Giretto d'Italia

Giretto d’Italia, i risultati della XIV edizione

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Giretto d’Italia, i risultati della XIV edizione ultima modifica: 2024-11-24T00:55:41+01:00 da Marco Grilli
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Giretto d’Italia di Legambiente, la XIV edizione dimostra che la mobilità sostenibile si afferma con politiche e investimenti in sicurezza, infrastrutture e servizi

Anche quest’anno, in occasione delle iniziative programmate per la Settimana europea della mobilità sostenibile (16 al 22 settembre), si è tenuto il Giretto d’Italia di Legambiente, giunto alla sua XIV edizione. Si tratta di una originale competizione tesa a promuovere la mobilità sostenibile nelle città italiane, che nel bilancio di quest’anno ha evidenziato – ennesima conferma – che “la mobilità attiva e sostenibile cresce nei contesti urbani che puntano su sicurezza, infrastrutture, servizi di sharing mobility e piani per la ripartizione modale nei trasporti. Senza questo i cittadini non hanno alternative e continueranno a scegliere l’auto”, la lettura di Legambiente.

Regolamento e obiettivi

Il Giretto d’Italia è a tutti gli effetti il campionato urbano della mobilità attiva, leggera e condivisa, una vera e propria sfida tra città che mira a promuovere gli spostamenti casa-lavoro e/o casa-scuola effettuati in bicicletta o con l’utilizzo di altri mezzi di micromobilità elettrica (monopattini elettrici, monowheel, E-bike, motorini elettrici, hoverboard, segway).

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Questa iniziativa – organizzata ogni anno a settembre durate la Settimana europea della mobilità da Legambiente con il sostegno di Euromobility – si rivolge ai Comuni italiani, ai mobility manager di enti e imprese, alle associazioni ed a tutti i cittadini interessati. La partecipazione è molto semplice: gli iscritti all’evento devono unicamente recarsi a lavoro o a scuola con i mezzi sopra indicati, facendosi controllare in una fascia oraria prestabilita (due ore a scelta tra le sette e le dieci del mattino) in uno dei check point previsti in tutte le città aderenti alla campagna.

La competizione è suddivisa per aziende e Comuni e, per la prima volta quest’anno, ha previsto tre categorie differenti per le città in base al numero di abitanti (rispettivamente fino a 5mila, tra 5mila e 15mila ed infine sopra i 15mila). Ogni partecipante ha ricevuto un pacco gara con uno zainetto, un banner, quattro pettorine, quattro cappelli da ciclista e quattro magliette. Per ogni categoria, si è aggiudicata il Giretto la città che ha totalizzato il maggior numero di spostamenti con i mezzi di mobilità sostenibile previsti.

L’edizione 2024, che si è tenuta dal 16 al 20 settembre, sorretta come sempre da una forte campagna di comunicazione, ha ammesso pure competizioni a livello territoriale tra scuole, uffici pubblici e aziende locali, lasciando la possibilità agli enti aderenti di introdurre eventuali forme di incentivo, quali ad esempio biglietti o ingressi omaggio, premi o bonus-colazioni ed altro ancora agli studenti ed ai lavoratori  partecipanti.

È stato inoltre organizzato un check-point virtuale in favore dei lavoratori in smart working segnalati dalle aziende o dagli enti aderenti all’iniziativa, che hanno potuto partecipare al Giretto rispondendo semplicemente ad un sondaggio online sul tema spostamento casa-lavoro. Un modo per valorizzare questa ulteriore scelta di sostenibilità, poiché ogni lavoratore che resta nella propria abitazione è un risparmio in termini di congestione del traffico e di emissioni inquinanti e climalteranti.

In sintesi, il Giretto d’Italia è un vero e proprio spot per la mobilità sostenibile, che promuove in modo divertente la ciclabilità e la micromobilità nei percorsi casa-scuola e casa-lavoro, dimostrando che tali spostamenti ci fanno risparmiare, sono un toccasana sia per la salute che per l’ambiente e soprattutto si rivelano davvero molto più alla portata di quanto si pensi.

“Promuovere uno stile di vita sostenibile è una priorità indicata dai maggiori organismi internazionali e la mobilità è uno degli ambiti dove gli effetti positivi della transizione ecologica si vedono con minore evidenza. In particolare, l’Italia, con 672 automobili/1000 abitanti, è uno dei paesi più motorizzati al mondo, con oltre il 77% degli spostamenti inferiori ai 10 km”,  sottolinea Legambiente.

