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Manifesto di Erice 2023, l’appello sui residui farmaceutici nell’ambiente

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Manifesto di Erice 2023, l’appello sui residui farmaceutici nell’ambiente ultima modifica: 2025-02-04T00:01:15+01:00 da Marco Grilli
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Il Manifesto di Erice 2023 è l’appello scientifico redatto da un team internazionale di esperti sui rischi dei residui farmaceutici nell’ambiente

Il Manifesto di Erice 2023 – redatto da un gruppo internazionale di esperti e pubblicato su Drug Safety – evidenzia i gravi rischi derivanti dai residui farmaceutici presenti nell’ambiente, invocando l’urgenza di azioni globali al fine di proteggere gli ecosistemi e la salute umana.

Tali rischi, non adeguatamente compresi sin da subito, sono ormai inequivocabili e richiedono la massima considerazione. “I rischi noti oggi sono sufficienti per sollecitare un’azione immediata e vi è una conoscenza sufficiente dei potenziali rischi futuri che richiedono subito una loro pianificazione e mitigazione. Questi rischi noti sono solo un elemento nell’ampio spettro di preoccupazioni sull’inquinamento ambientale, ma sono specifici, identificabili e reali. In quanto tali, richiedono un’azione specifica, coerente, radicale e urgente da parte di tutte le parti interessate: politici, regolatori, scienziati, personale medico e cittadini in tutto il mondo”, si legge nell’appello.

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I residui farmaceutici 

La netta crescita della produzione e del consumo dei prodotti farmaceutici ha portato a residui misurabili nell’ambiente, che derivano dalle escrezioni umane, dai rifiuti ospedalieri, dalla produzione industriale e dalla lisciviazione da terreni agricoli e discariche.

Al di là dell’espulsione quotidiana di sostanze non modificate e metaboliti ancora attivi da parte di noi umani e degli animali, le cause della presenza nell’ambiente di questi residui sono varie: dagli scarichi da parte delle industrie farmaceutiche e degli ospedali allo smaltimento non in sicurezza di medicinali inutilizzati (ad esempio nel lavandino o nel water o come rifiuti in discarica); dall’utilizzo delle acque reflue per l’irrigazione dei terreni allo spargimento dei fanghi derivanti dal trattamento delle stesse acque reflue sui terreni agricoli, fino all’uso diretto di prodotti farmaceutici nell’allevamento ittico.

Nonostante tali residui siano generalmente riscontrabili nell’ambiente a livelli bassi (da nanogrammi a microgrammi per litro), la loro presenza continua e contemporanea a quella di molti altri contaminanti – quali prodotti per la cura della persona, biocidi, pesticidi e sostanze chimiche generiche – può determinare effetti cumulativi o sinergici a lungo termine.

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“L’attuale tecnologia di trattamento delle acque non rimuove completamente tali residui e le acque reflue non trattate vengono scaricate direttamente nell’ambiente in molte parti del mondo. Le prove mostrano il potenziale di effetti dannosi sulla vita acquatica e sugli ecosistemi, ponendo rischi diretti e indiretti per gli esseri umani, altri organismi e catene ecologiche”, comunicano i firmatari del Manifesto.

La pronta segnalazione di tali rischi non è servita però al momento a dar vita ad iniziative globali e coordinate, che risultano fondamentali per affrontare adeguatamente questa grave problematica.

Le evidenze

La contaminazione da residui farmaceutici è un problema che riguarda tutto il mondo ma in particolar modo i Paesi a basso e medio reddito, dove i sistemi di trattamento delle acque e dei rifiuti si rivelano perlopiù inadeguati.

Più nello specifico, il Manifesto di Erice 2023 evidenzia che la pratica di smaltimento dei prodotti farmaceutici come rifiuti solidi nelle discariche rappresenta un rischio ambientale significativo e spesso trascurato. “Studi recenti hanno sottolineato la gravità di questo problema, dimostrando che i rifiuti farmaceutici nelle discariche possono infiltrarsi nelle falde acquifere sottostanti e nei bacini idrici vicini e raggiungere livelli superiori alle concentrazioni sicure accettate. I percolati delle discariche contenenti prodotti farmaceutici rappresentano una minaccia per il suolo e le falde acquifere e, senza un trattamento adeguato, potrebbero avere un impatto negativo sulla vita umana e acquatica”, commentano gli autori dell’appello.

Il monitoraggio della qualità dell’acqua in varie località in tutto il mondo ha rivelato concentrazioni misurabili di residui farmaceutici umani nelle acque superficiali, nelle falde acquifere, nel suolo e persino nell’acqua potabile. Tra le sostanze spesso rilevate figurano la carbamazepina, la metformina il diclofenac, così come gli antidepressivi, i farmaci antinfiammatori non steroidei, gli antibiotici ed i prodotti ormonali.

