congedo di paternità The Dad Shift

Fasce portabebé sulle statue per estendere il congedo di paternità, la campagna dei padri inglesi

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Fasce portabebé sulle statue per estendere il congedo di paternità, la campagna dei padri inglesi ultima modifica: 2024-09-22T05:07:32+02:00 da Valentina Tibaldi
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Brillante campagna provocatoria nel Regno Unito. Gli attivisti di Dad Shift legano dei bambolotti a grandezza naturale con fasce portabebé alle statue di importanti personaggi maschili inglesi. L’obiettivo è chiedere l’estensione del congedo di paternità.

L’attore e regista Laurence Olivier. I calciatori Thierry Henry e Tony Adams. L’attore e ballerino Gene Kelly. L’ingegnere Isambard Kingdom Brunel. Tutti loro -o meglio le loro rappresentazioni, in forma di statua- sono diventati inconsapevoli, efficaci testimonial di una campagna, ideata dagli attivisti inglesi di Dad Shift. Il gruppo ha, infatti, legato con supporti e fasce portabebé dei bambolotti a grandezza naturale alle principali sculture di celebri personaggi maschili, disseminate in diverse città del Regno Unito. Il messaggio che il gesto porta con sé è estremamente significativo, così come l’obiettivo che si pone: i padri hanno un ruolo fondamentale nell’accudimento dei figli e devono essere messi in condizione di ricoprirlo nel miglior modo possibile. Per questo, chiedono al Governo misure rapide per estendere il congedo di paternità inglese, migliorandone i parametri.

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Congedo di paternità, la situazione inglese

Gli attivisti chiedono “un congedo parentale che sia accessibile a tutti, che garantisca un tempo sufficiente e che sostenga l’uguaglianza tra i genitori”.

 

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C’è un tale squilibrio nella nostra rappresentazione e comprensione delle figure della vita pubblicadichiarano al Guardian. “Alle donne vengono spesso poste domande sulla loro vita di mogli, madri e figlie, mentre le figure maschili nella vita pubblica spesso non sono invitate a condividere quella parte di sé. Volevamo richiamare l’attenzione sul loro ruolo di padri e anche sulla necessità di supportare meglio le persone quando i bambini arrivano nelle loro vite“.

 

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Al momento, il Regno Unito offre ai padri due settimane di congedo obbligatorie, pagate a 184,03 sterline a settimana: meno della metà del salario minimo. A conseguenza di ciò, una recente ricerca ha scoperto che uno su tre padri del Regno Unito non ha preso alcun congedo di paternità dopo la nascita del figlio. Una famiglia su due, in cui i padri hanno invece usufruito del congedo di paternità, ha riferito di aver avuto difficoltà finanziarie in seguito.

 

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Una lettera aperta per il primo ministro

A lato della campagna, gli attivisti hanno preparato una lettera aperta per il primo ministro inglese, invitandolo ad adottare misure rapide per migliorare le condizioni del congedo di paternità, definite dagli stessi come le peggiori d’Europa.

 

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Un congedo parentale adeguato per padri e co-genitori è positivo per le madri, positivo per i bambini, positivo per i padri e positivo anche per la società” afferma la lettera. “I Paesi con un congedo di paternità di sei o più settimane hanno un divario retributivo di genere inferiore del 4% e un divario di partecipazione alla forza lavoro inferiore del 3,7%, il che significa che il cambiamento può aiutare a far crescere l’economia aiutando al contempo le famiglie britanniche“.

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E in Italia?

L’iniziativa inglese ha suscitato grande interesse tra i numerosi pendolari, e ha iniziato a fare il giro del web. Superati i confini del Regno Unito, fare un parallelo è doveroso e naturale: com’è la situazione in Italia? A che punto siamo con i diritti dei padri sul lavoro?

 

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In Italia esiste un congedo di paternità obbligatorio per i lavoratori dipendenti (pubblici e privati), con astensione di 10 giorni dal lavoro. Questi, con indennità al 100%, possono essere utilizzati tra i due mesi precedenti e i cinque successivi al parto.

A ciò si aggiunge il congedo parentale, che può essere richiesto entro i 12 anni di vita del minore. Ciascun genitore ha diritto a tre mesi di assenza dal lavoro indennizzato. I genitori, inoltre, hanno diritto a ulteriori tre mesi indennizzati alternati tra loro, per un periodo massimo complessivo tra i genitori di nove mesi.

Per il 2024, il congedo parentale prevede inoltre che i genitori possano usufruire di un due mesi di congedo parentale, retribuito all’80% del proprio stipendio.

 

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Si tratta di recenti passi nella giusta direzione, per agire concretamente su una cultura ancora fortemente sbilanciata in ambito di ruoli genitoriali e professionali. Incoraggiare la condivisione delle responsabilità di cura con misure ad hoc e vantaggi per i padri porta con sé, infatti enormi benefici indotti per tutta la famiglia e per l’intera società. Non ultimi, contribuire a combattere fattivamente problematiche radicate come la disparità di genere e il gender gap pay.

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[Immagine di copertina The Dad Shift (@dadshiftuk) • Foto e video di Instagram]

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Lettrice accanita e scrittrice compulsiva, trova in campo ambientale il giusto habitat per dare libero sfogo alla sua ingombrante vena idealista. Sulla carta è laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione per la Sostenibilità, nella vita quotidiana è una rompiscatole universalmente riconosciuta in materia di buone pratiche ed etica ambientale. Ha un sogno nel cassetto e nella valigia, già pronta sull’uscio per ogni evenienza: vivere di scrittura guardando il mare.

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