All’intersezione fra narrativa e saggistica, La tempesta e l’orso di Claudia Boscolo racconta il dramma di Vaia e la surreale persecuzione dell’orso M49
La tempesta e l’orso di Claudia Boscolo (Industria & Letteratura) è un testo proteiforme che inizia come un’opera di narrativa per poi trasformarsi, pagina dopo pagina, in un saggio e in un reportage incentrato su due eventi che hanno segnato la storia recente della regione in cui risiede l’autrice, il Trentino Alto Adige.
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Senza alcun preambolo, il lettore si ritrova nel mezzo della tempesta Vaia, fra rivoli d’acqua che entrano nelle case, tetti scoperchiati e alberi abbattuti con una violenza inaudita. L’evento verificatosi a cavallo fra l’ottobre e il novembre 2018 rappresenta un trauma collettivo che ha segnato in maniera indissolubile la memoria degli abitanti del Nordest.
Scrive Boscolo che “ci si aspettava il peggio, ma peggio è un termine vago. In nessun modo lo spettacolo della mattina successiva poteva coincidere con una idea comune di peggio. Peggio è quando si allagano le cantine, quando si scoperchiano i tetti, quando vola la segnaletica stradale. Non quando 42.525 ettari di bosco vengono spazzati via in una notte. Questo è oltre il peggio: è una cosa che all’epoca era senza nome, un evento climatico mai verificatosi prima in ambiente alpino, una manifestazione tropicale nel mezzo del 45° parallelo nord”.
Pericolosamente vicini, la difficile convivenza fra orsi e umani in Trentino
Il cambiamento climatico presenta un conto sempre più salato agli esseri umani, come i recenti fatti di Valencia dimostrano. Secondo Boscolo, il “peccato originale” è da rintracciare nel passaggio dalla caccia e raccolta alla stanzialità: “È possibile che se l’uomo avesse perseverato nel suo nomadismo inseguendo le stagioni, le stagioni non avrebbero finito per perseguitarlo, per trasformarsi in una dannazione”.
L’eccesso di presunzione degli umani al cospetto della natura è ancor più evidente nell’altro conflitto descritto da Boscolo, quello con gli orsi che popolano le foreste trentine. La studiosa parte da lontano, da una convivenza che risale al Paleolitico e che è tutt’oggi contraddistinta da sentimenti ambivalenti: “Non sembra esserci una via di mezzo: lo spaventoso animale totemico del guerriero nordico e il rassicurante peluche dei bambini convivono nell’immaginario occidentale contemporaneo, senza che si avverta in alcun modo un attrito tra le due rappresentazioni”.
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La presenza degli orsi in Trentino è un argomento divisivo e la politica locale ne ha immediatamente approfittato utilizzando per questi animali lessico e retorica identici a quelli riservati ai migranti. Gli orsi non rappresentano solamente un pericolo per persone, bestiame e coltivazioni, la loro presenza è dannosa anche per il turismo che rappresenta una parte importante dell’economia trentina.
Boscolo fa notare come gli orsi reintrodotti a partire dal 1999 si chiamassero Masun, Kirka, Jurka, Maya e Daniza, quindi “con nomi che daremmo ai nostri figli”. Per la seconda generazione viene fatta un’altra scelta, quella delle sigle alfanumeriche, con le quali è molto più difficile familiarizzare.
La morte del runner Andrea Papi nell’aprile 2023 ha rappresentato un ulteriore balzo nell’escalation del conflitto fra gli ambientalisti che difendono gli orsi e abitanti, allevatori e operatori turistici che si sentono minacciati dalla loro presenza. Boscolo (si) pone una domanda: “È davvero possibile che una conoscenza reciproca iniziata nel Paleolitico non si sia evoluta in una forma di coesistenza, per cui ognuno bada a sé e lascia in pace l’altro, senza che la vendetta prenda il sopravvento?”.
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Nonostante il background accademico, la scrittura di Boscolo arriva al lettore con immediatezza ed incisività, stabilendo connessioni fra il presente e il passato e muovendosi con disinvoltura fra le scienze umane e quelle naturali.
Claudia Boscolo presenterà La tempesta e il bosco da Ma.Ri. House, in via Madonna delle Salette 20, a Torino, giovedì 14 novembre, alle ore 20.30. L’evento è inserito nel calendario di Libri in verde. Letture che fanno fiorire la coscienza di Lib(e)riamoci, gruppo di lettura curato da Alessia Zavatti Gazzillo di cui eHabitat è media partner.
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