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Gli effetti d questo fenomeno paiono preoccupanti, come dimostrato dalle principali evidenze degli studi scientifici. I farmaci psicoattivi come la fluoxetina, ad esempio, influenzano il comportamento dei pesci rendendoli più vulnerabili ai predatori, mentre le sostanze attive presenti nei contraccettivi orali danneggiano i cicli riproduttivi e lo sviluppo di pesci ed anfibi, minacciando l’equilibrio dell’ecosistema. Ancora: è documentato che l’uso del diclofenac in India ha portato alla quasi estinzione degli avvoltoi, con la conseguente perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici da loro forniti ed un effetto misurabile sulla mortalità umana.

Lo scarico dei sempre più utilizzati antibiotici nei corpi idrici accentua i rischi di resistenza antimicrobica, compromettendo il ruolo dei batteri nel metabolismo delle sostanze organiche nell’acqua e nel suolo. Sorgono inoltre forti preoccupazioni per la diffusa e cronica esposizione umana ai residui di molteplici prodotti farmaceutici tramite il consumo di acqua potabile, prodotti ortofrutticoli, pesce, latticini e prodotti a base di carne, poiché “livelli di composti come carbamazepina, trimetoprim e sulfametossazolo in alcune colture possono infatti essere sufficientemente elevati da superare le soglie di rischio per il consumo umano”.

Soluzioni

Per ovviare a questa grave problematica, ancora troppo ignorata ma di importanza cruciale, il team di esperti propone una vera e propria call to action.

Il Manifesto richiede prima di tutto di intensificare il monitoraggio e la ricerca, per giungere ad una standardizzazione delle metodologie tese ad analizzare gli effetti combinati di residui multipli. Molto importante risulta poi la valutazione della gravità e della probabilità dei rischi, poiché “gli approcci di valutazione del rischio basati sulle prove consentiranno di identificare i problemi più urgenti, fornendo una visione immediata dei rischi e informando le strategie a lungo termine per azioni correttive”.

I vari aspetti di questa urgente problematica sono chiaramente suscettibili di azioni normative a livello nazionale e globale. Le misure normative possono essere dirette al monitoraggio e alla segnalazione, all’impostazione e all’applicazione di standard (di produzione o per il trattamento delle acque reflue), all’assegnazione di responsabilità durante tutto il ciclo di vita del prodotto –  incluso lo smaltimento sicuro – ed infine alle pratiche agricole.

Solo poche autorità nazionali forniscono però requisiti e linee guida per le valutazioni del rischio ambientale correlate alle approvazioni di mercato per i medicinali. In Europa, fortunatamente, le normative farmaceutiche e le strategie più ampie sono in fase di revisione e stanno incoraggiando lo sviluppo di medicinali più sostenibili dal punto di vista ambientale. Alcuni prodotti farmaceutici sono stati infatti inclusi nelle revisioni proposte per varie direttive, riguardanti ad esempio il trattamento delle acque reflue urbane, le acque sotterranee e gli  standard di qualità ambientale. Purtroppo mancano però ancora gli sforzi globali per sviluppare standard comuni. A tal proposito gli autori del Manifesto reclamano la necessità di integrare gli impatti ambientali  nelle valutazioni rischio-beneficio dei prodotti farmaceutici.

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Per affrontare questo problema è fondamentale anche il coinvolgimento dei medici e di tutto il personale medico e farmaceutico. “L’aspetto della protezione ambientale, specificamente correlato all’impatto ambientale dei prodotti farmaceutici, deve essere urgentemente integrato nei programmi accademici e nei corsi di formazione continua per tutti i professionisti che gestiscono prodotti farmaceutici, come medici e farmacisti. Inoltre, l’impatto ambientale di ciascun medicinale dovrebbe essere considerato e incluso negli strumenti decisionali per guidare pratiche di prescrizione più attente all’ambiente”, scrivono gli autori del Manifesto.

Infine, il team di esperti punta sul ruolo delle campagne di comunicazione, educazione e sensibilizzazione in materia di salute pubblica. I cittadini possono essere informati sulle molte azioni di mitigazione che si possono intraprendere, quali la restituzione dei farmaci inutilizzati e/o scaduti a una farmacia o tramite programmi di ritiro, o l’evitare di gettarli nel water o nell’indifferenziato. Da una parte dunque lo smaltimento responsabile dei farmaci, dall’altra la necessaria sensibilizzazione sui rischi associati ai prodotti farmaceutici che entrano nell’ambiente, con particolare focus sulla prevenzione della resistenza antimicrobica.

All’ecofarmacovigilanza, ovvero alla scienza che si occupa del monitoraggio e della mitigazione degli effetti dei prodotti farmaceutici sull’ambiente, spetterà un ruolo sempre più importante per la protezione della salute umana e degli ecosistemi.

[Credits foto: katicaj su Pixabay]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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