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Risultati e commenti

Al Giretto hanno partecipato 22 Comuni sopra i 15mila abitanti e 17 aziende, per un totale di oltre 39mila spostamenti di mobilità attiva registrati nei 154 check-point.

Nella categoria Comuni il primo posto è andato a Padova, seguita da Piacenza e Bolzano, mentre nel campo delle aziende la più virtuosa è stata la milanese Tecne SPA del Gruppo Autostrade per l’Italia, che ha preceduto l’Azienda ULSS 6 Euganea della provincia di Padova e la torinese Synesthesia srl SB.   

Tali risultati dimostrano che nulla è lasciato al caso e chi spicca ha fatto un prezioso lavoro a monte: nei tre capoluoghi di provincia indicati, infatti, risaltano i piani di mobilità urbana in atto, che tendono a investire sul rafforzamento del trasporto pubblico locale, la realizzazione di piste ciclopedonali ed il potenziamento della sharing mobility.

“Il bilancio del Giretto d’Italia conferma ciò che Legambiente sostiene da sempre, ossia quanto la mobilità attiva e a emissioni zero cresca nei contesti urbani dove si punta su qualità e sicurezza delle infrastrutture insieme a piani che tendono a riequilibrare la ripartizione modale nei trasporti”, ha commentato Roberto Scacchi, responsabile nazionale mobilità di Legambiente.  La mancanza di politiche in tal senso tende dunque a rallentare la scelta sostenibile, mantenendo la predominanza dell’utilizzo delle auto private per gli spostamenti urbani.

Scacchi invoca quindi un necessario cambio culturale degli stili di spostamento e di vita delle persone, che non può prescindere da maggiori investimenti per interventi trasversali mirati all’ampliamento dell’accessibilità ai servizi di prossimità, al potenziamento del trasporto pubblico locale ed alla redistribuzione dello spazio cittadino a beneficio degli utenti deboli.

In sintesi, la moltiplicazione di elementi per ciclabilità o micromobilità elettrica, e ancor più in generale per la mobilità sostenibile, è un tassello fondamentale della transizione ecologica, per la conseguente riduzione di inquinamento o gas climalteranti, ma anche per la riprogettazione dello spazio urbano, grazie al quale cresce la qualità della vita nelle nostre città”, conclude Scacchi.

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Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, ha ribadito l’inefficacia delle politiche nazionali e territoriali per la svolta verso la mobilità sostenibile, dichiarandosi preoccupato sia per la riforma del codice della strada – che non rafforza la sicurezza ed ostacola gli amministratori locali nella definizione di misure di mobilità attiva e condivisa – sia per la mancanza di investimenti, “vista anche la preoccupante previsione di tagli nella nuova legge di Bilancio a iniziative che favoriscono il diritto alla mobilità, una sottrazione che rischia di seguire i definanziamenti già effettuati nella Manovra precedente e nel PNRR a sfavore di nuove infrastrutture e mobilità ciclistica”. Analizzando i risultati del Giretto, Zampetti invita anche a ripensare alla mobilità aziendale, “partendo dal potenziamento del lavoro da remoto per decongestionare il traffico e alleggerire la pressione sul trasporto pubblico locale e dalla promozione di convenzioni tra aziende e società di sharing mobility”.

Al di là degli esiti degli spostamenti sostenibili nei percorsi casa-scuola o lavoro, il Giretto fornisce dati interessanti su ulteriori aspetti, quali il grado di partecipazione a queste iniziative, le abitudini di spostamento, le soluzioni di trasporto e l’approccio allo smart working. Su quest’ultimo fronte spiccano le città di Trento e Milano, dove hanno partecipato al Giretto da Casa rispettivamente 577 e 126 lavoratori da remoto. 

Per quanto riguarda la partecipazione all’evento, le tre Regioni più attive sono state l’Emilia Romagna (con quattro Comuni e due aziende), la Lombardia ed il Piemonte (entrambe con quattro Comuni ed un’azienda). Padova si è aggiudicata il primato anche per le realtà aziendali partecipanti (ben 12) e per quanto riguarda il tipo di mezzo ha fatto segnare il più alto numero di spostamenti in bici (6.787 passaggi registrati), lasciando invece il primo posto a Bolzano per la micromobilità elettrica (1.022 passaggi). Infine, Piacenza è stata la città con più alto numero di spostamenti sostenibili in rapporto alla popolazione residente (4,89%), seguita da Faenza (4,01%) ed ancora Padova (3,50%).

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Appuntamento per il Giretto 2025, con la speranza di assistere a dati ancora migliori, segno di città più vivibili e sostenibili.

[Credits foto: u_d7hddm5o su Pixabay]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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