L’indice di disagio fisiologico da caldo è il nuovo strumento di Arpa Liguria che mette in relazione le condizioni dell’ambiente termico e la salute della popolazione
Arpal ha implementato un nuovo strumento per rendere disponibile a libero accesso il calcolo dell’indice di disagio fisiologico da caldo, uno degli indicatori più comuni usati per valutare se e in che misura le condizioni dell’ambiente termico possono compromettere la salute della popolazione.
Lo scorso mese di luglio è stato il secondo più caldo registrato a livello mondiale, con una temperatura media dell’aria superficiale di 16,91°C, ovvero 0,68°C in più rispetto alla media del periodo tra il 1991 ed il 2020 e solo 0,04°C in meno rispetto al massimo stabilito nel luglio 2023.
Il mese di agosto sta confermando tale trend e nel nostro Paese continuano a susseguirsi giornate da bollino rosso, con temperature roventi in gran parte del territorio. Condizioni che mettono seriamente a repentaglio la salute della popolazione, perché l’afa e l’alta umidità possono provocare disturbi lievi quali crampi, svenimenti o edemi, fino ad altri ben più gravi come colpi di calore, congestione e disidratazione e più in generale un peggioramento delle condizioni di salute di persone vulnerabili e con patologie croniche preesistenti.
“Condizioni di caldo estremo rappresentano un rischio per la salute soprattutto in sottogruppi di popolazione caratterizzati da una limitata capacità di termoregolazione fisiologica o ridotta possibilità di mettere in atto comportamenti protettivi. Le persone vulnerabili al caldo, a causa di fattori clinici, ambientali e socio-economici, pertanto, vanno tutelate e monitorate durante le ondate di calore”, specifica il Ministero della Salute.
La scarsa ventilazione e l’assenza di aria condizionata nelle abitazioni possono causare disagio ed effetti dannosi sulla salute delle persone più a rischio, senza dimenticare che gli effetti del caldo possono inoltre essere più gravi per la presenza di elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici.
“Gli anziani, soprattutto se malati cronici (cardiopatici, diabetici etc.), sono le persone più a rischio di complicanze a causa di una maggiore sensibilità al calore, di una riduzione dello stimolo della sete e di una minore efficienza di meccanismi della termoregolazione. Gli anziani, pertanto potrebbero avere una minore capacità di difendersi dal caldo, soprattutto se si trovano in uno stato di ridotta mobilità e se vivono soli”, chiarisce ancora il Ministero della Salute.
Oltre agli anziani le altre categorie più a rischio sono: neonati e bambini; donne in gravidanza; persone con malattie croniche, disturbi psichici, ridotta mobilità e/o non autosufficienti; ospiti di residenze sanitarie assistenziali; individui con condizioni socio-economiche disagiate, o che svolgono un lavoro intenso o fanno esercizio fisico all’aperto, senza trascurare coloro che assumono regolarmente alcuni tipi di farmaci o fanno uso di alcol e/o droghe.
Per far fronte a questa situazione di estati sempre più bollenti – ormai una costante – l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Liguria (Arpal) ha messo a punto un nuovo strumento “per rendere disponibile a libero accesso il calcolo dell’indice di disagio fisiologico, uno degli indicatori più comuni usati per valutare se e in che misura le condizioni dell’ambiente termico possono compromettere la salute della popolazione”, specifica la stessa agenzia.
L’indice di disagio fisiologico
Arpal misura temperatura e umidità in numerose postazioni dell’Osservatorio meteo idrologico della Regione Liguria (Omirl), combinandole opportunamente per dedurre i livelli di disagio fisiologico per caldo attraverso il calcolo dell’heat index (HI), uno dei tanti indicatori di disagio termico proposti in letteratura scientifica, già adottato dal National oceanic and atmospheric administration (Noaa) per gli Stati Uniti d’America.
L’indice di disagio fisiologico (heat index HI), che esprime il malessere del corpo umano in relazione alla temperatura e all’umidità relativa dell’aria, si calcola utilizzando la temperatura e l’umidità relativa o, in alternativa, la temperatura e la temperatura di rugiada. Sul sito del Noaa sono disponibili la formula di calcolo ed un calcolatore dove inserire direttamente i valori di temperatura espressa in gradi Celsius [°C] ed umidità relativa espressa in percentuale [%].
In base al superamento di diverse soglie di HI e facendo affidamento sulla climatologia della Liguria sono stati identificati quattro livelli (“nessun disagio fisiologico per caldo”, HI<30°C; “disagio fisiologico per caldo”, 30°C≤HI<35°C; “disagio fisiologico per molto caldo”, 35°C≤H<40°C; “disagio fisiologico per caldo estremo” HI≥40°C).
“Occorre tenere conto che i dati qui utilizzati e i relativi livelli di disagio riportati sono basati su osservazioni puntuali: questo significa che il disagio fisiologico si è già verificato e qui è possibile quantificarlo a posteriori. Questi dati non vanno confusi con i livelli previsti per aree o città dalle autorità competenti, che segnalano in anticipo quello che probabilmente accadrà”, chiarisce Arpa Liguria.
Strumenti
Nella pagina dedicata al disagio fisiologico da caldo è possibile scaricare i dati riguardanti: la temperatura media oraria (misurata); l’umidità media oraria (misurata); l’heat index (calcolato da temperatura e umidità misurate) ed il livello di disagio fisiologico per caldo, basato su soglie di heat index.
Per la ricerca si possono scaricare i dati cliccando direttamente sui pallini rossi della mappa indicanti le varie stazioni o sulle stazioni elencate per ogni provincia. Il documento scaricato indicherà i dati riguardanti vari intervalli di tempo, quindi i mesi da giugno a settembre, l’ultimo mese e l’ultima settimana. “I dati sono riferiti a un intervallo di un’ora e sono forniti a cadenza oraria (per esempio, la temperatura delle 3:00 indica la media delle misure effettuate dal termometro tra le 2:00 e le 3:00 locali)”, si legge nella guida di Arpal per questo strumento.
L’heat index, pur essendo uno dei tanti indici termici proposti in letteratura, offre una copertura più capillare del territorio per il tipo di sensori presenti nella rete Omirl. Altri indici includono anche variabili come la velocità del vento, la temperatura media radiante e/o parametri per attività e abbigliamento.
Più in generale, la Liguria emette due distinti Bollettini di previsione: uno di tipo meteo su tutto il territorio regionale (Bollettino di vigilanza/avviso meteorologico emanato da Arpal), l’altro finalizzato agli aspetti sanitari per la città di Genova (Bollettino delle ondate di calore emanato dal Ministero della Salute).
Con l’indice di disagio fisiologico da caldo arriva ora uno strumento in più per monitorare la salute della popolazione.
[Foto di Francesco Rasero]