L’Unione Europea riduce la tutela del lupo. Una decisione insensata che mette in pericolo la specie
Lo scorso 25 settembre, l’Unione Europea ha approvato una proposta per declassare lo status di protezione del lupo, passando da “rigorosamente protetto” a “protetto” nell’ambito della Convenzione di Berna.
La decisione, sostenuta anche dall’Italia e dalla Germania, ha suscitato critiche da parte del WWF e di altre associazioni animaliste, che la considerano una grave minaccia alla conservazione dei lupi, poiché potrebbe facilitare gli abbattimenti e compromettere decenni di sforzi per la salvaguardia della specie.
Cos’è la Convenzione di Berna
La Convenzione di Berna è un trattato internazionale adottato nel 1979, con l’obiettivo di conservare la vita selvatica e gli habitat naturali in Europa. Il nome completo è “Convenzione sulla conservazione della vita selvatica e degli habitat naturali in Europa”, e rappresenta uno dei principali strumenti giuridici per la tutela della biodiversità a livello continentale.
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Il trattato si concentra sulla protezione di specie minacciate di estinzione e sugli habitat naturali necessari per la loro sopravvivenza.
La Convenzione impegna i Paesi firmatari a promuovere politiche e leggi che garantiscano la conservazione di flora, fauna ed ecosistemi naturali.
Uno dei punti chiave è la protezione rigorosa di determinate specie di piante e animali, che non possono essere cacciate o danneggiate in molti Paesi europei.
Ridurre la tutela del lupo? Una scelta gravissima
Il WWF ha denunciato che la scelta dell’UE ignora le raccomandazioni scientifiche oltre che gli appelli di più di 300 organizzazioni della società civile e di centinaia di migliaia di persone, per promuovere la coesistenza con i grandi carnivori attraverso misure preventive.
La decisione potrebbe influenzare negativamente i negoziati che si svolgeranno alla COP16 sulla Biodiversità in programma alla fine di ottobre e avere ampie conseguenze legali, mettendo a rischio la protezione di altre specie nell’intero continente europeo.
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Il WWF Italia ha inoltre condannato la posizione del governo italiano, definendola ideologica e contraria ai dati scientifici. L’associazione ha perciò rinnovato l’impegno a contrastare ogni tentativo di indebolire la tutela della biodiversità nel Paese.