Il sei volte vincitore del Grammy britannico Jacob Collier e la cantante norvegese AURORA si esibiscono in un’emozionante performance nell’Artico, in collaborazione con Greenpeace International.
Un pianoforte su una piattaforma galleggiante. Due voci che, gradualmente, si uniscono fino a compenetrarsi in un emozionante messaggio in difesa del clima e dell’Artico. Il sei volte vincitore del Grammy britannico Jacob Collier e la star del pop norvegese AURORA appaiono insieme su una piattaforma galleggiante tra gli iceberg di fronte all’imponente ghiacciaio Sveabreen, Svalbard. Eseguono un mash-up delle loro due canzoni, “A Rock Somewhere” e “The Seed”. Due cavalli di battaglia, trasformati per l’occasione in un grido di dolore e in una call-to-action per la protezione degli oceani e del clima. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Greenpeace International dalla nave dell’organizzazione, Arctic Sunrise.
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Oceano e ghiacci, ecosistemi a rischio
L’intento della performance è sottolineare l’urgente necessità di proteggere gli oceani, sottoposti a una pressione crescente da una serie di minacce, tra cui l‘acidificazione, l’aumento delle temperature, la pesca industriale e l’inquinamento. Una crisi che ha spinto gli ecosistemi marini sull’orlo del collasso. E i decisori internazionali a promuovere- nel giugno 2023- un Trattato globale per proteggere gli oceani. Nonostante ciò, il governo norvegese sta attualmente operando per consentire l’avvio di operazioni di estrazione mineraria commerciale nell’Artico.
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“Nel momento in cui ho sentito parlare dell’opportunità di salire a bordo di una delle leggendarie navi di Greenpeace, dirigermi verso le acque artiche e cantare una canzone con una delle mie artiste preferite accanto a un possente ghiacciaio, ho capito che avrei partecipato a qualcosa di speciale” ha affermato Jacob Collier.
“Ciò che non avevo previsto era quanto sarebbe stata trasformativa e toccante l’esperienza e quanto mi avrebbe insegnato, musicalmente, energeticamente e ambientalmente. Sono rimasto sbalordito dalla grandezza dell’Artico, e anche dalla sua profonda fragilità. Abbiamo perso due terzi di tutto il ghiaccio estivo artico negli ultimi quarant’anni. È un’ombra di se stesso, ma non è troppo tardi per aiutarlo”.
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Greenpeace una petizione per la protezione degli oceani
In tutto il mondo, milioni di persone hanno firmato le petizioni di Greenpeace per la protezione degli oceani, contro le estrazioni minerarie in acque profonde. Con il risultato che attualmente “32 Paesi sostengono una moratoria sull’estrazione mineraria in acque profonde, una pausa precauzionale o il divieto di estrazione mineraria in acque profonde nei fondali marini internazionali, che coprono quasi il 60 percento del pianeta blu”.
I dati, estratti dal commento di Laura Meller di Greenpeace Nordic, motivano l’iniziativa, tesa a sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica, parlando alle coscienze con il linguaggio universale della musica.
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“Dobbiamo capire che più interferiamo o violiamo la natura, meno possibilità avremo di sopravvivere alle conseguenze delle nostre azioni” ha dichiarato AURORA. “Se continuiamo a interferire con le poche aree incontaminate di questa Terra, non ci sarà futuro. Dobbiamo fermare l’estrazione mineraria in acque profonde. Spero che il nostro Primo Ministro e gli altri leader mondiali facciano ciò che è giusto. Non per loro, ma per i figli dei nostri figli“.
[Immagini e video @Greenpeace]
