carbone della befana

Perché la Befana porta il carbone?

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Perché la Befana porta il carbone? ultima modifica: 2024-01-06T00:01:38+01:00 da Claudia Alo
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Perché la Befana porta il carbone i bimbi che non si sono comportati bene? Ecco spiegato il vero motivo che non è così negativo come sembra

Vi siete mai chiesti perché la Befana porta il carbone?

La Befana, simbolo dell’Epifania tra racconti e leggende

La Befana è un noto personaggio dall’origine incerta. Possiamo affermare con certezza che il nome deriva dalla parola “epifania”, che indica una festa cristiana. Uno dei suoi simboli più famosi è il carbone, portato ai bambini come punizione. Ma rappresenta molto altro.

Il 6 gennaio si festeggia l’Epifania, che “tutte le feste si porta via”. Una ricorrenza che si basa su numerose tradizioni sulla figura della Befana. Nei suoi elementi caratterizzanti, oltre alla scopa magica e alle scarpe rotte, c’è anche il carbone, da sempre considerato come un segno negativo ma in realtà, secondo alcune tradizioni, cela molto altro.

I golosi tutorial di Bidonzolo, facciamo le scope della Befana

La storia della Befana

Secondo la tradizione cristiana, i Re Magi, nel loro cammino verso Gesù bambino, domandarono informazioni ad una vecchietta. Una volta ricevute, chiesero alla donna di andare con loro ma lei rifiutò. Pentendosi della scelta, l’anziana iniziò a bussare ad ogni porta regalando dolcetti a tutti i bambini nella speranza che, uno di loro, fosse Gesù Bambino.

Inoltre, una leggenda narra che Numa Pompilio, uno dei sette re di Roma, durante il periodo del solstizio d’inverno, appendesse una calza in una grotta per ricevere doni da una ninfa. Nella tradizione pagana, invece, la Befana era collegata alla figura di Madre natura, simbolo di rinascita.

L’Epifania tra tradizioni e leggende nel mondo

Gli Antichi Romani ripresero la tradizione pagana avvicinandola alla loro religione. In questo modo, la Befana iniziò a essere identificata con la dea Diana o con altre divinità femminili connesse alla natura e alla fertilità. Secondo alcuni studiosi, l’Epifania è collegata a un’antica festività in onore di Giano che i Romani celebravano nei mesi invernali scambiandosi dei doni.

Quindi, nel corso del tempo, la Befana è stata protagonista di tante storie diverse. In alcune è considerata una strega, in altre una vecchietta benevola. Ciò che resta sempre invariato è il suo portare regali ai bambini.

I suoi doni (come frutta secca, dolciumi, mandarini) rappresentano offerte che esercitano una funzione propiziatoria. La Befana è portatrice di leccornie e abbondanza per chi li merita, ma anche di aridità e sterilità per chi non si è impegnato a sufficienza.

Come riempire la calza della Befana? Ecco qualche suggerimento

Il carbone

La Befana, secondo la tradizione italiana, entra nelle case attraverso i camini. Un luogo che, simbolicamente, rappresenta il punto di giunzione tra la terra ed il cielo.

La vecchietta porta dolciumi ai bambini buoni, che ripone dentro una calza. Ai bimbi meno buoni lascia del carbone. Ma perché la Befana porta anche il carbone?

La cultura cristiana lo ha fatto diventare un elemento di punizione per quei bambini che non si sono comportati bene. Ma non va considerato solo come un simbolo negativo.

La Befana si fa green!

Questo materiale, infatti, rappresenta il rituale del falò che si accendeva la sera del 6 gennaio, come buon auspicio, e le cui ceneri venivano sparse sul terreno per ingraziarsi il raccolto.

Inoltre, alcuni riti antichi si basavano sul bruciare fantocci come simbolo di nuovo inizio. La cenere rappresenta una sorta di purificazione. Quindi il carbone simboleggia l’anno appena trascorso, di cui rimane solo un’ombra, ma anche l’inizio di nuove opportunità.

Perché la Befana porta il carbone? ultima modifica: 2024-01-06T00:01:38+01:00 da Claudia Alo
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25 anni vive a Monopoli ed è iscritta al corso di laurea in Scienze della comunicazione. Approda su eHabitat.it perchè desiderosa di conoscere e imparare come fare giornalismo

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