La Romania vieta l’allevamento di animali da pelliccia, aggiungendosi a una crescente lista di Paesi europei che agiscono contro lo sfruttamento animale nella moda
Il Parlamento della Romania ha approvato una legge che vieta l’allevamento di visoni e di cincillà per la produzione di pellicce. Se il Presidente Klaus Iohannis ratificherà il testo, il divieto diventerà effettivo a partire dal 1° gennaio 2027, facendo della Romania il 22esimo Paese europeo a prendere una posizione ufficiale contro gli allevamenti di animali da pelliccia.
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Humane Society International/Europe (HSI) ha celebrato la decisione come una “vittoria epocale” per i diritti degli animali.
L’allarme sanitario si unisce al cambiamento etico
L’iniziativa di legge è nata anche a seguito delle preoccupazioni sanitarie emerse durante la pandemia da COVID-19. Nel 2023, infatti, alcuni allevamenti di visoni in Europa e Nord America avevano registrato focolai di infezione, portando all’abbattimento di milioni di animali.
L’urgenza di regolamentare gli allevamenti di pellicce è però da trovarsi soprattutto in questioni etiche e di benessere animale.
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Negli ultimi anni, la crescente consapevolezza verso queste tematiche ha spinto molte Nazioni, come Gran Bretagna, Francia e Italia, a vietare gli allevamenti destinati alla produzione di pellicce.
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Il divieto della Romania costituisce un ulteriore passo nella direzione di un’industria della moda etica e sostenibile, non più fondata sullo sfruttamento animale.
“Il voto del Parlamento romeno non rappresenta solo una decisione innovativa per la protezione degli animali e un traguardo legislativo – ha commentato Andreea Roseti, direttrice per la Romania di HSI/Europe – ma anche un’affermazione chiara del crescente impegno del Paese verso il benessere degli animali. Vietando l’allevamento di animali per la produzione di pellicce, la Romania compie un passo significativo verso una società più etica, in cui gli animali non sono più considerati alla stregua di merci per l’industria della moda. Insieme, possiamo proteggere questi esseri vulnerabili dalla sofferenza”.
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La decisione del Paese segue un trend ascendente in Europa. Nel Vecchio Continente numerose Nazioni stanno abbandonando lo sfruttamento di animali per la produzione di pellicce, riducendo così la domanda di prodotti derivati.
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Ci aspettiamo che questa barbarie si concluda in ogni area del Pianeta.