Colline del Prosecco: tour alla scoperta di cosa vedere per trascorrere un weekend in Veneto, tra i paesaggi patrimonio UNESCO e le vigne da cui nascono le ‘bollicine’ più famose d’Italia.
In Veneto -a pochi chilometri da Treviso e a meno di un’ora di macchina da Venezia- le Colline del Prosecco sono la meta perfetta per una visita di un weekend, immersi nei luoghi che sono stati iscritti nella lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO come “paesaggio culturale”, al pari delle vigne delle Langhe in Piemonte e di altre celebri località turistiche italiane, dalla Costiera Amalfitana alle Cinque Terre.

Qui -grazie a migliaia di ettari di terreno coltivati a vite- nascono le ‘bollicine’ più famose d’Italia: quelle del vino spumante Prosecco, in tutte le sue varianti e denominazioni di origine controllata, fino alla prestigiosa DOCG del Cartizze, proveniente da una ristretta area del Comune di Valdobbiadene.
Itinerario turistico tra vigneti e panorami
La bellezza del paesaggio delle Colline del Prosecco risiede negli innumerevoli scorci panoramici che si susseguono in pochi chilometri, percorribili in auto o in bicicletta, ma anche a piedi, lungo diversi sentieri di trekking.

L’itinerario turistico proposto è realizzabile -se motorizzati- nell’arco di un fine settimana, ovviamente dedicando tutto il tempo necessario a scattare fotografie, godere dell’immersione nella natura e… degustare un bicchiere di Prosecco in una delle tantissime cantine presenti.

Siamo partiti da San Pietro di Feletto, dove i primi rilievi collinari prendono il posto della pianura veneta. Qui è anche presente un’antica pieve affrescata, da cui è possibile ammirare una (prima) vista panoramica.
In pochi chilometri si arriva nel Comune di Revine, sul cui territorio sorgono -a distanza molto ravvicinata- due laghi, sede anche di uno spazio archeologico-didattico dedicato agli insediamenti primitivi su palafitte nonché di una piacevole passeggiata ad anello lungo le rive.

Qui è anche presente una Panchina Gigante, appartenente al circuito ufficiale e identificata dal numero 181. È di colore giallo e svetta sui laghi, offrendo un colpo d’occhio di grande impatto. La si raggiunge con una breve camminata nel bosco, partendo dal piazzale della chiesa di frazione Lago.
Panchine giganti: cosa sono e dove trovarle, dall’Alta Langa alla Liguria
Una volta ripartiti, è il momento di entrare nel ‘cuore’ delle Colline del Prosecco, andando in direzione di Valdobbiadene: si può percorrere direttamente la SP4.
Oppure -come abbiamo fatto noi- scegliere di deviare su strade minori, raggiungendo il piccolo ma spettacolare abitato di Rolle, dove si gode di una delle viste più belle di tutta la zona.

Da qui è possibile tornare a Cison di Valmarino -paese noto per le sue belle architetture storiche, a partire dalla piazza centrale, nonché per il suo castello, trasformato però in relais di lusso- e proseguire per Follina, dove è d’obbligo una sosta all’abbazia cistercense di Santa Maria.

L’edificio religioso -a ingresso gratuito- è imponente e ben conservato. Il suo punto di forza è il chiostro interno, impreziosito da alcune sculture di arte contemporanea e circondato da uno spettacolare colonnato che -come tradizione di quest’ordine monastico- presenta colonne e capitelli tutti diversi tra loro.
Ritornando sulla strada per Valdobbiadene, vigneti e cascine si moltiplicano a vista d’occhio, man mano che ci si avvicina al Comune-simbolo delle Colline del Prosecco, attraversando le località Combai, Guia, Guietta e San Pietro di Barbozza.
In quest’ultima è da non perdere una tappa alla celebre “Osteria senz’Oste”, prima di arrivare in centro al paese.

Da Valdobbiadene -dopo aver girovagato nel cosiddetto ‘pentagono d’0ro’ del Cartizze, intorno alla frazione di Follo- è possibile tornare indietro passando per la SP 32, in una sorta di percorso ad anello.

Si passa per Col San Martino, dove meritano la chiesa di San Vigilio e la chiesa del Colle, entrambe abbarbicate su dei piccoli promontori.
Da qui si prosegue per Farla di Soligo e si giunge a Refrontolo: con una breve deviazione di pochi chilometri, si ammira la cascata del Molinetto della Croda, molto amata dai locali.

Tornati a San Pietro di Feletto, punto di partenza del nostro itinerario tra le Colline del Prosecco, è possibile concludere la visita a Conegliano -che, insieme a Valdobbiadene, rappresenta l’altro Comune più celebre della zona- scoprendone il centro storico, i palazzi, il duomo e il castello, con il suo belvedere.
