, questa metodologia di allenamento utilizza macchinari specifici per muovere automaticamente le diverse parti del corpo in modo del tutto involontario per la persona. Tra gli strumenti maggiormente utilizzati ci sono i C.P.M. (Continuous Passive Motion): si tratta di dispositivi che consentono di mobilizzare automaticamente e in modo controllato le articolazioni e i muscoli. La ginnastica passiva con macchinari si serve anche di letti motorizzati e cyclette passive, sempre allo scopo di simulare movimenti programmati senza richiedere alcuno sforzo attivo. Questo tipo di attività sono particolarmente utili in ambito riabilitativo, per favorire il recupero della mobilità articolare dopo interventi chirurgici, in seguito a traumi ortopedici o lesioni muscolari o articolari gravi e per pazienti in stato di immobilità prolungata.
Ginnastica passiva tramite Elettrostimolazione Muscolare (EMS)
Quella tramite elettrostimolazione muscolare (EMS) è considerata una sorta di ginnastica passiva con macchinari 2.0: utilizza infatti dispositivi (elettrodi) applicati in determinate aree del corpo, che inviano impulsi elettrici a bassa frequenza direttamente ai muscoli, inducendo contrazioni involontarie. Rispetto ad ogni altra ginnastica passiva, è in grado di attivare il 90% del ciclo muscolare, compresi gli strati muscolari più profondi, per produrre risultati altamente efficaci. Si tratta di una metodologia che è entrata a far parte dell’allenamento settimanale di molte persone, con nuovi centri ad hoc che abbinano l’EMS ad esercizi total body e funzionali (isometrici e isotonici) svolti con l’assistenza di Personal Trainer specializzato. In questo caso, oltre alla funzione riabilitativa, la ginnastica passiva tramite Elettrostimolazione Muscolare garantisce risultati importanti dal punto di vista della prestazione sportiva, della diminuzione della massa grassa in favore di quella magra e dell’eliminazione del mal di schiena e delle cattive posture.
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Ginnastica passiva manuale
Concludiamo con la forma più tradizionale di ginnastica passiva, quella manuale. Eseguita da fisioterapisti o professionisti della riabilitazione, ha l’obiettivo specifico di mobilizzare manualmente le articolazioni e le estremità del corpo, senza che la persona debba compiere alcuno sforzo. La ginnastica passiva manuale si serve di movimenti controllati delle articolazioni, allungamenti dei muscoli e massaggi rilassanti e stimolanti per prevenire l’atrofia muscolare, migliorare la mobilità articolare e ridurre rigidità e dolori. Non si tratta in questo caso di una forma di allenamento per tutti, ma di una pratica effettuata principalmente su pazienti post-operatori o soggetti con lesioni neurologiche e condizioni di paralisi.
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