Joan Jett, vera e propria icona del rock, ha realizzato un messaggio femminista che invita alla solidarietà e alla sorellanza tra specie, affinché i diritti delle donne siano rispettati anche per gli animali.

Icona della musica e del rock, Joan Jett si è fatta conoscere ed apprezzare dal pubblico anche per le sue battaglie femministe e vegane, portate avanti sempre in prima linea.
Lo scorso 21 ottobre, durante la pausa pubblicitaria del programma The Rachel Maddow Show, l’artista è apparsa sugli schermi in un video realizzato in collaborazione con PETA allo scopo di portare avanti un’importante riflessione che unisce femminismo e anti-specismo.
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“Siamo figlie, sorelle e madri e se qualcuna di noi venisse allevata forzatamente, se il nostro latte o le nostre uova venissero prelevate, se i nostri figli ci venissero sottratti per essere sottoposti ad esperimenti, ci sentiremmo tutte violate, arrabbiate e con il cuore spezzato”.
Sono queste le parole che Joan Jett rivolge al pubblico, mostrando compassione e solidarietà femminile verso qualunque specie animale. “Siamo tutte sorelle sotto la pelle”, sottolinea, invocando la fine immediata dello specismo.
Durante l’annuncio, l’immagine di Joan Jett assume le sembianze di esemplari femmina di altre specie e quelle di altre donne, a rimarcare l’assenza di differenze e l’uguaglianza del dolore che si prova nel subire abusi e violenze.

Accompagnando il suo messaggio, PETA – People for the Ethical Treatment of Animals, ribadisce che i veri femministi non possono che avere a cuore anche la causa animalista, poiché nessuno augurerebbe determinate crudeltà alle donne, a prescindere di quale sia la sua specie di appartenenza.
Gli animali, come noi, provano amore, ma anche il dolore e la paura. Le industrie di carne, latte, uova e prodotti di origine animale li perpetuano nei loro confronti con conseguenze fisiche e psicologiche. È il caso di abusi inevitabilmente legati alla dimensione del femminile come le inseminazioni forzate tramite invasive aste di metallo per introdurre il liquido seminale, o l’allontanamento dei cuccioli a poche ore dalla nascita. Senza dimenticare altre tipologie di maltrattamenti tipiche degli allevamenti intensivi dove gli animali vengono ammassati, mutilati e sottoposti a processi innaturali.
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Per Joan Jett e PETA è impossibile restare indifferenti di fronte alla sconvolgente realtà delle cose, una realtà che ci vuol poco a considerare ripugnante se solo ci si immedesimasse più a fondo negli animali, a tutti gli effetti esseri senzienti.
Questo recente contributo di Joan Jett, in perfetta coerenza con tutto il suo operato e con la sua carriera artistica, aiuta a spostare il discorso animalista verso qualcosa di ancora più umano e profondo, amplificando il naturale sentimento di empatia che è in ognuno di noi. L’artista invoca a gran voce non soltanto la solidarietà tra specie, ma anche un doveroso rispetto della femminilità in grado di superare i confini e di affermarsi come universale.
