Tra le innovazioni introdotte dall’Agenzia del Demanio per rendere più efficiente e sostenibile la valorizzazione di beni ed edifici, c’è il Piano Città degli immobili pubblici. Che cos’è, come funziona e quali città hanno firmato finora.
Valorizzare e riqualificare il territorio italiano a partire dai propri immobili: impossibile pensare di farlo senza coinvolgere le città. In quest’ottica, il Piano Città degli immobili pubblici costituisce un elemento centrale della strategia evolutiva dell’Agenzia del Demanio. Proponendosi come pretesto e strumento di pianificazione, promette di costruire una strategia immobiliare integrata, capace di considerare tutti gli asset pubblici presenti su un territorio. Considerando le specifiche necessità locali, si pone infatti l’obiettivo di trovare soluzioni allocative delle funzioni pubbliche, in grado di massimizzare l’efficienza dei servizi, la rigenerazione urbana, la sostenibilità integrata delle operazioni immobiliari, il benessere delle comunità e- non ultimi- la valorizzazione del patrimonio pubblico immobiliare e culturale.
Piano città degli immobili pubblici, come funziona
Per elaborare strategie ragionate e rispondenti ai bisogni, fondamentale è ottenere una collaborazione strutturata e continuativa con gli Enti locali e con tutti gli stakeholders del territorio.
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Come espresso sul sito dell’Agenzia del Demanio, in generale il Piano può essere articolato nelle seguenti fasi:
- Fase conoscitiva (le analisi). È dedicata alle analisi di contesto e alle indagini preliminari volte a definire la conoscenza approfondita dei patrimoni immobiliari pubblici, oltre che delle dinamiche socioeconomiche territoriali. Questa fase consente di mappare gli obiettivi strategici da perseguire nel medio-lungo periodo.
- Fase concertativa (l’accordo). È volta a promuovere una solida rete relazionale con i partner dell’immobiliare pubblico, a partire dagli Enti territoriali. L’output di fase consiste nella sottoscrizione dell’Accordo quadro di collaborazione interistituzionale.
- Programmazione e progettazione (il Piano d’azione immobiliare). Viene definito il piano integrato delle iniziative immobiliari, con l’intento di assicurare l’ottimale allocazione dei servizi pubblici sul territorio, la valorizzazione del patrimonio pubblico soprattutto culturale, l’attivazione di catene di valore economico e sociale. L’output di fase consiste nella redazione del Piano d’Azione, che contiene l’indicazione delle operazioni da sviluppare, la loro programmazione e la puntualizzazione degli specifici obiettivi.
- Fase di esecuzione del Piano. Consiste nell’esecuzione degli interventi d’iniziativa pubblica o privata, dalla progettazione alla realizzazione, sulla base della pianificazione territoriale. Si occupa, inoltre, di monitorare gli avanzamenti rispetto al cronoprogramma e agli obiettivi economici e di impatto socio-ambientale.
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Un cambio di paradigma per le città firmatarie
“Abbiamo adottato una strategia di pianificazione degli interventi sugli asset pubblici che pone al centro della progettazione l’utente, il servizio al cittadino, la collettività, lo spazio accessibile e le relazioni dell’immobile con il contesto urbano. Con il Piano città degli immobili pubblici pianifichiamo, in dialogo con gli Enti Territoriali, le soluzioni di rifunzionalizzazione dei beni poco o male utilizzati a maggiore impatto economico, sociale e ambientale. Un cambio di paradigma per accrescere l’attrattività e il benessere nelle città”, ha dichiarato il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, descrivendo l’iniziativa.
Ancora una volta, collaborazione è forse la parola chiave principale. Avere una visione condivisa e olistica della città è, infatti, la chiave per cui i patrimoni pubblici possono assumere una funzione che soddisfi realmente i bisogni delle comunità. Migliorando, di conseguenza, la vita dei cittadini, che tornano a riappropriarsi di spazi abbandonati e in stato di degrado, fino a ieri non disponibili.
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Ascoli Piceno, Bari, Gaeta, Modena, Piacenza, Verona sono, al momento, i centri urbani che hanno firmato l’accordo per il Piano città degli immobili pubblici. Qui, gli immobili individuati vengono dunque messi a disposizione, e aperti al pubblico per iniziative culturali e sociali. Fungendo, auspicabilmente, da punto di aggregazione o di partenza per la rigenerazione dei quartieri e- perché no- delle intere città.
[Foto di Francesco Rasero]